SBK. Giugliano e Takahashi si alterneranno sulla Honda Red Bull

SBK. Giugliano e Takahashi si alterneranno sulla Honda Red Bull
Carlo Baldi
Il giapponese correrà a Portimao e Jerez, mentre nelle altre gare sarà ancora Giugliano a salire sulla Fireblade. Con Marco Chini abbiamo fatto il punto sulla stagione del team Honda Red Bull
13 settembre 2017

Davide Giugliano e Takumi Takahashi si alterneranno alla guida della Honda CBR1000RR del team Ten Kate Honda Red Bull in questo finale di stagione del campionato mondiale Superbike. Il pilota e collaudatore giapponese disputerà infatti i due round di Portimao e Jerez, mentre a scendere in pista a Magny Cours e Losail sarà il pilota italiano.

Questo a causa delle concomitanze esistenti tra il mondiale delle derivate di serie ed il campionato All Japan Superbike, al quale Takahashi partecipa in pianta stabile con buone possibilità di successo.


Abbiamo contattato Marco Chini, World SBK Operation manager di Honda, in partenza per Portimao, per fare con lui il punto della situazione per quella che sino ad ora è stata una stagione particolarmente difficile per il team Honda Red Bull.


Come interpreti la volontà di Honda di utilizzare Takahashi nel mondiale Superbike?

E’ una fatto certamente positivo non solo perché Takumi è un ottimo collaudatore, ma soprattutto perché conosce meglio di chiunque altro la nuova Fireblade, per averci corso sia nella Superbike giapponese che alla 8 ore di Suzuka. Certo la nostra moto è in una conformazione diversa rispetto a quelle che lui ha utilizzato in Giappone, ma la sua comprovata esperienza di tester ci sarà senza dubbio di grande aiuto. Considera inoltre che assieme a lui arriverà dal Giappone anche un ingegnere HRC. Sino ad ora, potendo contare su di un solo pilota dopo la tragica scomparsa di Nicky, non abbiamo potuto raccogliere tutti i dati necessari per procedere in tempi brevi con lo sviluppo della nostra moto. Ora invece potremo contare su tre piloti veloci come Bradl e Giugliano, eTakahashi.   


Dopo l’esperienza maturata in questi mesi ci puoi dire quali sono i punti deboli della nuova CBR sui quali state lavorando?

Dobbiamo migliorare le prestazioni del motore e della parte elettronica. Sino ad ora abbiamo lavorato con Cosworth e con loro termineremo la stagione, ma ci dobbiamo preparare al 2018 quando, come Dorna ha anticipato, potremo utilizzare una centralina Marelli che nel 2019 sarà la stessa per tutti. Non avrebbe senso proseguire sulla strada intrapresa, e di conseguenza inizieremo a lavorare sulla nuova elettronica in parallelo, già prima della fine del campionato. Per quanto riguarda il motore, sia Bradl che Giugliano hanno riscontrato delle difficoltà a causa dell’erogazione, e inoltre ci manca ancora della potenza.


Quali sono le prospettive per la prossima stagione?

E’ nostra ferma intenzione proseguire nello sviluppo della nostra moto, quindi lavoreremo molto anche questo inverno. E’ stata proprio l’impossibilità a lavorare sulla moto nella pausa invernale (il team ha ricevuto le prime moto a poche settimane dalla partenza per la gara di apertura a Phillip Island), che ci ha messo in difficoltà e che sta ritardando il raggiungimento dei nostri obiettivi. Con un anno di esperienza in più e con l’aiuto della HRC siamo fiduciosi per quanto riguarda il 2018.

 

 

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