Mondiale EnduroGP-19. Gran Finale di Loic Larrieu (TM) nel Mondiale di Freeman (Beta)

Mondiale EnduroGP-19. Gran Finale di Loic Larrieu (TM) nel Mondiale di Freeman (Beta)
Piero Batini
  • di Piero Batini
Assegnati anche gli ultimi Titoli del 2019. Freeman è Campione EnduroGP, Holcombe E3, la Daniels vince la Coppa del Mondo Women. Larrieu batte sul filo di lana Alex Salvini nella battaglia della E2. Un grande Mondiale!
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
30 settembre 2019

Ambert, Francia, 29 Settembre 2019. Il Campionato del Mondo FIM Maxxis di Enduro 2019 finisce qui, in Francia al termine della settima Prova della Stagione. Si chiude il sipario anche sulla lunga contesa che ha animato le sfide di Classe e della EnduroGP regina della Serie iridata. Diciamo subito che è stata una stagione in crescendo, per un salto di qualità importante del Campionato del Mondo, e allo stesso tempo un gran finale… deludente, visto che ad Alex Salvini non è riuscita l’impresa di battere Loic Larrieu, l’Avversario di una stagione eccellente che giocava l’ultima, cruciale partita in casa. Era la sfida più importante che restava veramente aperta e quasi perfettamente bilanciata, al punto che il duello tra il francese e l’italiano è salito in cattedra ed è diventato l’highlight assoluto del Gran Premio Acerbis di Francia, sigillo finale ideale della bellissima stagione.

Il Gran premio Acerbis d’Italia aveva incoronato Andrea Verona Campione del Mondo Junior, e quello della Repubblica Ceca aveva offerto il terzo Titolo di Brad Freeman, Beta Boano, Campione della E1 dopo esserlo stato l’anno prima e dopo il Titolo della Junior del 2017. Un Gran premio prima ancora, quello di Grecia a Serres, e David Knight aveva, con quattro doppiette consecutive, vinto la prima Coppa del Mondo FIM Open Senior della Storia. Tutto il resto, che non è poco, rimaneva ancora aperto alla vigilia del Gran premio di Francia disputato ad Ambert, triangolo delle bermude francese dell’enduro.

Matteo Cavallo
Matteo Cavallo

Si parte subito forte, con il Super Test del Venerdì sera. È importante, perché assegna un piccolo Titolo. Lo vince Matteo Cavallo, Sherco, che nonostante il quarto posto, si impone su Thomas Oldrati, secondo dietro a Brad Freeman nell’Akrapovic Super Test Trophy che va in archivio. Avanti.

Sabato di fuoco, tre inglesi sul podio della prima giornata del Gran Premio, Freeman, Beta, Holcombe, Beta, e Daniel McCanney, TM, e un altro Titolo che va a segno. È quello della E3, atteso ma denso di significato. Con il successo… annuale, Steve Holcombe, Beta Factory, porta a cinque il conto totale del suo patrimonio di Campione del Mondo, il primo della nuova era britannica.

Il quinto sigillo è particolarmente importante, perché arriva al termine di una stagione difficilissima per il Detentore, minata da un virus scoperto solo più avanti nel corso della Stagione, quando ancora ci si chiedeva cosa stava succedendo al Super Campione. Poi quel piccolo calvario per uscirne, almeno quanto basta per confortare i sacrifici della stagione con un premio adeguato. Il Titolo della EnduroGP se ne stava andando con l’esplosione di Freeman, che dalla Spagna in poi avrebbe commesso solo il doppio… mezzo passo falso italiano, ben giustificato dall’infortunio alla spalla che aveva limitato un Campione ma consacrato un eroe. E finalmente in Francia è Steve Holcombe = 5 Times World Champion.

Steve Holcombe
Steve Holcombe

E1 e E3 assegnate, e metà del Mondiale Femminile in prova unica che va anch’esso verso l’Inghilterra di Jane Daniels, Husqvarna, è sotto il podio che si consuma il “dramma”. Un francese e un italiano si giocano il Titolo della E2, Loic Larrieu, TM, è più veloce di Alex Salvini, Honda, e un altro Italiano già Mondiale anima la classe. È Andrea Verona, alla seconda apparizione tra i grandi dopo la conquista del Titolo Junior e già… grande. È sesto, già davanti a Oldrati, Redondi e Cavallo nel sabato di Ambert.

Domenica. La vittoria di Freeman di sabato, l’ottava dall’inizio della Stagione, ha praticamente chiuso, ma non ancora sigillato, il discorso della EnduroGP. Il neo-Campione della E1 è in vantaggio sul neo-Campione della E3 di 13 punti. Solo una disgrazia potrebbe cambiare il corso della Storia, e Holcombe ha già dichiarato che non sarebbe d’accordo. Si va avanti per inerzia, un pelo sotto motivazione, Holcombe un pelo più incisivo.

I riflettori della Gara, ovvero dell’intero week end francese, si spostano sul duello tra Larrieu e Salvini. Il dominatore e eroe della Sei Giorni francese del 2017 gioca in casa, e evidentemente sfrutta al massimo entrambi i fattori, ambientale e tecnico, con cui può comunque, in giornata di grazia, fare la differenza. Venerdì sera Salvini era ancora in testa, adesso le parti si sono invertite ed è il bolognese a inseguire.

La E2 diventa il centro dell’Evento finale del Mondiale. Salvini vince la prima Speciale dell’ultimo giorno, ma Larrieu le tre successive, dalla terza si porta al comando dell’Assoluta e porta il vantaggio sull’Avversario diretto a quasi cinque secondi. Larrieu è scatenato. Salvini torna alla vittoria nella 5a Speciale quando Larrieu ha un momento d’incertezza, Holcombe sale al comando della Gara e Salvini riduce lo svantaggio di un secondino utile a rendere la battaglia ancora più forte. Larrieu torna a volare. 4 Speciali alla fine. Ne vince due, torna al comando della Gara e vince tutto, la giornata della E2 che gli vale il Titolo di Campione del Mondo e l’ultima domenica della EnduroGP.

Con la quinta vittoria stagionale nella E2 Larrieu ha completamente recuperato il doppio zero del Portogallo. Salvini ci ha provato, e ha dimostrato che un nuovo Mondiale è perfettamente nelle sue corde di combattente puro. Un po’ più di fortuna, e di conseguente continuità, è necessaria. Per TM è il terzo Titolo dell’anno, il più sofferto e anche il più prestigioso, dopo quelli di Verona e Knight. Per Larrieu e TM insieme, è anche il modo di festeggiare il contratto appena rinnovato e che lega il Pilota francese alla marca italiana per un anno ancora (probabilmente con un extra premio subito disponibile alla cassa).

Si arriva all’epilogo, e tutti i tasselli del mosaico Mondiale vanno al loro posto. finalmente, nel giorno in cui Larrieu è il migliore di tutti, Freeman affianca al Mondiale E1, 2018 e 2019, anche la conquista del Titolo EnduroGP, il massimo dopo l’escalation dallo Junior del 2017. Freeman è Mondiale dei… Massimi davanti ai connazionali Holcombe e McCanney “D”.

Il neozelandese Hamish McDonald, Sherco, batte Matteo Pavoni, Beta, e Claudio Spanu, Husqvarna, e diventa Campione del Mondo Youth Enduro. L’inglese Jane Daniels, con la doppietta secca di Ambert, succede alla finlandese Sanna Karkkainen e finalmente conquista, dopo ben 4 secondi posti, la Coppa del Mondo Enduro Women. Singolarmente, la Daniels porta alla vittoria una Husqvarna, uno dei due soli Titoli conquistati dal Gruppo KTM transfuga verso il WESS, l’altro essendo quello di Coppa Enduro Junior 2 conquistato dallo spagnolo Enric Francisco con una KTM. Beta, doppietta EnduroGP, E1 e E3, e TM, E2, EJ e Open Senior, l’hanno chiaramente fatta da padrone tra le Marche. Oltre alle due Case italiane, e oltre alla Daniels e a Francisco, a Sherco va la Youth, a GasGas la Open S2 (Goncalo Reis), a Kawasaki la Open 4S (Thomas Ellwood).

Detto tutto o quasi di Salvini, e comunque il più l’ha detto lui, quinto assoluto e vice Campione della E2, e già più volte riconosciuto e osannato il Campione del Mondo Junior Andrea Verona, dobbiamo riservare un pieno di onori a Thomas Oldrati e Matteo Cavallo, il “vecchio” e il nuovo “svelati” contemporaneamente dallo stupendo confronto del Gran Premio d’Italia. Oldrati, Honda, e Cavallo, Sherco, sono secondo e terzo nel Mondiale della E1.

ABC Communication, l’entità promotrice del Campionato, che poi è la sintesi operativa dei Blanchard padre Alain e Blanchard figlio Bastien, ha fatto fare al Mondiale un significativo passo avanti. Sarà pur vero che la spinta al miglioramento può essere attribuita anche o in parte dall’insorgere del pericolo concorrente WESS, ma questo non toglie nulla, anzi porta valore, al lavoro di Alain e Bastien e all’oculatezza delle scelte.

Quest’anno si è riusciti a dare un buon impulso all’immagine del Mondiale, si è razionalizzato  lo schema della suddivisione delle Classi inserendo la differenziazione della Junior e la novità delle Open Class, ciascuna scelta legata alla necessità contingente di portare un maggior numero di Piloti e di Team al Campionato, e allo stesso tempo si è riusciti a rendere giustificata o più accessibile la partecipazione di un più ampio ventaglio di Piloti, aspetto questo che era stato il “pericolo” di un Campionato dai contenuti tecnici sempre più alti e selettivi. Ci sono stati Gran Premi belli e altri bellissimi, e soprattutto si è saputo salvaguardare l’impronta dell’Enduro riferendosi ai contenuti originali, e tradizionali, più belli della Specialità. Tanto per essere spudoratamente di parte, per avere dimostrazione di tutto quello che si dice, basta andare a riconoscere gli argomenti di cui stiamo parlando nella favolosa realizzazione del Gran Premio Acerbis d’Italia.

A Rovetta non solo si sono mantenuti vivi i riferimenti basilari dell’Evento Enduro (o Regolarità) e quelli legati alla “geografia sociale” della Disciplina, ma si è visto chiaramente che è possibile “rinfrescare” l’atmosfera introducendo nuovi temi coerenti con le tradizioni più forti dell’Enduro, ovvero valorizzando per esempio le “Capitali” dell’Enduro, le Mulattiere, o quei Campioni di così tante, epiche generazioni che le hanno firmate.

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