Rondine Elettra: offroad full electric

Rondine Elettra: offroad full electric
  • di Alfonso Rago
Non c’è solo l’asfalto come destinazione d’uso per la mobilità alternativa: una veloce presa di contatto ci ha permesso di cogliere il potenziale offerto da un motore elettrico montato su una moto da off road
  • di Alfonso Rago
4 luglio 2012

Il problema, nell'avvicinarsi ad una moto elettrica, è che si pensa subito «Ecco il futuro della mobilità». Errore, grave errore: bisogna invece ragionare al presente, perché fino a quando utilizzeremo le categorie del futuro prossimo, la moto elettrica resterà confinata nel terreno del possibile e del potenziale, sempre un passo più in là, purtroppo, rispetto all’oggi. Basta, allora, rincorrere il domani che verrà: le moto elettriche (allo stesso modo delle auto, Smart e Renault docent) esistono, si possono provare e, volendo, anche usare ogni giorno. Magari esercitando un mestiere riconducibile a qualche ambito istituzionale, ecco il sogno diventare concreto.

 

Mentre aspettiamo ancora dalle grandi Case segnali in tal senso, sono le realtà più piccole ad offrire importanti upgrade al settore elettrico. La circostanza non deve stupire, visto che nel mondo del motociclismo ci sono realtà artigianali capaci di far invidia alle factory più blasonate: costruttori indipendenti, professionisti ed appassionati veri, che senza budget faraonici riescono a realizzare modelli innovativi, dalle eccellenti performance e dal design curato, che poco o niente hanno da invidiare ai modelli con tradizionali propulsori termici.

 

Rondine Motor: dalle ipersportive all'elettrica

Gli appassionati certo conoscono il marchio Rondine Motor, realtà romana da anni attiva nella progettazione e costruzione di motocicli tecnologici e raffinati. Un'attività che si è evoluta negli anni, approdando nella sua più recente espressione al mondo della mobilità alternativa. Una vera folgorazione (perdonerete la facile battuta) ha portato Filippo e Marco Nuccitelli, fratelli nella vita e soci nel lavoro, ad accantonare il pur validissimo ed intrigante progetto della sportiva RRV1 con motore Ducati per esplorare l’ambito della propulsione elettrica. Una sfida affrontata con lo stile proprio di Rondine Motor: facendo tutto in proprio, ad iniziare dal motore. Un progetto ambizioso, visto che si tratta di una piattaforma modulare sia nel telaio che nel powertrain, sul quale sviluppare una gamma di modelli full electric, diversi per campo d’impiego ma sempre legati da una comune matrice tecnologica.

 

In attesa di essere conosciuta ed apprezzata in patria, Elettra è diventata ambasciatrice del Made in Italy: l’hanno ammirata i cittadini di Helsinki (la città finlandese è per tutto il 2012 “capitale mondiale del design”) all’interno della mostra “EcoSoluzioni - Design del Quotidiano”, insieme ad altre prestigiose opere della Collezione Farnesina Design.

 

Elettra, dotata di telaio in tubi d’acciaio con trave centrale e struttura reticolare bullonata che funge da collegamento alle piastre d’alluminio supportanti il motore elettrico, è mossa da un propulsore brushless a magneti permanenti, ideato e sviluppato all’interno di Rondine Motor. Un motore potente e con dimensioni e pesi contenuti, pensato per poter crescere in scala modulare ed essere dotato sulle versioni più spinte di raffreddamento a liquido. Quasi superfluo specificare che il pacco batterie è formato da elementi agli ioni di litio, che garantiscono la massima efficienza e rapidità nella ricarica.

 

Offroad. Elettrico perché serve

Il progetto Elettra nasce, ancor prima che per i privati, per i tanti che della moto fanno un utilizzo professionale: enti pubblici come la Polizia Municipale, che hanno bisogno di mobilità non inquinante dov’è necessario il rispetto dell’ambiente; e per chi ha esigenze ancor più particolari (pensiamo al Corpo Forestale), ecco la versione da off road, capace di disimpegnarsi con invidiabile agilità anche sui percorsi sterrati. E’ questa la più recente novità di Rondine Motor: allestita su una base “commerciale” (la struttura di ciclistica e telaio è quella di un normale 125 da enduro, cui è stato tolto il motore per alloggiare il pacco batterie), la Elettra a ruote tassellate è dotata di selettore al manubrio che consente di scegliere, anche in movimento, la modalità di fruizione della potenza del motore. Alla più tranquilla selezione City, in cui la velocità massima è limitata a 65 km/h si può preferire la più grintosa Sport (che tocca i 100 km/h), soluzione gradita quando si necessita di uno sprint maggiore, come nel caso dei sorpassi. Ovviamente, viaggiando sempre in Sport l’autonomia scende, ma resta comunque compresa nella fascia dei 70 km che rappresentano la soglia di garanzia per non penalizzare gli spostamenti quotidiani a medio raggio.

 

Il contatto dinamico con la Elettra da enduro si è purtroppo limitata alla verifica delle doti di accelerazione e spunto (che da sempre vede i modelli elettrici primeggiare rispetto agli analoghi con motore termico), in un contesto poco adatto a produrre immagini dinamiche degne di tal nome, comunque sufficiente a capire che una volta comprese le poche diversità tra una moto con motore a scoppio ed una mossa da energia elettrica - l’assenza del cambio, del freno motore e del sound allo scarico, sostituito da un sibilo crescente con il salire della velocità - problemi alla guida non ce ne sono. Eguale maneggevolezza, identico peso, stesso piacere (anzi, forse in questo la moto elettrica guadagna qualche punto...)

 

Se guidate già una moto, usarne una elettrica sarà una piacevole scoperta. In attesa di avviare la produzione, Rondine Motor completa l’offerta con la bicicletta a pedalata assistita, offerta a meno di mille euro.

 

Per contatti ed info: www.rondinemotor.com - info@rondinemotor.com
 

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