Christian Iddon: "La MV Agusta F3 ha il potenziale per vincere"

Christian Iddon: "La MV Agusta F3 ha il potenziale per vincere"
  • di Alessandro Colombo
Un italiano e un inglese avranno il compito di riportare la MV Agusta nelle competizioni nel campionato SuperSport 2013. La mente corre ad Agostini e ad Hailwood, ma le facce sono quella di Rolfo e Iddon
  • di Alessandro Colombo
5 febbraio 2013

Punti chiave


Schiranna – Lo storico brand della Meccanica Verghera ricomincia la sua storia sportiva dal mondiale SuperSport e lo fa con la MV Agusta F3 in gestione al team ParkinGO. Alfieri di questa nuova avventura saranno un pilota italiano ed uno britannico, tessendo così un legame diretto con la storia che vede queste nazionalità legate alla moto rossa e argento con i cognomi di Agostini ed Hailwood.


La nuova era sportiva della MV Agusta prende quindi il via con Roberto Rolfo e Christian Iddon. Abbiamo parlato con quest’ultimo per comprendere le potenzialità della moto in seguito ai primi test di Cartagena. Dopo una lunga esperienza nel mondiale Supermoto sei passato alla British SS ed ora al mondiale. Ti ritieni pronto per un campionato così competitivo?
«E’ vero, è un grande campionato, ed è una cosa straordinaria per me essere qui. Io mi sento pronto. La scorsa stagione in British SuperSport il campionato fu incredibile. Mi ritengo pronto e dopo un sacco di battaglie nel 2012 spero di poter fare bene anche quest’anno e di poter “combattere” con i migliori del mondo»
 

Che impressioni hai avuto nei test di Cartagena? Come ti sei trovato con il team ParkinGO e con la MV Agusta F3?
«Prima di tutto il team è straordinario. Ho 3 ragazzi intorno a me che lavorano con la mia moto che sono immediatamente diventati miei amici. Per me è una cosa importantissima, quando in una squadra si lavora bene insieme tutto va meglio, ad anche con Roberto (Rolfo, ndr) mi trovo bene. Parliamo dei setting, di cosa dobbiamo migliorare. Senza dubbio il team ParkinGO è un ottima squadra: due stagioni fa vinsero il campionato del mondo e la scorsa stagione, la prima in SBK, vinsero una corsa, quindi loro sono indubbiamente un team straordinario»


«Per quanto riguarda invece il mio feeling con la MV nel corso del primo giorno di prove ho apprezzato quanto la moto sia buona. Il potenziale è elevatissimo e i ragazzi lavorano tutti tantissimo, anche perché abbiamo un sacco di nuovi dispositivi da sviluppare. Per esempio abbiamo un sacco di elettronica ora. Abbiamo molte cose da provare ma sono sicuro che con questa moto potremo combattere per le posizioni di testa»


Pensi che un’elettronica così evoluta possa darvi qualcosa in più rispetto ai vostri avversari?
«Bhè, nelle ultime due stagioni ho avuto modo di guidare moto dotate di molti sistemi elettronici, ma ora abbiamo il meglio: abbiamo la Magneti Marelli e abbiamo i migliori ragazzi con cui lavorare sul comparto elettronico, quindi credo assolutamente che renderanno la moto assolutamente perfetta per me. Abbiamo la componentistica migliore, abbiamo il team migliore e abbiamo la moto migliore»


Quali obiettivi ti sei posto per questa stagione?
«Non parlo mai dei miei obiettivi personali (ride, ndr). Ho ovviamente i miei target personali, ma non dico mai quali sono. Sicuramente questa moto ha il potenziale per vincere il campionato SuperSport, ma forse occorrerà qualche stagione, anche perché è completamente nuova e dobbiamo ancora capirla bene. Dalla prima corsa dovremo fare le cose passo dopo passo. Abbiamo ad esempio di piani che riguardano lo sviluppo del motore. Per questa stagione quindi, almeno nella sua fase iniziale, non so ancora bene quale possa essere il reale potenziale al debutto, ma sono certo che per la fine del 2013 io e Roby (Rolfo, ndr) avremo il potenziale per combattere al top»


Sei in un team italiano, con una moto italiana e il tuo compagno di squadra è un italiano. Ti tocca imparare la nostra lingua…
«Sono già stato in una situazione simile prima (ride, ndr)! Ho fatto 4 stagioni in un team italiano e con una moto italiana in Supermoto. Riesco a capire abbastanza bene quello che viene detto in italiano, specialmente quando si parla di tecnica ai box, ma parlare in italiano è impossibile per me! Non mi devono tradurre le cose quando gli italiani parlano, li capisco. Mi piacerebbe molto imparare l’italiano, soprattutto ora che sono in un team così prestigioso con un marchio come l’MV Agusta. Ho provato ad impararlo alcune stagioni fa, magari ci proverò di nuovo»

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