WESS-18. Red Bull Knock Out. Ultimo atto. Billy Bolt è il primo WESS Ultimate Enduro Rider

Piero Batini
  • di Piero Batini
Nathan Watson, KTM, vince l’affollatissima e spettacolare, “classica” Beach Race olandese, ma l’Ufficiale Husqvarna Factory è il primo super pilota della storia della World Enduro Super Series. Otto eventi rari per una eccezionale stagione “zero”
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
14 novembre 2018

Scheveningen, Olanda. Otto super Eventi in 8 Paesi, otto diversi modi di intendere l’Enduro nelle sue forme variabili e complementari alla ricerca del migliore Pilota, l’”Umano” che incarna l’intero spettro di qualità necessarie per emergere dal “caos primordiale” dell’Enduro e imporsi sulla moltitudine di aspiranti al Titolo.

Otto Gare di successo per consacrare un Pilota, Billy Bolt, e una Serie nuova di zecca, il WESS, World Enduro Super Series. Insieme portano la più antica delle discipline del Fuoristrada su un altro livello. Definitivo.

L’ultimo degli otto atti della prima stagione del WESS è andato in scena in Olanda, ospite della beach race che ha bruciato le tappe andando rapidamente, solo sei edizioni, alla conquista del Mondo dell’Enduro Spettacolo. Trattiamo della Red Bull Knock Out. È la quintessenza del confronto diretto, un’infinita partenza in linea sulla spiaggia, l’”imbuto” del castigo e un tracciato di sabbia reso progressivamente sempre più difficile dal passaggio dei concorrenti, l’immensa Knock Out che ha coinvolto un’orda di partenti, poi progressivamente, e inesorabilmente, “distillati” dalla fabbrica della fatica, 427 “finishers” sui quasi 700, ovvero oltre 250 Piloti… KO.

 

 

Al suo termine, il combattimento finale ha premiato vincitore assoluto e solitario Nathan Watson, Red Bull KTM Factory Racing, primo dei “sopravvissuti” al termine delle due ore non stop di massacrante impegno agonistico e di delirio spettacolare. 24 i giri completati per l’asso del Team Ufficiale KTM, così come per i più distanziati, formidabili specialisti Glen Coldenhoff e Yentel Martens.

A podio completato, Watson aggiunge 1.000 punti ai 3 mila, circa, che aveva accantonato dopo la Svezia, e si insedia virtualmente al comando della graduatoria del WESS. Ecco che, gli occhi iniettati di… sabbia nella bolgia dei concorrenti all’arrivo, l’attenzione si sposta sulla ricerca dei fuoriclasse della nuova era, i cacciatori del primo Titolo del WESS.

Finalmente, quasi tre minuti e tre giri più tardi, ecco il primo e più atteso dei Piloti in corsa per l’assegnazione di un Titolo tutto nuovo e universale. È lui, William Joshua Bolt, detto “Billy”, colosso inglese di poco meno di due metri e poco più di venti anni, dodicesimo assoluto e primo Astro storico World Enduro Super Series. Il Pilota ufficiale Husqvarna Rockstar Energy regola sul traguardo della spianata di Scheveningen gli avversari diretti. Per primo il tedesco Manuel Lettenbichler, con una KTM privata, che è quindicesimo. Subito dopo arriva Josep Garcia, altra KTM ufficiale per il vincitore di Hawkstone Park, il Cross-Country inglese terzultimo appuntamento del Campionato, e quindi Paul Bolton, alla vigilia della Gara olandese settimo nella provvisoria del WESS, con una KTM.

Con la vittoria olandese Nathan Watson fa un grande balzo in avanti andando a occupare la terza posizione del podio del WESS, ma seppure dodicesimo e nettamente staccato dal vincitore della Beach Race, Billy Bolt ottiene il primo, grande successo personale, primo Campione della Storia del WESS e primo riferimento globale di un modo di intendere l’Enduro agonistico in una nuova visione totale.

Bolt aveva vinto la prova inaugurale del WESS in Portogallo, la multiforme XL Lagares. Successivamente l’ufficiale Husqvarna aveva affidato ai piazzamenti la strategia di controllo della Serie. Tuttavia, pur dopo le vittorie di Jarvis, Larrieu e Young, rispettivamente all’Erzberg Rodeo, al Treffle Lozerien e alla Red Bull Romaniacs, in testa al WESS era ancora Jonny Walker. Infortunatosi quest’ultimo e nonostante il bis offerto alla Megawatt 111 in Polonia da Wade Young, unico Pilota ad aver vinto due volte durante la stagione, in testa al Campionato era andato Manuel Lettenbichler. La svolta della Serie si era avuta al termine della Gara di Hawkstone Park, espressione massima del talento organizzativo di Paul Edmondson.

A vincere era stato il giovane spagnolo del Team di Farioli, Josep Garcia, ma il nuovo piazzamento aveva consentito a Bolt di assumere il comando delle operazioni. Bolt aveva poi organizzato una buona difesa del primato all’assalto dell’impossibile Gotland Grand National, dominio incontrastato e incontrastabile degli svedesi, per presentarsi, infine, al via della Red Bull Knock Out olandese con un buon vantaggio di posizione.

All’inglese bastava mantenere la differenza e non far allontanare troppo Watson, subito dimostratosi “intrattabile” sulla sabbia olandese, ma il problema, in Gare così difficili, è la resistenza alla fatica e… all’imprevisto, sempre dietro l’angolo. Moto e Pilota non si sono sottratti alla necessaria dimostrazione di valore e affidabilità, e con il finish olandese è arrivato anche l’ambito Trofeo del WESS. Anzi, per la verità al Trofeo era stato associato anche un super premio del tutto convincente e perfettamente attinente allo spirito di una Super Serie, e così Bolt è sceso dal podio di Scheveningen al volante di una fiammante Supercar KTM Crossbow.
Alle spalle di Bolt, nella graduatoria finale dell’anno “Zero” del WESS, Manuel Lettenbichler, il tedesco che, primo Pilota privato, è la riscossa dei non-ufficiali e, come abbiamo detto, Nathan Watson. Si tratta di tre specialisti di differente origine agonistica, che sintetizzano lo spirito del WESS riunendo Enduro, Estremo, Cross e Cross-Country un una promettente proiezione mondiale della disciplina.

Si chiude qui la prima stagione del WESS, dunque. E se non è ancora tempo di bilancio – quanta fretta! – è pur il tempo di respirare a pieni polmoni l’aria nuova. Il WESS è nato con un proposito preciso, che era quello di dare nuova linfa all’Enduro cercando di riunirne gli aspetti che, nel tempo, sono andati differenziandosi, evolvendo e proponendosi. Abbiamo assistito a Gare di Enduro Estremo, Cross-Country, Enduro di tipo “classico”. Tutti, o quasi, Eventi che già brillavano di luce propria, ciascuno con una specifica e particolare identità. È vero che la maggior parte degli Eventi riuniti sotto l’egida del World Enduro Super Series hanno un carattere fortemente polarizzato in senso spettacolare, della festa del Fuori Strada e dell’estremo, ma laddove si verifica che questo genere di Eventi ha la straordinaria forza di raccogliere decine di migliaia di Spettatori, ecco che viene da porsi la domanda: è, il WESS, davvero un tentativo di “scissione” del Mondo dell’Enduro, secondo l’”accusa” dei “conservatori”, o non è piuttosto il proposito legittimo e lungimirante di riunirne gli aspetti della sua evoluzione in luogo di lasciarli covare in un limbo di frammentarietà?

La “versione” del WESS è che l’Enduro è, in fondo, un Mondo Piccolo. Forte, esigente, fortemente personalizzato, ma piccolo, che esprime oggi Campioni di varia natura riuniti sotto uno stesso tetto che è solo nominale. Con il WESS ci si propone di definire un nuovo Campione assoluto, l’“Ultimate World Champions” di oggi. Un Campione probabilmente un po’ diverso da quelli attuali, ma senza dubbio più completo, eclettico. Giusto come William Joshua Bolt, sino a oggi non troppo noto e oggi messo in luce dai riflettori del WESS. Non un Campione dell’Enduro, per esempio un Garcia, un Aubert o un MacCanney, non un Campione del Super Enduro o dell’Estremo, tipo un Blazusiak o un Jarvis, bensì un nome nuovo per un contesto agonistico sostanzialmente nuovo: Billy.

Siamo agli inizi appena, e sono in atto processi di evoluzione della Serie che tendono a perfezionare ancora di più il concetto di universalità del Campionato. L‘evoluzione dice e chiede altre e più consistenti, e famose Gare di Enduro “classico”, e ci si chiede insistentemente quando, non se, il WESS arriverà in Italia, la culla dell’Enduro. A questo proposito, e per avere un quadro più completo, vale la pena di riascoltare la sintesi offertaci da Winfried Kershhaggl, ispiratore e promotore della filosofia della Serie.

Billy Bolt
Billy Bolt

Le Classifiche

Red Bull Knock Out, WESS Round 8, Risultato Finale:
1. Nathan Watson (KTM - GBR) 24 laps, 2:01:43.785; 2. Glenn Coldenhoff (KTM - NED) 2:03:14.001; 3. Yentel Martens (Husqvarna - BEL) 2:07:35.255; 4. Camille Chapeliere (KTM - FRA) 23 laps 2:03:48.396; 5. Todd Kellet (Husqvarna - GBR) 2:05:51.526; 6. Jamie McCanney (Yamaha - GBR) 2:06:02.401; 7. Lars van Berkel (KTM - NED) 2:06:57.553; 8. Axel van de Sande (Yamaha - BEL) 2:07:19.272; 9. Jeffrey DeWulf (Yamaha - BEL) 2:07:57.178; 10. Sven van der Mierden (Husqvarna - NED) 22 laps 2:04:34.561…

World Enduro Super Series – WESS – Classifica Finale Assoluta della Serie:
1. Billy Bolt (Husqvarna - GBR) 4800pts; 2. Manuel Lettenbichler (KTM - GER) 4470pts; 3. Nathan Watson (KTM - GBR) 4103pts; 4. Josep Garcia (KTM - ESP) 4010pts; 5. Taddy Blazusiak (KTM - POL) 3675pts; 6. Paul Bolton (KTM - GBR) 3377pts; 7. Wade Young (Sherco - RSA) 3220pts; 8. Graham Jarvis (Husqvarna - GBR) 3010pts; 9. Jonny Walker (KTM - GBR) 2900pts; 10. Lars Enockl 2272pts…
 

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