Casey Stoner: “La 8 ore? Sono prontissimo”

Un’interessantissima intervista rilasciata dal due volte iridato in visita allo stabilimento dello sponsor tecnico Alpinestars, in cui Casey parla della sua vita, della MotoGP e dell’imminente sfida della 8 ore
8 luglio 2015

Il ritorno alle competizioni di Casey Stoner – non alla MotoGP come speravano molti suoi tifosi, ma piuttosto alla 8 ore di Suzuka – si avvicina a grandi passi. La preparazione fisica e l’allenamento in moto non sono gli unici due elementi da “sistemare”; bisogna ultimare anche l’allestimento dell’abbigliamento.

Archiviata la pratica casco, con l’evento di lancio dell’X-802RR in Nolan durante il quale siamo riusciti ad intervistare il due volte Campione del Mondo MotoGP, è venuto il momento della tuta. Casey, tradizionalmente fedele ai suoi sponsor tecnici, è quindi tornato ad Asolo, in Alpinestars, dove si sta allestendo la sua tuta di pelle per la gara di Endurance. E si è volentieri prestato ad un’intervista con Gavin Emmett (commentatore britannico della MotoGP) in cui ci parla della sua vita, commenta un po’ la stagione MotoGP e la 8 Ore di Suzuka.

Allora, Casey, è molto che non ti si vedeva da queste parti (ad Asolo dove ha sede Alpinestars, NdR). Cosa ci racconti?

«Si – è passato molto tempo da quando sono stato in Italia per l’ultima volta. Dopo la mia ultima stagione, nel 2012, ho passato molto tempo in Australia per recuperare appieno dopo l’infortunio alla gamba e non ho viaggiato molto successivamente. Devo dire che è bello essere qui in Europa in vacanza, senza stress – con il mio lavoro non è che apprezzassi molto i posti che visitavo».

Cosa hai fatto per tenerti impegnato in tutto questo tempo?

«Ad essere onesti non ho passato moltissimo tempo in moto, anche se ho usato un po’ la moto da cross – per lo più mi sono divertito a pescare. Da quando non sono più impegnato durante la stagione della MotoGP ho pescato tantissimo – credo di aver passato più tempo con la lenza in mano negli ultimi due anni di quanto non abbia mai fatto nel resto della mia vita».

Cosa pensi del grande ritorno di Lorenzo e di quanto stia faticando Marquez?

«E’ una stagione iniziata in maniera piuttosto anomala, con Marc che ha commesso un errore e Jorge che ha sofferto il problema al casco nella prima gara, che Valentino è andato a vincere. Sono successe tante cose, e poi Dani ha sofferto di sindrome compartimentale – non riesco ad immaginare quanta fatica abbia fatto: le MotoGP vanno guidate molto di forza, ancora di più ora che sono più pesanti di quando correvo io».

«In sostanza, però, mi sembra che tutti a parte Jorge abbiano vissuto stati di forma altalenanti – hanno vinto una gara e magari faticato molto in quella successiva, per cui mi sembra ancora una stagione molto incerta».

Hai parlato dell’infortunio di Dani. Cercherò di non comportarmi da giornalista, ma… quali sono state le reali possibilità che potessi rientrare per sostituirlo durante la sua convalescenza?

«C’è stata in effetti una piccola possibilità, ma ne sai quanto me. La vicenda è stata gestita in maniera comprensibile dal punto di vista di Honda, che ha voluto tutelare i suoi piloti e la sua strategia. In realtà non è che volessi fare chissà che cosa in quelle gare, semplicemente sostituire un amico come Dani. Ho un ottimo rapporto con Honda e con la squadra, e sarebbe stato un privilegio poter correre».

«Non avevo mai corso lì e non avevo la minima aspettativa, ripeto, volevo solamente correre per la squadra e divertirmi. Ma, ancora una volta, capisco la risposta e l’atteggiamento di Honda».

Parlando più a lungo termine… non hai nessuna intenzione di cambiare idea sulla tua permanenza a tempo pieno in Australia?

«No, mi sto godendo tantissimo la vita in questo momento».

Ma in effetti stai per tornare a correre, alla 8 Ore di Suzuka. Come è nato questo progetto?

«In effetti Honda mi ha chiesto di correrla praticamente dal mio ritiro, ma avevo davvero bisogno di staccare per un paio d’anni per tornare a divertirmi, e sono stati i due anni migliori della mia vita – niente stress, solo divertimento in tutto quello che faccio. Suzuka però era una gara molto prestigiosa a suo tempo – ci correvano tutti i Top Riders, ed è un peccato che con l’allungarsi ed infittirsi della stagione MotoGP questa possibilità si sia di fatto persa. Ma ora che non corro a tempo pieno ho la possibilità di farla. E ti dirò, sono molto curioso di vedere come andrà».

Ti senti pronto?

«Si, anche se non vedo quella pista da molto tempo, ed è un circuito molto fisico, ma ho lavorato duro e sono davvero pronto fisicamente».

Hai anche ottimi compagni di squadra…

«Si, Michael ha fatto un ottimo lavoro finora, e sappiamo tutti quanto sia veloce Takahashi. Credo che alla fine ci divertiremo un sacco».

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