Italiano Motorally, 2° prova: Bussi sul Tirino

Italiano Motorally, 2° prova: Bussi sul Tirino
  • di Nazzareno Falappi
Motorally e RaidTT, anche la seconda prova dominata da Cerutti
  • di Nazzareno Falappi
8 maggio 2017

Esordio più che positivo a Bussi sul Tirino per il Campionato italiano RaidTT ed annesse due prove di Motorally. Bussi è un piccolo e tranquillo paese arroccato sulle sponde dell’omonimo fiume. Famoso anticamente per la lavorazione delle ceramiche e con una storia millenaria ricca di episodi significativi. Le acque del Tirino sono purissime tanto da essere famoso come il fiume più cristallino d’Italia ed in questo contesto vengono pescati e/o allevati i famosi gamberi che sono la specialità gastronomica della valle.

New entry per l’organizzazione del M.C. Lo Sherpa che, nelle sapienti mani del Presidente Nunzio Setta, ha messo sul campo una settantina di uomini a supporto dello Staff RMG. E’ stata un’ottima gara sotto tutti i punti di vista. Molto bello il percorso con speciali a volte veloci ed altre molto tecniche che tutti i piloti hanno apprezzato. Buona anche la location del paddock nel grande centro sportivo comunale con tutti i servizi a disposizione nel giro di poche decine di metri e bellissima poi la zona della partenza nel Parco comunale con i piloti in attesa in fila ordinata sotto un verde tunnel di glicine. Unico problema il maltempo delle giornate precedenti che ha costretto Paolo Ceci ad un’operazione di taglia e cuci brillantemente portata a termine con l’unica ovvia conseguenza di dilatare un po’ i tempi di attesa all’assistenza.

Il fiume Tirino
Il fiume Tirino

La gara, anche in questa occasione, non ha avuto storia. Continua la marcia trionfale di Jacopo Cerutti che, con la sua Husqvarna, è andato a vincere sia il Raid TT che le accorpate due prove di Motorally. L’unico valido avversario sembra essere Alessandro Botturi che con la sua Yamaha è riuscito a vincere almeno una speciale. La festa del Team CF Racing HSQ è esaltata dal terzo assoluto di Leo Tonelli. Leo diventa ad ogni gara che passa sempre più incisivo; da bella promessa sta diventando una splendida realtà ed è una bella soddisfazione per quanti lo hanno seguito e supportato fin dagli inizi.

In queste tre giornate di gara, poi, si sono messi in luce con prepotenza diversi giovanissimi piloti. Emilio Procaccini, quinto assoluto nella seconda giornata, Michele Lombardi sempre nei top poi Giorgi, Fedeli ed un Budellini che, prova dopo prova, sta rapidamente scalando il verice della classifica. Considerando che quasi tutti, Tonelli in primis, escono dal vivaio della Scuola Federale Motorally ed hanno partecipato hai vari Stage tecnici organizzati dal Comitato Motorally non si può fare altro che essere soddisfatti per l’ottimo lavoro svolto dal settore. Un altro giovanissimo pronto al debutto nella specialità è Luca Colombo vero e proprio figlio d’arte. Papà Antonio non ha certo bisogno di presentazioni: un grande passato con le Fiamme Oro nel Cross e nell’ Enduro ai massimi livelli poi, più recentemente grandi risultati nei Rally e Motorally. Mamma la mitica Federica Borelli, antesignana del fuoristrada al femminile, esponente di spicco del Team Rosa con una lunga e brillante carriera nei Motorallies degli anni ’80 ‘90con l’Old Farm Racing.

Insomma in famiglia i maestri non mancano e per Luca si prospetta una strada sicuramente in discesa. Il Motorally lascia spazio ed emozioni anche ai piloti più “ attempati”. Al via, anche in questa occasione, una coppia di appassionati piacentini: Enrico Golzi e Stefano Cappelli. In forza, da sempre, allo storico Motoclub Trial David i due amici hanno trovato da diversi anni nei Rallies sfogo alla propria passione. Sempre in prima linea nella classe Sport; tanto di cappello soprattutto a Golzi, classe 1951, dignitosamente all’arrivo, che ha voluto festeggiare il complenno con un adesivo sulla moto.

In campo femminile, dopo anni di dominio delle ragazze dell’Old Farm, al via un bel trio di ragazze del Fast Team. A Raffaella Cabini e Simona Brenz Verca si è aggiunta Laura Ostinelli, ai primi approcci al fuoristrada, che con grande grinta e determinazione è comunque riuscita a chudere almeno una speciale. Considerandola zero esperienza è stata davvero bravissima. Grande sorpresa anche per il risultato di Alberto Ballardin. Con carrello ed Air Camping sul tetto dell’auto si è presentato al via della sua prima gara con una impegnativa KTM 950 Super Enduro completamente originale con tanto di pedane passeggero e portapacchi; motocicletta che usa abitualmente per gli spostamenti quotidiani ed i lunghi viaggi all’estero. Tra lo stupore di tutti è arrivato tranquillamente al traguardo di ambedue le giornate. Alla fine della gara ha ricevuto i complimenti dei ragazzi dello Staff che lo hanno visto salire, senza problemi, la ripida salita che aveva messo in difficoltà tanti piloti più scafati. E’ stato un po’ un salto indietro nel tempo: Alberto rappresenta lo spirito del Motorally degli inizi quando si correva con la moto che si usava tutti i giorni, senza tante pretese e con la sola voglia di fare del bel fuoristrada.

Rimanendo in tema bicilindriche si è rivisto dopo alcuni anni di assenza Francesco Catanese, protagonista assoluto della classe in diverse stagioni. Un ritorno non troppo fortunato visto che il Kappone si è ammutolito a metà della prima speciale e non c’è stato verso di farlo ripartire nonostante l’impegno di Mauro Sant ed un congresso di luminari. Tra i protagonisti della Marathon i dakariani Diocleziano Toia e Matteo Olivetto. Il simpaticissimo Toia sfoggiava sul suo KTM 690 un look alla sua moto della Dakar: le fauci dello squalo come sui mitici P4 Mustang in guerra nel Pacifico. Il MC Lo Sherpa oltre ad il numeroso ed efficiente staff ha messo sul campo anche una serie di mezzi operativi. I più particolari erano sicuramente un Guzzi militarizzato via di mezzo tra un TIR ed un’osteria ed uno strano motocarro agricolo dall’aspetto precolombiano.

Grande spavento il venerdì quando un colpo di vento ha fatto volare fuori dal campo sportivo i gazebo dell’hospitality Beta. Grazie alla collaborazione un po’ di tutti si è riusciti a risistemare le cose. Rimane per Paolo Machetti un bel danno con quattro o cinque gazebo fuori uso. Santo “Valentino” Caruso fa parte assieme a Catanese ed Ercoli del club delle pertiche alte 2 metri, e per guidare meglio la propria moto si è fatto fare una orrenda ma funzionale sella su due piani. Alla fine tutti soddisfatti e una bella foto di gruppo per tutto lo staff del Rally Managing Group che ancora una volta ha supervisionato, controllato e guidato con competenza lo svolgimento della manifestazione

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