CFMOTO MT 650 ADV: la Crossover facile e versatile

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Il compromesso tra adrenalina e controllo: la crossover cinese disegnata da Kiska diverte tra le curve ed è ben fatta. Prezzo concorrenziale ma mancano cavalletto centrale, Traction Control e qualche cavallo
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
16 maggio 2020

Il segmento delle Crossover è quantomeno affollato: si parla di un mondo popolato di proposte che spaziano dalla piccola - ma non per questo povera - proposta ad un prezzo d'attacco, alle maxi sputafuoco sempre più potenti, impegnative e raffinate. In mezzo ci sono loro: le 650/700 che rappresentano spesso il compromesso tra costi e prestazioni, adrenalina e controllo, oppure sono semplicemente le moto che sono capaci di convincere perché non intimoriscono, sono eclettiche, hanno prestazioni superiori alle piccole e - come la cinese CFMOTO MT 650 ADV - non richiedono investimenti faraonici pur avendo dotazioni assolutamente adeguate al loro segmento. Aspettano solo di essere messe alla prova per mostrare le proprie qualità.

Appunto, le moto vanno provate: talvolta le moto cinesi vengono ingiustamente tacciate di scarsa qualità in modo aprioristico dall'esperto di turno ma questo è il più delle volte un pregiudizio nato in coloro che ignorano come i marchi meno noti al grandissimo pubblico - ma ben conosciuti agli addetti ai lavori - spesso sanno produrre motociclette di qualità e dinamicamente molto a punto.

Spoiler alert: la MT 650 ADV mi è piaciuta tanto.

Iniziamo dal produttore: CFMOTO è un colosso cinese attivo dal 1989 e impegnato anche nella produzione di Side by Side, quad, motori, parti meccaniche. Dal 2013 ha attivato una partnership con KTM per la distribuzione e l'assemblaggio di alcuni modelli e da quest'estate le 790 e 890 austriache saranno prodotte da CFMOTO, oltre ad avere in progetto una maxi già pronta per il corpo di polizia; la 650 MT ADV oggetto della nostra prova è in realtà un modello presentato nel 2016 e oggi, nel suo ultimo affinamento, disponibile anche in Italia dove il suo segmento di appartenenza sta acquisendo sempre più peso e appeal.

Com'è fatta

Le linee della 650 MT vi ricordano qualcosa? Beh, se trovate una certa assonanza con moto europee/scandinave probabilmente è perché la crossover cinese è disegnata dalla stesso Kiska che ben conosciamo per il suo inconfondibile tratto. A partire dai gruppi ottici a LED, la trovo priva di ingenuità stilistiche - talvolta indice di povertà tecnica - e imputarle un neo è facile soltanto guardando l'ingombrante rollbar a protezione della moto.

Verniciature brillanti, spesse pure sul telaio e sul forcellone in acciaio (con gli alloggi per i supporti del cavalletto a sollevamento), sono stese su sovrastrutture in plastica ben realizzate e solide, mentre il cupolino è regolabile manualmente in altezza su un range di circa 6 cm in modo semplice e veloce facendo scorrere i supporti telescopici, con il solo appunto della facilità con la quale gli stessi supporti possono graffiarsi. Peccato veniale, anche perché il plexi protegge bene grazie anche ai deflettori laterali fissi, non distorce, non genera vortici e non è invadente nella visuale neppure quando totalmente esteso. I comandi al manubrio e gli specchi retrovisori sembrano gli stessi in dotazione ad alcune jap, semplici e solidi. È presente il pulsante del lampeggio d'emergenza e un tasto per il cambio della mappatura del motore, di cui parleremo tra poco.

La strumentazione è un'unità a cristalli liquidi retroilluminata che ci da notizie su tutto ciò che serve (tra cui mappa motore e rapporto inserito) grazie alla leggibilità sempre ottimale anche col sole alle spalle. Nascosta in un angolo troviamo la comoda presa USB. Il serbatoio contiene 18 litri, ma è assente nella strumentazione qualsiasi funzione legata al consumo che non sia il livello del carburante.

Le due borse laterali, prodotte dalla Shad (sono le SH 36, consentono di trasportare anche un casco modulare) sono facili da rimuovere e rimontare, utili sia in caso di viaggi che per il commuting cittadino dato che sono ben inserite nella sagoma sottile della coda della MT 650 rimarcando una certa cura nell'assemblaggio e nella scelta della componentistica.

Non ci sono evidenti cadute di stile nelle finiture: certo, dove si è potuto si è andati per le spicce (leva freno posteriore, piastre di sterzo, dado cannotto, corona, assenza cavalletto centrale, tanto per fare degli esempi) ma veramente in modo ragionevole e senza pregiudicare la funzionalità.

 

Motore

Il bicilindrico parallelo di 650 cc, quattro valvole per cilindro e a iniezione elettronica Bosch (omologato Euro4), ha dei tratti comuni con altre unità di pari cilindrata ma è prodotto da CFMOTO per la sua piattaforma di 650 cc. La potenza registrata sul libretto di circolazione è di 45 kW (61 CV) a 8750 giri, mentre la coppia è dichiarata in 62 Nm a 7000 giri. È presente la possibilità di scegliere una delle due mappe motore disponibili (Sport o Touring) che, dichiara CFMOTO, dovrebbero avere riflessi differenti sui consumi: se proprio devo essere sincero non ho notato praticamente alcuna differenza passando dall'una all'altra né in termini di prestazioni di punta, né in termini di erogazione, ma attendo smentite magari suffragate da rilievi strumentali.

 

Ciclistica

La MT 650 è ottimamente supportata da una forcella a steli rovesciati da 43 mm di diametro marchiata CFMOTO, regolabile in compressione su entrambi gli steli. Solida e controllata, a mio avviso è uno dei perni del buon comportamento dinamico della crossover cinese. Al retrotreno è presente un monoammortizzatore che agisce senza leveraggi, regolabile in precarico e compressione. Tarature - per entrambe le unità - di compromesso ma con un occhio al comfort.

La massa di 213 kg a secco della MT non è da peso piuma, ma niente paura: a frenare ci pensa l'impianto J Juan con una classica terna (pinze a doppio pistoncino sulla ruota anteriore e singolo sulla posteriore), assistito da ABS Bosch. Le ruote sono entrambe da 17" e gommate Metzeler Roadtec Z8 Interact (120/70 anteriore e 160/60 al posteriore), una scelta che è una garanzia, anche se non si tratta degli pneumatici top di gamma della casa tedesca.

Come va

Dopo trecento chilometri tra statali e città, il primo applauso è per la triangolazione tra pedane ben centrate, manubrio aperto meno di quanto si possa sospettare e sella, che definisce una postura perfetta quantomeno per i per piloti di stazza media. I diversamente bassi potranno ruotare il manubrio in avanti o arretrare sulla seduta che si rivela comoda anche dopo 8 ore consecutive: la moto è certamente frutto di uno studio ergonomico approfondito che si riflette in un ottimo inserimento nel veicolo grazie anche alle svasature sul serbatoio che consentono di trovare facilmente la posizione di guida desiderata e di mantenerla a lungo. La sensazione di comfort è, tra l'altro, accentuata dalle scarse vibrazioni e dall'assenza di calore trasmesso alle gambe: il test è stato condotto con una temperatura esterna tra i 20 e i 28 gradi, spesso con la ventola del radiatore che andava a tutto gas.

La guida della Mt 650 ADV si può definire con una sola parola: facile.

La crossover è perfettamente a suo agio sia in città, dove può anche contare su un raggio di sterzo ottimale, che nelle statali ricche di curve dove la stabilità è la sua dote migliore. Solida e rigorosa anche in autostrada, senza che le borse o il cupolino alla massima estensione possano perturbare il rigore direzionale. Nei percorsi ricchi di curve da 60/90 km/h la MT è divertentissima e si guida veramente col pensiero, probabilmente favorita dalle gomme di primo equipaggiamento che potrebbero fare fronte a sollecitazioni di stampo molto più sportivo; i limiti di inclinazione sono elevati e le borse laterali non rovinano assolutamente un eccellente equilibrio dinamico, insensibile ad una massa a prima vista elevata ma che non impensierisce nemmeno da fermi.

Dal motore, onestamente, visti i numeri non ci si può aspettare di più: fino a 4000 giri la forza non è esplosiva ma costante, mentre dopo i 5000 inizia a spingere la MT con un buon vigore. Assente qualsiasi on-off in apertura e la potenza è sufficiente per viaggiare senza patemi anche in due, se è questo il dubbio che vi assale, e la velocità massima di 170 km/h (dichiarati) appare decisamente realistica. Il cambio a 6 rapporti è morbido e preciso e la frizione con comando a cavo ha sopportato qualche ruvido strapazzo senza lamentarsi. La rumorosità meccanica è limitata, al pari di quella di scarico strozzata dalla famigerata Euro 4 certamente complice anche della temperatura del motore costantemente sopra i 93/94 gradi.

Solo per dare un'idea dei consumi, il nostro test è stato di quasi 300 km e la MT 650 ADV ha consumato circa 13 litri di benzina: dovremmo essere nei dintorni dei 23 km/l, senza veramente risparmiare nulla al motore... il motociclista tranquillo potrà arrivare senza fatica a 24 o 25 km/l!

L'impianto frenante è adeguato alla massa e alle prestazioni: ho provato ad affaticarlo in discesa ma lui, perfido, non mi ha voluto dare soddisfazione. Difficile pure solleticare l'ABS, quantomeno all'anteriore: indice di un buon equilibrio tra ripartizione dei pesi, forza frenante e capacità delle sospensioni di tenere il punto senza problemi.

Per chi è la CFMOTO 650 MT ADV?

Se volete una crossover ben disegnata, matura, concreta e facile, la MT 650 è per voi, si fatica a trovarle difetti evidenti sopratutto dopo aver considerato il listino: la versione in prova (MT 650 ADV) costa 6890 euro, quella senza rollbar e borse 6500, prezzi più che adeguati alla qualità percepita e alla dotazione, rendendo la MT una seria alternativa anche a alcuni scooter di media cilindrata o a motociclette di cubatura inferiore.

Manca qualcosa, è vero: sarebbe piaciuto un motore con un maggior tiro in basso, la strumentazione ha qualche incertezza, manca il cavalletto centrale, non c'è nessuna vera gestione elettronica (assente il Traction Control) e il rollbar potrebbe essere rifinito meglio.

Ma la guidabilità è ottima, e i consumi contenuti: la MT è pronta per essere la compagna di chi in moto vuole tornarci senza svenarsi o di chi cerca una motocicletta comoda e protettiva, divertente nel misto e, grazie all'erogazione regolare del propulsore, ottima per andare a spasso e in città dove non soffre di dimensioni eccessive o di un peso spaccabraccia. Certo, se affrontate ogni uscita con la bava alla bocca 61 CV vi sembreranno pochi e se cercate dotazioni più complete e raffinate i listini di Moto.it sono pronti a suggerirvi alternative, ma la crossover cinese ha tutte le carte in regola per brillare delle sue qualità tecniche e dinamiche.

Pregi e Difetti

Pro

  • Qualità dinamiche
  • Consumi
  • Rapporto Qualità/Prezzo

Contro

  • Assenza cavalletto centrale
  • Rollbar ingombrante
  • Qualche finitura da migliorare

Maggiori Informazioni:

Moto: CFMOTO MT 650 ADV

Data: maggio 2020

Meteo: Sole, 24°

Luogo: Palermo e provincia

Terreno: extraurbano, urbano, autostrada

Foto: Antonio Privitera

un sentito ringraziamento a Gaetano Trafficante - Euromoto

 

CFMOTO 650MT (2019 - 20)
CFMOTO

CFMOTO
Via Padana Superiore, 17/19
25080 Mazzano (BS) - Italia
https://cfmotoitaly.it/

  • Prezzo 6.500 €
  • Cilindrata 649 cc
  • Potenza 71 cv
  • Peso 213 kg
  • Sella 840 mm
  • Serbatoio 18 lt
CFMOTO

CFMOTO
Via Padana Superiore, 17/19
25080 Mazzano (BS) - Italia
https://cfmotoitaly.it/

Scheda tecnica CFMOTO 650MT (2019 - 20)

Cilindrata
649 cc
Cilindri
1
Categoria
Naked
Potenza
71 cv 52 kw 8.750 rpm
Peso
213 kg
Sella
840 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR17"
Pneumatico posteriore
160/60 ZR17"
Inizio Fine produzione
2019 2020
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