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Ducati ha aggiornato la Multistrada V4 Rally per il 2026 con un restyling estetico minimo ma interventi tecnici sostanziali. Come vi abbiamo già raccontato al momento dell'annucio, a prima vista cambia poco: frontale ritoccato ora in tinta, nuova colorazione Jade Green con cerchi oro e un parabrezza più generoso (+20mm in altezza, +40mm in larghezza). I fari LED ricevono la funzione coming home e un cornering light migliorato per illuminare meglio le curve notturne.
L'abbiamo testata per alcuni giorni sulle fredde strade di dicembre, affrontando ogni contesto: misto stretto, strade veloci, autostrada e soprattutto condizioni difficili di temperatura e asfalto. Temperature attorno ai 10°, bagnato, asciutto, foglie, sconnesso. Il banco di prova ideale per valutare gli aggiornamenti che Ducati ha concentrato dove conta davvero: sospensioni, ciclistica ed elettronica.
Il V4 Granturismo da 170 CV e 124 Nm resta invariato nei numeri, ma la gestione è più raffinata. La deattivazione dei cilindri posteriori, estesa anche in marcia ai bassi regimi, sembra funzionare meglio rispetto al passato. La risposta al gas è più omogenea, anche se in modalità Sport permane un leggero on-off in riapertura dopo rilasci prolungati. Il motore è elastico, scende volentieri sotto i 3000 giri anche in sesta, ma l'andamento diventa irregolare e poco gradevole. Meglio scalare marcia per mantenere fluidità. La gestione del calore migliora grazie alle nuove alette e appendici aerodinamiche. Nei consumi abbiamo rilevato 6, 6,5 litri ogni 100 km in un uso misto e sostenuto: accettabile per una maxi enduro di questa cilindrata.
Le sospensioni Marzocchi DSS EVO semi-attive rappresentano l'aggiornamento più significativo. Il software proprietario Ducati introduce la modalità AUTO che legge continuamente stile di guida e fondo stradale, adattando l'assetto in tempo reale. Funziona: la moto si irrigidisce quando spingi, si ammorbidisce quando rallenti, indipendentemente dal riding mode motore selezionato.
Il pivot del forcellone è stato spostato di 1mm in alto per migliorare ancora la velocità d'inserimento in curva. Soltanto un millimetro, ma l'effetto è tangibile: la Rally si butta dentro con maggior decisione e soprattutto si siede meno in accelerazione, chiudendo meglio le traiettorie. Con 30 litri di benzina e ruote a raggi (le più pesanti della gamma), la moto trasmette un'agilità sorprendente da moto molto più compatta.
L'abbassatore automatico porta la sella da 870 a 850 mm quando scendiamo sotto i 10 km/h (fino a 830 mm quando siamo a pieno carico), l'auto leveling regola l'assetto automaticamente e il device Easy Lift facilita l'uso del cavalletto laterale. Anche il cavalletto centrale è stato rivisto per offrire un miglior braccio di leva e in effetti facilita le operazioni di issaggio.
La triangolazione è eccellente, la calzata snella permette di toccare bene a terra nonostante l'altezza da adventure e il serbatoio da trenta litri. Lo spazio in sella è abbondante, la posizione di guida naturale. Il parabrezza funziona molto bene: protegge efficacemente anche con temperature basse e velocità sostenute, molto sostenute, in autostrada.
Manopole e sella riscaldabili offrono cinque livelli di regolazione, sufficienti per affrontare l'inverno. La protezione dei paramani potrebbe essere maggiore, ma è una cosa che si nota quasi certamente solo in inverno. A voler proprio fare i difficili possiamo criticare la durezza della sella, ancora un po' sostenuta per una moto pensata per macinare così tanta strada, ma qui entriamo anche in fattori di gusto personale. C'è qui la esige morbida, chi invece vuole "una tavola".
Le valigie in alluminio (di serie sugli allestimenti Adventure Travel e Full Adventure) adottano un nuovo sistema di chiusura che permette l'apertura senza chiave anche a valigia smontata: in pratica la chiave ha tre posizioni ed è una soluzione che abbiamo trovato pratica.
Il Ducati Vehicle Observer (DVO) mutuato dalla Panigale V4 simula oltre 20 sensori per gestire i controlli in modo più preciso. L'Electronic Combined Braking System diventa bidirezionale: nella modalità ABS3 distribuisce la frenata tra anteriore e posteriore secondo le condizioni, attivando anche il rear-to-front.
Quest'ultimo trasferisce parte della frenata all'anteriore quando si aziona il pedale. L'intervento è più omogeneo rispetto al passato, ma rimane percettibile e a volte repentino dato il morso dell'impianto anteriore. Si disattiva selezionando ABS2, consigliato per la guida sportiva in solitaria. Il rear-to-front ha pienamente senso però in ottica sicurezza specie col passeggero e bagagli.
Il Forward Collision Warning, nuovo per la Rally, mostra un avviso visivo sul cruscotto quando ci si avvicina troppo al veicolo che precede. Funziona senza falsi allarmi, non interviene sui freni. Tra i riding mode debutta invece il Wet, che abbiamo trovato ben configurato allo scopo. Apprezzabile la possibilità di scorrere avanti e indietro tra le modalità senza dover compiere l'intero giro del menu: in ogni caso la navigazione del ricco menù Ducati è eccellente. Altro aspetto da sottolineare: possiamo fare il setup delle sospensioni indipendentemente dal riding mode selezionato con un livello di personalizzazione assoluto.
Si chiama Rally ma la potete leggere come preferite: adventure, crossover, tourer... E il bello è che potete cambiare idea in qualsiasi momento e lei può assecondare ogni vostro capriccio offrendovi un piacere di guida che non ha eguali. Nei giorni di test, affrontando condizioni abbastanza difficili – bagnato, asfalto freddo e sporco, sconnesso, fogliame, fango... – la sensazione di avere sempre tutto sotto controllo è rimasta sempre elevata. Su tutto, ci siamo concentrati in particolare sulle sospensioni che non possiamo che elogiare. Tutto è meravigliosamente accordato e lavorano in modo straordinario sul misto stretto, garantiscono stabilità su autostrada e leggono il fondo adattandosi senza che il pilota debba intervenire. Abbiamo sfruttato con piacere la modalità automatica trovando sempre la risposta che avremmo desiderato: sbalorditivo.
La velocità nelle manovre sorprende: cambi di direzione rapidi, inserimenti decisi, stabilità in ogni fase. Guidandola ti dimentichi presto dei 30 litri, delle borse laterali capienti (e quindi ingombranti) e in definitiva di un peso importante, da maxi. Ti sembra più piccola, più agile, più leggera di quanto sia realmente.
Il motore supporta bene questo carattere con erogazione brillante e mappature efficaci. Touring rimane la preferita di chi scrive, perché più smussata senza rinunce in termini di erogazione, mentre la Sport mantiene un carattere più spigoloso con un leggero on-off che però non inficia il piacere. Apprezzabile anche la nuova modalità Wet, ben accordata. L'impianto frenante è potente, modulabile, efficace: anche qui siamo al top.
D'altra parte la V4 Rally ci ha da subito abituato bene e con questa edizione che arriva a due anni dal debutto Ducati è andata ad affinare quella che è un'arma totale riportandola ai vertici del segmento.
La gamma Rally si compone di tre allestimenti: Radar (base con ACC, blind spot detection e forward collision warning), Adventure Travel & Radar (aggiunge valigie e selle riscaldabili ed era quello utilizzato nel test), Full Adventure (aggiunge scarico Akrapovič omologato e parafango in carbonio). Cavalletto centrale e manopole riscaldabili sono di serie su tutti gli allestimenti. I prezzi sono rispettivamente di 29.290 euro, 31.990 euro e 33.640 euro.
Ducati
Via C. Ducati, 3
40132 Bologna
(BO) - Italia
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https://www.ducati.com/it/it/home
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