Honda Exesor CB400

Honda Exesor CB400
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Una special minimalista e dal forte gusto classico realizzata con budget da saldi ma tanta competenza, passione e gusto
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
5 dicembre 2013

 Fare una special pare facile, soprattutto quando l'autore ha lavorato per sottrazione. Basta togliere le sovrastrutture e montare un po' di parti speciali, cosa ci vuole? E' vero, così è facilissimo. Meno semplice ottenere anche un risultato di spessore rilevante, soprattutto se si dispone di, o ci si vuole limitare a, un budget risicato.

 

Questa CB400 - realizzata partendo da diversi esemplari della famiglia Honda "due in linea" - è invece un perfetto esempio di come si possa, spendendo davvero i metaforici due soldi, creare un mezzo unico, originale e di gusto impeccabile. Sembra quasi di respirare l'aria dei velodromi, delle passerelle in legno - sarà la tinta caffé, saranno le linee curve, ma questa CB trasuda un'eleganza retrò, quasi stile Liberty. E la totale assenza di cromature è una vera boccata d'aria in un mondo, quello delle special, che il costante aumento di proposte sta rendendo sempre più piatto ed autoreferenziale.

 

Christian Schwarzenlander, titolare di ExesoR motorcycles, ha iniziato a lavorare partendo da una ciclistica CB250 in pessime condizioni acquistata per 250 euro su eBay; il telaio è stato ripulito, restaurato e rinforzato per accogliere il motore di una CB360 rialesato per portare la cilindrata a 390 cc. Già che c'era, Christian ha modificato la fasatura dell'asse a camme, risagomato e lucidato i condotti d'aspirazione e sostituito la frizione con una da gara a molle rinforzate. Realizzati in casa l'attuatore della frizione, il coperchio accensione (sostituita con una Dyna) e le incisioni laser dei logo sui diversi particolari. Il kickstart è stato eliminato in favore dell'avviamento elettrico. Carburatori (ritarati) e scarico sono rimasti gli originali, pur se cambiati nella colorazione con verniciatura e smaltatura.

 

Anche la ciclistica è stata rivista, con diversi particolari della forcella fra cui la testa realizzati appositamente al tornio CNC, l'arrivo di molle Wirth e l'applicazione di trattamento DLC agli steli. Al posteriore i due ammortizzatori sono stati sostituiti con due unità Koni verniciate a polvere in nero; il forcellone proviene da una CB400, modificato per allungare l'interasse ed ospitare un tendicatena realizzato dallo stesso Christian. Oggetto di attenzioni anche i freni, rimasti originali ma modificati con griglia di ventilazione per evitare perdite di potenza dovute a surriscaldamento.

 

I semimanubri sono Tommaselli con passaggio cavi interno, mentre le pedane sono unità realizzate al tornio partendo da parti speciali destinate ad una Bandit 600. Non ci piacciono molto le gomme Firestone montate, ma i canoni richiedono quello. Applausi senza riserve, invece, per il gruppo serbatoio/codino, di un'eleganza minimal davvero rara grazie anche alla già citata colorazione caffé.

 

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