MotoGP: Carlo Canzano: “I piloti USA hanno insegnato molto agli europei”

MotoGP: Carlo Canzano: “I piloti USA hanno insegnato molto agli europei”
Giovanni Zamagni
Nel 35esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di Moto.it, il riferimento dei giornalisti motociclistici, racconta l’arrivo dei piloti statunitensi in Europa, il loro ciclo, come cambiarono il modo di correre. Oggi, purtroppo, quella scuola lì non c’è più: nel motomondiale solo due piloti USA nelle tre categorie
1 ottobre 2021

Nel 35esimo podcast di Zam a tutto gas online domenica alle 9.00, Carlo Canzano racconta l'epoca d'oro del motociclismo americano. “I piloti statunitensi vennero in Europa grazie a due manifestazioni: il Transatlantic Trophy, sfida tra piloti statunitensi e britannici; la 200 Miglia di Imola, ideata da Checco Costa, papà del Dottor Claudio Costa, con la prima edizione disputata nel 1972. Arrivarono così i primi piloti americani: il primo fu Kenny Roberts nel 1974 ad Assen con la 250: pole in prova e terzo posto in gara. Il primo a impegnarsi con costanza nel mondiale fu però Pat Hennen, nativo dell’Arizona, californiano di scuola motociclistica, debuttando nel 1976 al Mugello, vincendo in Finlandia con la Suzuki 500: Hennen è stato il primo pilota USA a salire sul gradino più alto del podio in una gara mondiale”.

Ma chi ha cambiato il modo di fare le corse è stato senza dubbio Kenny Roberts: Carlo Canzano ha mille aneddoti su di lui. “E’ stato veramente importante, non solo perché ha vinto tre titoli mondiali, ma perché ha esportato in Europa un modo di concepire le corse molto differente, non solo nello stile di guida. Kenny era estremamente professionale, precisissimo, innovativo: inventò quello che adesso fanno tutti, la conferenza stampa alla fine di prove e gara. E fu proprio Roberts a segnalare l’arrivo di un certo Freddie Spencer”.

Poi aneddoti su Rainey, Lawson, Mamola e altri ancora. Secondo Canzano sarà molto difficile che torni un ciclo di piloti americani vincenti.