MotoGP 2019. Dovizioso: "Marquez non fa gli errori del passato"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Marquez non fa gli errori del passato"
Giovanni Zamagni
Alla vigilia del GP della Catalunya, Andrea analizza la situazione in campionato: “Siamo messi bene, ma Marc, oltre a essere sempre velocissimo, usa di più la testa e sbaglia meno. Impossibile pensare una strategia: siamo troppo al limite”
13 giugno 2019

MONTMELO’ - Se si guardano i numeri, c’è poco da stare allegri. Come la statistica che dice che negli ultimi 18 GP, Marc Marquez in solo tre gare non ha preso punti, salendo 15 volte sul podio, tra l’altro facendo terzo in una sola occasione.


“Ecco, era meglio non saperlo: non guardo mai le statistiche, perché me le dite? Grazie… Purtroppo sappiamo che questo è uno degli aspetti sui quali è migliorato negli ultimi anni: le altre cose le aveva già, ma da un paio di stagioni ha iniziato a usare di più la testa e fa meno errori”.

 

E quindi, cosa bisogna fare?

“E’ quasi impossibile avere delle strategie o dei piani in questo momento: siamo tutti al limite, spingi al massimo e non puoi gestire niente. Devi essere bravo a prendere le decisioni giuste nelle varie situazioni: solo se hai del margine, puoi fare una strategia a tavolino. Dobbiamo continuare a spingere e cercare di migliorare, essere lucidi e fare le scelte giuste. La stagione è ancora lunga, in campionato siamo messi bene, ma dobbiamo trovare qualcosa in più”.

 

Sulla carta, questa è una pista più facile o più difficile del Mugello?

“Molto simile”.

 

Siete due contro uno: può essere un vantaggio?

“Vediamo qui quale sarà il livello dei piloti. Al Mugello è andata così, vediamo se riusciremo a mantenere questa buona competitività in tutte le piste: gli anni scorsi non è stata proprio così, però il nostro obiettivo è questo”.

 

Ti sei allenato con Valentino Rossi con la moto da cross a Cavallara: come è andata?

“E’ stata casuale: l’avevamo buttata là così all’inizio della stagione. Sono rimasto sorpreso, sapendo che lui non si allena più di tanto con la moto da cross, anche per le esperienze che ha avuto. So che chi è attorno a lui non vuole che si alleni con il cross, ma questa volta siamo riusciti a organizzarci. E’ stata un’uscita molto tranquilla, anche perché quando fai le cose con Valentino i tempi sono ristretti: arrivi alle 13, perché ti metti d’accordo per girare solo al pomeriggio, anche se i crossisti girano al mattino; in più lui arriva alle 15.30-16. Fai due chiacchiere a fine giornata mentre ti bevi una birra, non è un vero e proprio allenamento di cross insieme… Però è sempre divertente”.

 

Ma è utile?

“No, in quel caso lì no. Anche perché abbiamo un livello differente: è un divertimento passare un po’ di tempo insieme. Gli allenamenti spinti in un certo modo li faccio con piloti che hanno il mio passo, come Danilo per esempio, o altri piloti: casualmente c’erano anche dei crossisti del mondiale, avevamo i riferimenti giusti”.

 

Con le quattro ruote, invece, come è andata?

“Mi ha sempre affascinato il DTM: da dentro lo è ancora di più, perlomeno per un pilota di moto. Sono macchine vere e i team sono organizzatissimi, ci sono parecchi soldi dietro a questo campionato. E’ incredibile quante persone ci sono nella squadra; inoltre, essendo tedeschi, è tutto super programmato: mi è piaciuto tanto, era il modo giusto per imparare tante cose, velocemente. La macchina è bellissima, ho dovuto imparare centinaia di cose, completamente diverse da quelle che sono abituato a fare: è stato una bella esperienza anche mentale”.

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