SBK 2020. Le pagelle di Magny Cours

Carlo Baldi
“Solo” 9 a Rea che ha mancato il titolo; 7,5 a Redding; 8 a Loris Baz e 4 a Bautista
5 ottobre 2020

Meglio tardi che mai. Non so se il tardivo risveglio di Scott Redding e la sua vittoria in gara2 a Magny Cours destino più felicità per il risultato, o disappunto per aver perso l’occasione di lottare (ma davvero, non solo per la matematica) con Rea per il titolo mondiale. Tra la doppietta di Jerez e questa vittoria in terra francese il ragazzone inglese ha accumulato troppe gare anonime, nelle quali ha raccolto pochi punti e consentito al Cannibale di allontanarsi in classifica. 

Le gare di Magny Cours sono state caratterizzate dal freddo e da una pioggia che non ha mai consentito alla pista di asciugarsi. Ma ha piovuto per tutti e quindi nessuno ha nulla da recriminare. La pioggia sembrava poter dare una mano ai piloti BMW che nella Superpole hanno conquistato una doppietta storica, ma poi in gara si sono stesi subito. Per fortuna nessuno si è fatto male, ma dopo quella caduta sia Sykes che Laverty sono spariti dalle zone alte della classifica. La Honda sorride a metà, divisa tra il generoso Haslam e l’irriconoscibile Bautista. Alti e bassi in casa Yamaha. Baz ha fatto sognare i mille tifosi accorsi sulle fredde tribune del circuito della Borgogna, mentre Razgatlioglu ha evidenziato tutti i suoi problemi a correre sul bagnato. 

In Supersport Locatelli ha vinto il sabato, mentre la domenica è caduto nel giro di ricognizione, dando via libera al grintoso Lucas Mahias. Peccato perché sarebbe stata una bella lotta in gara2. 

La Supersport 600 ha già deciso il suo Campione 2020, la Superbike quasi, mentre in Supersport 300 sarà lotta dura sino all’ultima gara tra i due ragazzini olandesi Buis e Deroue, compagni di squadra in un team Kawasaki. E se non ci fosse stato Locatelli quest’anno la casa di Akashi avrebbe probabilmente conquistato un altro triplete.

 

Jonathan Rea – voto 9 – A chi se lo fosse scordato, Johnny ha ricordato di saper andare forte in qualsiasi condizione: caldo o freddo, asciutto o bagnato. In Superpole si deve arrendere alla coppia BMW, ma poi sia sabato che nella gara sprint (la sua 300ma gara in SBK) vince alla sua maniera, con due galoppate solitarie. Proprio quando ci si aspettava la festa per il sesto titolo consecutivo però, un assetto un poco sbilenco permette alle Ducati di scatenarsi, e a Davies di soffiargli un terzo posto che avrebbe chiuso in anticipo il campionato. Festeggerà in Portogallo un titolo meritatissimo e probabilmente anche la sua vittoria numero 100  (ora ne ha 99). 

 

Scott Redding – voto 7,5 – Scusate il ritardo……Scott salva il suo weekend (ma non il suo campionato) sul filo di lana, imponendosi in gara2. Sino a domenica pomeriggio non era nemmeno salito sul podio ed in Superpole aveva ottenuto solo il decimo posto. Tutta esperienza da sfruttare il prossimo anno, ma per ora non ci siamo.

 

Chaz Davies – voto 7 – Se non fosse che guida una Ducati ufficiale da sette anni, ci si potrebbe anche accontentare di un terzo posto in tre gare. Come il suo compagno di squadra si salva in corner in gara2, ma almeno Scott ha vinto, lui no. Ha l’unico merito di aver tenuto vivo il campionato ancora per due settimane. 

 

Loris Baz – voto 8 – Correva sulla pista di casa ed è un esperto della pioggia, ma è stato davvero bravo a collezionare due secondi posti con una Yamaha R1 che non è ufficiale. Sottovalutato?

 

Michael Van der Mark – voto 7 – Sta diventando uno specialista della Superpole race e dopo averla vinta a Barcellona qui ha fatto terzo. Nelle altre gare però non è che si sia visto molto. Che sia già preoccupato di come vanno le BMW?

 

Michael Ruben Rinaldi – voto 7 – La rivelazione di questo campionato 2020 si conferma sempre più costante. Anche su di una pista dove in passato non aveva mai combinato niente, ed in condizioni assolutamente difficili, Michael si piazza sempre nei primi sette, non lontano da quelli che lo precedono. Bella la sua lotta con Gerloff nella gara sprint. Un antipasto del futuro della SBK? 

 

Garrett Gerloff – voto 6,5 – Arriva in Francia galvanizzato dal podio di Barcellona, ma cade subito in gara1 e allora capisce che ha ancora qualche pagnotta da mangiare, prima di poter stare stabilmente con i più forti. Ma è un ragazzo intelligente e farà tesoro dell’esperienza acquisita in questo umido fine settimana. 

 

Alex Lowes – voto 7,5 – Dopo l’exploit australiano si era un poco perso, ma con l’acqua ha ritrovato la strada giusta per stare vicino al suo scomodissimo compagno di squadra. Da buon scudiero ha cercato di coprirgli le spalle e qualche volta c’è riuscito. Anche lui ha fatto fatica in Gara2, ma nel complesso il suo è stato un fine settimana molto positivo. 

 

Toprak Razgatliuoglu – voto 4,5 – Mezzo punto perché ci ha provato, ma un’insufficienza netta perché non può più aver “paura” della pioggia. Si deve sbloccare, ma deve farlo in fretta perché con il suo grande talento potrebbe lottare per la vittoria in tutte le gare. Anche quelle bagnate.

 

Tom Sykes – Eugene Laverty – voto 7 – Accomunati nella sventura. Stupiscono tutti in Superbike, ma poi cadono incolpevoli alla prima curva di gara1 e ritornano nei ranghi. Laverty a volte timbra il cartellino, mentre Sykes ci mette più impegno, ma senza l’appoggio reale della casa madre è difficile stare con i primi della classe.

 

Leon Haslam – voto 7 – Al di là dei risultati, Leon mi è piaciuto per l’impegno che ha profuso in questo fine settimana, che è stato molto difficile per la nuova CBR. In gara1 ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed ha chiesto troppo alla nuova Fireblade, che lo ha lanciato per aria. Lui ci prova qualcun altro no.

 

Alvaro Bautista – voto 4 – Ecco chi non ci prova. In conferenza stampa prima dice che bisogna essere grossi per andare forte sul bagnato e poi che la sua moto sull’acqua non va proprio. Il suo compagno lo smentisce sia in prova (dove lo spagnolo non va mai oltre il diciottesimo posto) che in gara. L’impressione è che dopo l’high side patito a Barcellona lo spagnolo non intenda rischiare ancora.    

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