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Shanghai, Cina, 13 Settembre. Ieri l’altro Jeffrey Herlings ha compiuto 31 anni. Figuriamoci se non gli va di regalarsi il Gran Premio di Cina, penultimo appuntamento del Mondiale MXGP, così, per sfizio, per gioia o anche solo per continuare la piccola serie delle due recenti vittorie consecutive in Olanda e Turchia. Ora mancano solo Cina e Australia, e i giochi sono ancora tutti da fare, sia in MXGP che in MX2, anche se certe tendenze devono pur voler dire qualcosa.
Possiamo dire qualcosa, al riguardo. Intanto i Mondiali si aggiudicheranno entrambi in “campo” neutro. Cina e Australia non sono piste “sensibili” per nessuno dei quattro (vogliamo dire 5?) pretendenti ai due troni del Motocross Mondiale. Poi, la Cina è già match point, ovvero match campionato. Teoricamente, si intende. Se uno degli inseguitori esce di scena e i leader si confermano anche nella circostanza i Mondiali sono chiusi. Certo, ci vuole una bella dose di perversione, anche solo a pensarci, quindi godiamoci le ultime due, decisive battaglie.
Intanto è Qualifying Race. E qualche elemento in più salta fuori. Jeffrey Herlings vince la Qualifying Race MX1 e, sotto il segno delle celebrazioni tra pluri Campioni del Mondo, i festeggiamenti sono faccenda quasi privata tra Herlings e Tim Gajser, primo e secondo. I bei tempi sono riproposti con rigore assoluto. Poi c’è l’altra gara, quella che corre verso l’assegnazione del Titolo. Romain Febvre è terzo, Lucas Coenen sesto, entrambi hanno guadagnato una posizione rispetto alla partenza, ma non sono mai stati in grado di impensierire la danza di testa, Herlings e Gajser primo e secondo dall’inizio alla fine. Febvre fa un altro passo avanti sul “Camino al Mundial”, il suo vantaggio sale a 30 punti, praticamente il valore di mezzo punteggio pieno di GP.
MX2. Sui 12 giri della Qualifyng Race della serie “minore” saltano fuori un paio di osservazioni interessanti e una… un po’ meno. Vince Sacha Coenen, e Simon Laengenfelder è secondo. Le osservazioni. Il “picolo” Coenen va sempre più forte ed è sempre più consapevole, Laengenfelder “tiene” alla pressione e, anzi, riesce a spingere più forte. Altra osservazione, la doppietta KTM “Italia” in questo ordine dice che i Piloti sono “liberi”: vinca il migliore. Kay de Wolf quarto, conferma la tendenza dell’ultimo periodo. Parte sesto ed è protagonista di un bellissimo inseguimento… incompleto. Recupera costantemente e risale, ma non riesce, per meno di un secondo, a superare il “muro” di un eccellente Valerio Lata. Sacha, Simon, Valerio, nell’ordine, Kay quarto. Purtroppo Andrea Adamo non è in partita. Parte male e si inabissa al decimo posto. Ne recupera un paio, ma tutto questo non basta più.
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