Zach Osborne, le domande al vincitore Costa Est 2017 dell'AMA Supercross

Zach Osborne, le domande al vincitore Costa Est 2017 dell'AMA Supercross
Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
Il pilota Husqvarna fa il punto sulla sua esperienza e pensa al futuro
  • Aimone Dal Pozzo
  • di Aimone Dal Pozzo
27 dicembre 2017

Dopo aver vinto l’East Coast AMA Supercross, Zach Osborne continuerà a correre, per il quattordicesimo anno, con il 250. Adesso, al suo quarto anno in Husqvarna, si prepara a difendere il titolo e programma il passaggio al 450 per il 2019.

Torniamo al 6 maggio 2017, prima curva, ultima gara e ti giochi il campionato. Cadi. Cosa hai pensato in quel frangente?
«Pensavo di essere spacciato. Sapere che sicuramente c’erano altri due che potevano vincere e prendere il titolo è stato molto demoralizzante, ma ho messo già la testa e l’ho alzata alla fine della gara e con la settima posizione me la sono cavata e ho portato a casa il titolo. Incredibile!»

E’ il 4 anno che sei con Husky, qual è stata la cosa più pionieristica che hai fatto?
«Sicuramente vincere il primo titolo per il brand dopo che si è rilanciato nel 2014».

Difendere il titolo è ancora più difficile, hai cambiato qualcosa nella programmazione?
«No mi confermo sulle solide basi, i miei compagni mi dicono che sono troppo entusiasta per avere 28 anni (risata)».

Hai fatto veramente tante cose nella tua carriera, dalla sei giorni di Enduro al Supercross.
«Si alla fine mi diverto ad andare in moto e qualsiasi cosa che comporta andarci per me va bene perché mi diverto».

Zach Osborne
Zach Osborne

Sono 13 anni che corri con il 250, come mai hai deciso di rimanere sulla stessa cilindrata anche per il 2018?
«E’ stata una scelta comune con il brand, ma alla fine è quella che preferisco, anche dopo Parigi dove ho guidato il 450 sono stato contento di tornare sulla moto piccola. Il mio obiettivo è quello di salire di cilindrata nel 2019 e quindi l’anno prossimo lavorerò per avere la moto pronta per quella stagione».

Adesso che hai vinto ti senti più pronto?
«Decisamente c’è meno pressione adesso perché posso andare a letto con la testa pulita e contento di fare bene il mio lavoro».

Che rapporto hai con la casa madre in Austria?
«Ci sono andato la prima volta a 12 anni per testare la 85. Ho corso con loro dagli 8 anni ai 18, poi ho cambiato diversi team per 10 anni ed ora mi sento tornato a casa».

Quali sono gli elementi positivi del programma di Aldon Baker che segui con il team?
«Sicuramente avere un programma ci semplifica la giornata. Il grosso cambiamento è maggiore confidenza in se stessi e la forza mentale. Se sai di avere il programma migliore ti senti più sicuro».