24 Heurs Moto: la diretta dalla pista

  • di Matteo Valenti
Alle 15:00 in punto la Kawasaki n. 11 taglia il traguardo in prima posizione seguita dalla Suzuki n.1 che in questo modo si aggiudica il Mondiale Endurance 2012. Terza la S1000RR del Team BMW Motorrad France
  • di Matteo Valenti
8 settembre 2012

Siamo a Le Mans, sul glorioso Circuit de la Sarthe, per assistere alla 24 Heurs Moto, l’ultima tappa del Mondiale Endurance. I 55 Team impegnati in gara sulla pista francese sono partiti alle ore 15 in punto, regalando ai numerosissimi spettatori accorsi da diversi Paesi d’Europa (la maggior parte dei quali in moto naturalmente) il tradizionale spettacolo della partenza a piedi in corsa. 

I piloti si sono schierati in riga lungo il muro che costeggia i box in base all’ordine ottenuto durante le qualifiche, e al momento del via, segnalato dal consueto suono di una sirena, hanno corso il più velocemente possibile ognuno verso la propria moto parcheggiata dal lato opposto del rettilineo.

 

La partenza: uno spettacolo unico


Uno spettacolo emozionante e molto coinvolgente, accompagnato dalle urla del pubblico letteralmente in visibilio per la partenza, ma anche alquanto rischioso dal momento che si tratta di attimi molto concitati e i piloti partono alla massima velocità praticamente tutti insieme, correndo il rischio di toccarsi in qualsiasi momento.

Fortunatamente la partenza dell’edizione 2012 non ha riservato momenti di particolare tensione e nessun pilota è incappato in cadute almeno nei primi istanti di gara, quando le moto sono tutte racchiuse in una spazio molto ristretto.

 

La gara: imprevisti sempre in agguato


A pochi giri dal via ha preso la testa della gara la Kawasaki Ninja ZX-10R che sta dettando il passo seguita dalla Suzuki GSX-R 1000 del Team S.E.R.T., attualmente in testa al Mondiale Endurance. Naturalmente la gara è solo all’inizio e tutto può ancora succedere. In una gara di 24 ore infatti oltre ai tre piloti, che si alternano ad ogni pieno di benzina (più o meno ogni ora quindi) è fondamentale l’affidabilità della moto, che viene impiegata al massimo delle prestazioni per una durata veramente impressionante. Un ruolo ancora più importante però viene giocato dal caso: un problema tecnico, un guasto, una foratura o una caduta possono cambiare le sorti della gara in qualsiasi momento.

E forse è proprio questo l’aspetto più affascinante di una gara endurance di una giornata intera. L’emozione in gara rimane sempre costante, non si può mai stare tranquilli nemmeno quando si è in testa con un buon margine sul primo inseguitore. In 24 ore infatti può succedere veramente di tutto e fino a quando non si taglia la linea del traguardo non si possono fare pronostici.

 

I pit Stop: fondamentale il lavoro di squadra


 Un aspetto molto affascinante di questo tipo di gare infine è rappresentata dai pit stop. Un buon risultato in gara infatti dipende anche dal lavoro del Team, che deve cooperare con il pilota nella maniera più rapida ed efficiente possibile. 

 

Nicholas Goubert, Technical Director di Michelin


Nicolas Goubert, Technical Director di Michelin, ci ha spiegato in un’intervista che le moto della categoria EWC, dove competono i Team ufficiali, necessitano di un cambio gomme all’incirca ogni ora, quindi durante una 24 ogni moto necessita di circa 24 treni di gomme. Il discorso cambia invece per le moto che competono nella categoria Superstock (molto più simile al modello di serie da cui derivano) che possono mantenere le stesse coperture anche per due turni di gara e quindi per circa due ore di fila. I Team della Superstock infatti necessitano di circa 12-13 treni di gomme per coprire l’intero arco di gara.

 I tre piloti che affrontano la competizione si alternano ad ogni pieno di carburante, che viene effettuato all’incirca ogni 30 giri di gara e quindi più o meno ogni ora. Impressionante infine la distanza percorsa alla fine della competizione: l’anno scorso per esempio ogni moto impegnata durante le 24 ore di gara ha percorso all’incirca 3.500 Km!

 

Aggiornamento delle 18:00


A tre ore dalla partenza la gara si dimostra già molto movimentata. Dopo numerosi duelli, sembrano consolidarsi le prime posizioni. La Ninja n. 11 del Team SRC Kawasaki rimane al comando, seguita dalla Suzuki n. 1 del team Sert. In terza posizione rimane la Yamaha n.94, mentre nonostante una spaventosa caduta, costata 30 sec di ritardo, la BMW n.99 si conferma in quarta posizione, seguita dalla CBR n. 77 del Team Honda TT Legends. 

 

Aggiornamento delle ore 19:00


Continua la battaglia tra la Kawasaki n.11 e la Suzuki n. 1, che si sono scambiante le posizioni più volte, in occasione delle soste ai pit stop. La BMW n. 99 intanto, in quarta posizione, riguadagna terreno sulla Yamaha n. 94, che continua a difendere il terzo posto.

 

Aggiornamento delle ore 21:00 


Mentre la Ninja n 11 del Team SRC Kawasaki rimane al comando, la Yamaha n.99 passa in seconda posizione, tenendosi alle spalle la Suzuki n. 1 del Team Sert. Quarta la BMW n.99 e quinda la CBR del Team Honda TT Legends. Alle ore 20:23 il pilota Nicolas Salchaud a bordo della Kawasaki n. 33 si scontra e investe il driver greco Georgios Tsitos, che si trovava in piedi a bordo pista dopo essere caduto dalla sua BMW  n. 199. Tsitos viene subito soccorso e lascia la pista in barella. 

 

Aggiornamento delle 24:00


Continua il duello tra la Suzuki n.1 del Team Sert e la Kawasaki n. 11 del Team SRC, che continuano a scambiarsi la prima posizione. Attualmente torna in testa la Ninja n.11, che si lascia alle spalle il GSX-R n. 1. Alle loro spalle la Yamaha n. 94 mantiene la terza posizione, seguita dalla BMW n.9 e dal CBR del Team Honda TT Legends. Intanto iniziano a farsi sentire le quasi nove ore di gara, con i pit stop che si fanno via via più lunghi e difficili e con alcune moto che presentano difficoltà tecniche, in particolare legate al surriscaldamento del motore. 

 

Aggiornamento delle ore 2:30 

Tre Team e tre costruttori diversi (tutti giapponesi) sembrano ormai dominare la 24 ore: Kawasaki, Suzuki e Yamaha lottano per le prime tre posizioni. La Ninja n. 11, attualmente guidata da Da Costa, si riporta in testa, mentre Foray porta la Yamaha n. 94 in seconda posizione, lasciandosi alle spalle la GSX-R n. 1 del Team Sert, affidata all’esperienza di Philippe. Inchiodate rispettivamente sulla quarta e sulla quinta posizione la BMW n. 99 e la Honda n. 77. Sulle 55 moto partite al via, ne rimangono in gara 48. 

 

Aggiornamento delle ore 5:00

I primi raggi di sole iniziano ad illuminare il Circuit de la Sarthe. Per un problema di surriscaldamento la Yamaha n. 94 perde secondi preziosi e perde la seconda posizione e scala in quarta. Continua intanto il duello tra la Kawasaki n. 11 e la Suzuki n. 1 che continuano a scambiarsi le prime due posizioni.

 

 Aggiornamento delle ore 10.00

 Grande battaglia per il terzo posto. Dopo un lieve problema all’impianto frenante la BMW n. 99 viene superata dalla Yamaha n. 94, ma dopo soli pochi minuti riesce a recuperare nuovamente la posizione perduta con un nuovo sorpasso. BMW quindi che torna terza, con la Kawasaki e la Suzuki nelle prime due posizioni che sembrano non voler mollare ad ogni costo. Da notare i tempi di sosta ai box del Team Sert, attualmente in seconda posizione, che con 15 minuti e 10 secondi fa segnare il minor tempo dedicato ai pit stop durante l’intero arco della gara.

 

Aggiornamento delle ore 15:00
Dopo una gara dominata praticamente dall’inizio alla fine la Kawasaki n. 11 taglia il traguardo in prima posizione seguita dalla Suzuki n. 1 del team Sert che in questo modo si è aggiudicata la vittoria nel Mondiale Endurance 2012. Terza la BMW S1000RR del team BMW Motorrad France. 14 moto sulle 55 partenti non sono arrivate al traguardo.  

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