Stoner: "Mi manca il paddock, ma non le gare"

Marco Berti Quattrini
Forse non ritornerà in MotoGP, ma sicuramente le corse gli mancano. "Mi mancano le persone, ma non la pressione". "Un pronostico per il campionato? Sono troppo esperto per farlo"
10 giugno 2015

Abbiamo incontrato Casey Stoner durante una delle rare apparizioni europee, in occasione della presentazione del suo nuovo casco per la 8 ore di Suzuka. Il campione Australiano non si è sbilanciato e ha rassicurato giornalisti e tifosi che la sua partecipazione alla gara di endurance non è l'anticipazione ad un ritorno alle gare. Anche perché «non è esattamente un tornare a correre - precisa Stoner - non è la stessa categoria. Honda me lo aveva già chiesto molte volte, e del resto la 8 ore di Suzuka è una gara in cui, crescendo, ho visto correre tutti i miei eroi. Credo che la mia presenza possa contribuire a far tornare grande e speciale, questa gara. Non ho mai corso nell’endurance, né ho mai fatto realmente niente che comprendesse compagni di squadra, per cui è tutto davvero nuovo per me e sarà molto divertente».

Cosa ti manca e cosa non ti manca della MotoGP?

«Sicuramente mi manca molta della gente con cui lavoravo nel paddock. C’è gente che ho visto tutti i giorni per tanti anni nel mio lavoro, e sicuramente quel genere di relazione mi manca. Quello che invece certamente non mi manca è il giorno della gara e la pressione che comporta. Quando si ottengono buoni risultati è tutto bello, mentre quando ci si impegna al massimo ma i risultati non vengono le giornate diventano piuttosto brutte. Le corse hanno cose belle e brutte...».

Un commento sul campionato 2015? Il favorito?

«Onestamente non posso parlare di un favorito – sono troppo esperto per sbilanciarmi a fare un nome o un altro – credo che chiunque possa indicare un paio di piloti che ragionevolmente possono puntare al campionato ma onestamente credo che quest’anno siano almeno in cinque i piloti che a fine stagione potrebbero trovarsi in lizza per il titolo. Ci toccherà aspettare e vedere cosa succede. Devo dire che finora è stato molto interessante. Jorge ha faticato ad inizio stagione, ha avuto qualche problema senza i quali forse ora sarebbe in testa al Mondiale con un buon vantaggio. Ma Valentino è lì con lui, ed è in testa, e sappiamo tutti quanto sappia andar forte Marc, quindi ci aspettiamo tutti che esca dalla crisi. Se la Ducati poi riuscisse a trovare qualcosa in più sul passo potrebbero trovarsi là davanti con gli altri – insomma, non lo sapremo fino alla fine».

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