Si scrive CRT ma si legge SBK (mascherate)

Si scrive CRT ma si legge SBK (mascherate)
Carlo Baldi
Ironiche considerazioni sul futuro della MotoGP e della SBK dopo l'introduzione delle CRT | C. Baldi
9 dicembre 2011

Punti chiave

 

Ma cosa vuol dire CRT? SBK è l’abbreviazione di Super bike, GP sta per Gran Premio ma CRT? Carmelo Rovina Tutto? No…..Come Rovinare Tutto?….forse. Come Ritornare (in) Tanti (sulla linea di partenza)? Potrebbe essere. Di fatto è l’ultima trovata della Dorna.

Certo che quelli della Dorna non stanno mai con le mani in mano. Una ne pensano e cento ne fanno. Però più che dei geni ci sembrano dei copioni. Prendiamo in considerazione la Moto2. La 250 era diventata un monomarca Aprilia e allora, scopiazzando la Supersport, loro hanno creato la Moto2 che utilizza i motori di serie della CBR600 Honda. Monomarca per monomarca – devono aver pensato in Spagna - facciamolo con la Honda che ci sembra messa meglio della Casa italiana. E la scopiazzata si è rivelata vincente perché tutti ne parlano malissimo, ma di fatto l’unica classe che negli ultimi anni ha incrementato il numero dei partenti è proprio la Moto2. Quale altra classe mondiale può vantare più di 40 iscritti?

Certo utilizzare motori derivati dalla serie non è stato proprio corretto e nemmeno tanto previsto dai regolamenti. Ma chi deve (dovrebbe) farli rispettare questi regolamenti? La Federazione Motociclistica Internazionale? Ma esiste veramente? Mah……
Sull’onda (con o senza H, fate voi) del successo della Moto2 in Dorna hanno pensato bene di replicare l’iniziativa in MotoGP : motori derivati dalla serie.
Ci è andata bene una volta, ci andrà bene anche una seconda! avranno pensato i vertici Dorna che hanno dichiarato che questo sarà il futuro della MotoGP.

Parliamoci chiaro, la MotoGP stava diventando ridicola. Pur avendo portato a tre il numero di piloti per ogni fila, la griglia di partenza sembrava una riunione del Consiglio dei Ministri in agosto: quattro gatti.
Con sole 16 o 17 moto in pista bastava una caduta e qualche rottura per terminare la gara in 10. Classe regina? Classe poverina...

Va anche detto che quelli della Dorna non avevano alternative. Quale Casa ha la disponibilità economica per continuare a sviluppare nuovi e costosissimi prototipi in questo momento di crisi? Con l’abbandono prima della Kawasaki e ora della Suzuki le Case impegnate in MotoGP erano rimaste solo tre e le moto poco più di una decina. E allora via con i motori derivati dalla serie. Con buona pace della FMI e della Superbike. In questo modo tra l’altro si consente alle Case produttrici di tramutare una spesa in un guadagno. Prendiamo l’Aprilia. In Superbike deve sostenere le spese per un team ufficiale mentre con la nuova categoria ha modo di vendere i motori alle squadre che utilizzano queste famose CRT (Cancelli Rumorosi e Taroccati?) E lo stesso potranno fare in un futuro prossimo anche la BMW, la Honda e altri ancora.

Copiare migliorando. Brava Dorna

Ma le soluzioni dell’azienda spagnola sono come le strade del Signore : infinite. Il divario tra le GP e le attuali CRT è imbarazzante? Si parla allora di elettronica uguale per tutti.
E i telai? I rumors già riportano la possibilità per i nascituri team CRT di utilizzare telai di serie modificati. Ci pare giusto. Se posso utilizzare motori derivati dalla serie allora possono utilizzare anche telai derivati dalla serie. Scommettiamo che la FMI sarebbe d’accordo?
Ma allora non si farebbe prima a dire che in GP si possono utilizzare le Superbike? Tanto ormai se ne sono accorti tutti (a parte la FMI ovviamente).

Alla luce di queste iniziative da parte dell’azienda che gestisce la MotoGP (prossima CRT) quale futuro si prospetta per i due campionati mondiali motociclistici su pista?
Se consideriamo che da qualche mese Bridgepoint, che già aveva acquisito la Dorna, ha inglobato anche Infront, il futuro potrebbe sembrare segnato. Come hanno già ipotizzato in molti, di due campionati ne rimarrebbe solo uno. Una specie di Higlander sopravvissuto alla grande crisi. Potrebbe essere. Visto che Valentino ha detto che vorrebbe finire la sua carriera in Superbike Ezpeleta pur di non perdere la gallina dalla uova d’oro sta cercando di portare la Superbike da Valentino, chiamandola però CRT. Naturalmente gli appassionati delle gare motociclistiche e della Superbike in particolare, sperano che i due campionati restino invece separati e distinti e soprattutto che la Superbike sopravviva anche a questa tempesta. D'altronde il mondiale delle derivate dalla serie ha già dimostrato in passato di avere sette vite come i gatti e di saper risorgere dalle proprie macerie come quando nel 2003 le case giapponesi si ritirarono e corse praticamente solo la Ducati.

Staremo a vedere, noi non possiamo far altro che incrociare le dita (comunque sembra che l’acronimo di CRT sia "Claiming Rule Team”).