Costa meno di un cellulare, ma sfida la legge! Il TEST della e-bike economica che piace ai riders

Ci avete chiesto di provare ebike economiche? Ecco, fatto! Abbiamo messo alla prova la ENGWE M20, un'e-bike da meno di 1300€. Look aggressivo e componentistica discreta, ma ha anche un inquietante segreto che la rende potenzialmente illegale. La verità su questa economica tentazione che promette molto, forse troppo
18 maggio 2025

Uno dei commenti più frequenti sui nostri video YouTube riguarda il prezzo elevato delle e-bike, spesso paragonato o addirittura superiore a quello di una moto. Per affrontare direttamente questa questione, abbiamo deciso di testare la ENGWE M20, una e-bike acquistabile online direttamente dal produttore, su Amazon o altri siti specializzati.

Engwe M20
Engwe M20
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1 euro al mese

Che ebike è?

Due sono le caratteristiche principali che rendono questa bici particolarmente interessante: il design accattivante e il prezzo competitivo. Con un costo che oscilla tra 1100 e 1300 euro (variabile in base al rivenditore), si posiziona nella fascia più accessibile delle e-bike dotate di un sistema elettrico sufficientemente valido da meritare la nostra attenzione. Generalmente non testiamo infatti e-bike troppo economiche e ci sono alcune ragioni, che non hanno nulla a che vedere con l'essere snob, anzi. Cerchiamo in primis di proporvi prodotti che valga la pena considerare e non oggetti con cui potreste rimanere drammaticamente delusi o peggio farvi del male. In più c'è un altro fattore: solitamente non ci vengono neppure proposti. Questa volta, invece, è stata la stessa ENGWE a contattarci per cui dopo una prima esitazione per capire se effettivamente poteva essere la bici che faceva al caso nostro, abbiamo risposto "perché no".

Le specifiche tecniche

L'esperienza con la M20 inizia con la consegna della bicicletta in stato semi-assemblato, all'interno di un imballo studiato nei minimi dettagli. La bici è ancorata saldamente, minimizzando qualsiasi rischio di danneggiamento durante il trasporto. Ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi.

Tutti i componenti necessari erano presenti, incluso un kit di attrezzi completo per il montaggio, che abbiamo completato in circa 45 minuti grazie a un manuale di istruzioni chiaro ed esaustivo. Il telaio in alluminio, pur essendo di costruzione semplice, presenta una finitura eccellente con vernice nera opaca. Le saldature sono pulite, lisce e di qualità superiore. L'intero prodotto trasmette una sensazione di solidità, superiore persino ad alcune bici dal costo più elevato che abbiamo avuto modo di provare.

Una volta assemblata, la bicicletta colpisce per il suo aspetto stiloso, con un design che ricorda quello di una moto. È proprio questo look distintivo che ci ha spinto a sceglierla rispetto a una classica bici da città.

La M20 è equipaggiata con un cambio Shimano Tourney a 7 velocità, perfettamente funzionale e già regolato in partenza. Dispone di sospensioni base sia all'anteriore che al posteriore, entrambe a molla. Quella posteriore non offre possibilità di regolazione, mentre l'anteriore è dotata di un regolatore di compressione, che tuttavia non sembra avere un impatto significativo. È evidente che queste sospensioni sono pensate principalmente per il comfort, non per prestazioni sportive.

I freni a disco meccanici si sono rivelati ben regolati, anche se abbiamo dovuto effettuare un piccolo aggiustamento con l'apposito strumento per il disco. La bici è dotata di luci integrate: abbiamo montato quella anteriore, semplice ma efficace, sebbene il connettore non appaia particolarmente resistente all'acqua.

La batteria è un'unità agli ioni di litio da 624Wh, di dimensioni generose e dotata di tutte le certificazioni di sicurezza necessarie. È fornita con un caricatore dedicato con presa universale. Il motore, integrato nella ruota posteriore, offre 55 Nm di coppia e apparentemente 1000W di potenza di picco (750W secondo il manuale). Il display è nitido e robusto, con pulsanti per regolare l'assistenza, mentre sulla destra troviamo un acceleratore disattivato. La bici riporta l'adesivo EPAC CE, a indicare la conformità alle normative europee per le e-bike (argomento che riprenderemo più avanti).

MARCA: ENGWE
MODELLO: M20
CATEGORIA: URBAN
PREZZO BASE: 1099
PREZZO MODELLO TOP: 1299
PREZZO MODELLO IN TEST: 1200
   
POWERTRAIN  
MOTORE:  
POTENZA MASSIMA: 750w
COPPIA MASSIMA: 55nm
BATTERIA: 624wh
DISPLAY: Engwe
CAMBIO: Shimano Tourney
CASSETTA: Shimano tourney
   
CICLISTICA  
TELAIO: Alu
FORCELLA: Engwe, base
ANGOLO DI STERZO:  
AMMORTIZZATORE: Molla
RUOTE: 20" fat
GOMME: Chung
FRENI: No name
MANUBRIO: ENGWE Alu
STEM: ALu
SELLA: ENGWE
REGGISELLA: N/a
   
DIMENSIONI  
TAGLIE: one size
PESO: 34 kg
PESO TOTALE AMMESSO: 150 KG
LUNGHEZZA CARRO: 1130
ANGOLO DI STERZO: N/a
ANGOLO DI SELLA: N/a

Il Test su strada

Abbiamo deciso di testare la bici in un contesto quotidiano, facendo la spesa, che rappresenta l'utilizzo tipico per cui è stata progettata. Niente percorsi da mountain bike, quindi.

Ai primi colpi di pedale, la bici si avvia con dolcezza, anche se con un ritardo pari a un giro completo prima che il motore si attivi (utilizza un sensore di cadenza, non di coppia). Bisogna armarsi di pazienza: il motore risponde alla velocità di pedalata e al livello di assistenza impostato, non alla pressione esercitata sui pedali.

Dopo circa un chilometro, abbiamo avvertito un rumore anomalo proveniente dalla ruota posteriore: il copertone stava fuoriuscendo dal cerchione. Ci siamo fermati presso un'officina, lo abbiamo riposizionato e gonfiato correttamente. Tuttavia, uscendo dal supermercato, il problema si è ripresentato, anche senza aver utilizzato la bici. Siamo tornati in officina, abbiamo sgonfiato completamente, riposizionato con estrema cura il copertone e rigonfiato. Probabilmente questo inconveniente è dovuto alla scarsa precisione dei componenti: il copertone non si "blocca" automaticamente in posizione, ma richiede di essere guidato durante la fase di gonfiaggio. Un problema che non abbiamo mai riscontrato con biciclette di fascia superiore.

Nel corso della giornata abbiamo testato la bici su diverse superfici e pendenze. Abbiamo notato un leggero rumore proveniente dal controller sotto la sella quando percorrevamo strade bianche, ma nessun altro problema significativo.

La bici si è dimostrata maneggevole e stabile, sebbene la posizione dei pedali risulti piuttosto scomoda. È chiaramente progettata per essere guidata da seduti, non per una pedalata energica. In salita, si riesce a mantenere un ritmo accettabile fino a pendenze del 5-10%, oltre diventa praticamente impossibile. Su strada pianeggiante o in ambito urbano, l'esperienza è rilassante, ma non adatta a chi cerca velocità.

I freni funzionano sorprendentemente bene e le luci notturne si sono rivelate molto efficaci. C'è persino un clacson dalla potenza inaspettata!

A parte il rumore occasionale del controller, la bici scorre in modo fluido e silenzioso. La sella è confortevole, a patto di non pedalare troppo vigorosamente.

L'autonomia sembra attestarsi intorno ai 40 chilometri con il nostro peso. Abbiamo notato che l'indicatore della batteria oscilla leggermente durante l'utilizzo.

La batteria è rimovibile e dispone di una porta USB: abbiamo così scoperto di avere a disposizione un power bank da 624Wh, caratteristica davvero utile!

Conclusione

Non ci aspettavamo granché da una bici così economica, apparentemente più curata nell'estetica che nella sostanza, ma la M20 ci ha sorpreso positivamente per qualità costruttiva e stile a un prezzo decisamente accessibile.

L'esperienza di guida è accettabile, purché la si utilizzi prevalentemente su percorsi pianeggianti e senza pretendere troppo dalla pedalata. Per chi cerca una bici per mantenersi in forma o pedalare seriamente, suggeriamo un modello con geometria da city bike, come quella proposta dalla stessa ENGWE.

Paragonata a una e-MTB di fascia alta, ha fatto una figura sorprendentemente buona in termini di qualità costruttiva, sebbene valga sempre il principio che maggiore è l'investimento, migliore sarà il prodotto. Questa bici offre comunque una qualità superiore rispetto al suo prezzo di vendita. La differenza sostanziale con le e-bike più costose? Il motore centrale, che cambia radicalmente l'esperienza, soprattutto quando è dotato di sensore di coppia.

Questa bicicletta ha l'aspetto di una mini moto ed è concepita per essere utilizzata come tale. La compreremmo? Sì, per brevi spostamenti verso la spiaggia o per fare un giro nei dintorni. Ma per un utilizzo più impegnativo, preferiremmo optare per un modello con motore centrale, quindi una bici dal costo di almeno €1500 in su.

Non raccomanderemmo l'acquisto di e-bike sotto la soglia dei €1000, poiché generalmente non offrono la qualità di base necessaria per garantire una durata adeguata nel tempo.

Il segreto che nessuno vi dirà

Un dettaglio che ha attirato la nostra attenzione: perché la bici è dotata di acceleratore?

Con una rapida ricerca, abbiamo scoperto che tramite due combinazioni di tasti è possibile sbloccare il limite di velocità e attivare l'acceleratore, trasformando di fatto la bici in un ciclomotore, che richiederebbe quindi targa, assicurazione e omologazione per circolare legalmente in Europa.

Presumiamo che queste impostazioni siano destinate ad altri mercati, considerando che il prodotto viene distribuito a livello globale.

Abbiamo già affrontato questa tematica nel nostro video "Le BICI ELETTRICHE DEI RIDER sono ILLEGALI?" dove è emerso chiaramente come bici simili vengano utilizzate illegalmente in tutta Italia.

La normativa EN 15194 stabilisce che non dovrebbe essere facile sbloccare il limite di velocità, ma la nostra esperienza dimostra il contrario. I produttori europei non offrono metodi così semplici per lo sblocco o per l'attivazione dell'acceleratore. E, aspetto non meno importante, non riescono a proporre biciclette a questi prezzi mantenendo livelli di qualità paragonabili.