MotoGP 2019, GP di Catalunya: quattro chiacchiere con Mauro Sanchini

MotoGP 2019, GP di Catalunya: quattro chiacchiere con Mauro Sanchini
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In vista della gara di domenica, il commentatore di Sky riflette ad alta voce su quelli che saranno gli equilibri in pista. E non solo...
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14 giugno 2019

È la voce tecnica di Sky e, in questi anni, Mauro Sanchini ha dimostrato come si riesca ad essere precisi e puntuali con simpatia e senza prendersi troppo sul serio. Gli abbiamo fatto qualche domanda, in vista della gara di Barcellona.

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Petrucci adesso pensa a competere per vincere o a fare il compagno di squadra?
Innanzitutto bisognerà vedere come cambierà Danilo dopo la vittoria perché il risultato da grinta, orgoglio e sicurezze. Se lui avrà questa svolta positiva punterà a fare un mondiale da protagonista. Nel corpo a corpo non è facile per nessuno con lui. Dovrà anche vedere come andranno le prossime gare. Barcellona è a favore della Ducati, sulla carta. Se continua ad andar forte non vedo perché debba accontentarsi di fare lo scudiero di Dovizioso. Lui deve pensare al suo mondiale anche perché siamo solo a un terzo della stagione, rinunciare già adesso mi sembra sbagliato.

Voglio farti una domanda un po’ provocatoria nei confronti del Dovi. Secondo te Marquez, quando Petrucci è entrato alla San Donato così aggressivo, avrebbe lasciato il gas?
Dire cosa avrebbe fatto lo spagnolo è difficile. Bisognerebbe essere dei maghi. Mi viene da dire che ci avrebbe provato, avrebbe mantenuto la sua linea e avrebbe tentato di continuare la curva al di là di qualsiasi distrazione. Però non credo che Dovi abbia avuto paura, credo che sia rimasto sorpreso. Pensava di avercelo dietro e invece il suo compagno di squadra lo ha passato in un fazzoletto. È vero che Marquez è uno che rischia di più, ma non credo che Dovi abbia questo problema.

Come vedi il prossimo Gran Premio della Catalogna?
La vedo bene per la Ducati. Lo scorso anno Lorenzo era riuscito a fare doppietta, mi viene da dire chissà che non faccia lo stesso Petrucci. La pista è simile al Mugello, ci sono tanti punti in comune e la Ducati qui va veramente forte. Però il Dovi se vuole puntare a vincere il titolo c’è bisogno che torni a mettere dietro di sé Marquez che anche quest’anno è il pilota più forte nel campionato. In più quest’anno la Honda sembra aver ridotto il gap di motore, velocissima, ed è davvero difficile.

Cosa ne pensi del siparietto Lorenzo-Marquez?
Penso che si è un po’ gigantito il tutto. Nel senso che Jorge ha detto in maniera molto pacifica che il pacchetto così com’è attualmente l’unico che la sa sfruttare bene è solo Marquez, ma non ha detto che quella moto non è competitiva. Anzi, ha detto che con quella moto gli altri fanno fatica e ha consigliato alla Honda un piano B. Sinceramente penso che Lorenzo si sia spaventato di questa moto e del compagno un po’ troppo presto, io sono convinto che lui a capire questa moto ci arriverà e lo farà presto. Anche due anni fa in Ducati la situazione era la stessa e anche il primo anno di Yamaha ebbe delle difficoltà.

Situazione Rossi?
Al Mugello disastroso. Purtroppo non ha trovato il feeling e hanno commesso qualche errore nelle qualifiche. Il passo in gara non era male prima di cadere, ma quando parti così indietro diventa difficile sistemare le cose in gara. A volte ci riesci, altre no. La verità è che il Mugello ci ha detto che la Yamaha è indietrissimo. Anche la Suzuki ha superato le prestazione della Yamaha e adesso arriva la KTM che in velocità è un altro livello.

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Ma secondo te questo divario a che cosa è dovuto?
Secondo me hanno trovato il limite di quella moto lì. Più avanti di così, da qualche anno a questa parte, non possono fare. Hanno raggiunto il picco nel 2015, poi bene anche nel 2016 ma da lì in poi solo dei passi indietro. Se non si sbrigano a fare una moto nuova, con un telaio nuovo, fatta in maniera differente, rischiano di diventare l’ultima moto della MotoGP. Secondo me hanno interpretato male il primo anno di Michelin, pensando che gli pneumatici restassero quelli. Invece Michelin ha continuato a sviluppare e ad aumentare le prestazioni e loro sono rimasti molto indietro.

Impressionante la crescita della Suzuki.
Bellissima. Una moto incredibile. Hanno trovato un equilibrio davvero molto interessante, forse manca ancora qualcosa di motore per stare con Honda e Ducati, ma quella moto, come la guida Rins poi, ha una guidabilità incredibile e nelle curve va davvero meglio di tutti.

Come mai Zarco e Iannone sono così lontani?
Secondo me le moto non sono così male come sembrano. KTM è davvero vicina, considerando che alcune scelte sono completamente differenti dalle altre e quindi per loro è ancora più complicato. Ma son tutti lì, basta un piccolo step e sei lì in top five. La verità è che l’Aprilia non ha un grande mercato e non ha un grande sponsor come Red Bull con KTM. Credo che sia Zarco, sia Iannone non hanno ingranato e non sono allineati con gli obiettivi delle rispettive squadre. Penso che il motivo sia che non essendo dei giovincelli spericolati ed essendo stati piloti fortissimi, non abbiano voglia di rischiare per chiudere dodicesimi.

Ultima cosa: secondo te il pubblico generalista fa troppo il confronto con la Formula 1 ed è per questo che in molti dicono che Petrucci ha rubato dei punti a Dovi?
Sicuramente questo è un aspetto da considerare. Sono due sport diversi, completamente. Il mondiale è apertissimo e non esiste, in gara, un pilota più importante dell’altro. Anzi, anche se abbiamo sentito parole davvero belle tra Petrucci e Dovizioso, quando sei in gara il primo che vuoi mettere dietro è il tuo compagno di squadra.
 

Fabio Fagnani

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