Motocross. Nel campionato Italiano crescono le 125 due tempi!

Motocross. Nel campionato Italiano crescono le 125 due tempi!
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Il presidente FMI, Paolo Sesti, annuncia che nel 2012 la Classe 125 correrà da sola e divisa in due categorie a causa del positivo incremento di partecipanti (da 19 a 73 piloti per gara!)
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14 ottobre 2011


Le dichiarazioni di Paolo Sesti. Il presidente della FMI fa chiarezza:

"Le anticipazioni circa i regolamenti della prossima stagione agonistica, di cui si parla nell'ambiente in questi giorni, sono in parte inesatte.
Desidero dunque precisare quale sarà l’assetto definitivo dei Campionati Italiani Motocross 2012.
La classe 125, dal 2008 al 2011, è passata da una media di 19 a 73 piloti per gara; nel 2012, considerato l’abbassamento dell’età d’ingresso al motocross a 13 anni e l’obbligo per gli under 15 di usare motocicli con motorizzazioni di cilindrata 125, prevediamo un ulteriore incremento di partecipanti.
Per facilitare l’ingresso dei giovani piloti alle gare di Campionato Italiano è stato deciso di suddividere la classe 125 in Junior (da 13 a 17 anni) e Senior (oltre 17 anni) con partenze e classifiche separate.
L’incremento di piloti e la suddivisione della classe 125 in due categorie, con gruppi e partenze separate, non consentirà, per motivi logistici e di orari, lo svolgimento contemporaneo di quest’ultima e delle classi MX1/MX2 nella medesima manifestazione.
Per questi motivi, nella prossima stagione il Campionato Italiano Motocross sarà diviso in un torneo MX1/MX2, al cui interno sarà svolto l’Italiano Femminile, ed in un Torneo 125 al cui interno sarà svolto l’Italiano Veteran (over 40/50).
Le due competizioni saranno disputate evitando la concomitanza fra i singoli eventi ed entrambe saranno svolte su due giornate di gara.
Comprendiamo i disagi che arrecheremo ad alcuni Team nel 2012, con la separazione della classe 125 dalla MX1/MX2, ma il compito di gestire l’attività di una disciplina sportiva impone un esame della problematica a trecentosessanta gradi e, a volte, la tutela dell’interesse generale obbliga a prendere delle decisioni che non sono condivise da tutte le parti."
Il Presidente CSN
Paolo Sesti

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