Una rara Ducati 750SS del 1974 va all'asta. Pronti con l'assegno?

Sarà una delle moto più pregiate che andranno all'asta di Bonhams a Stafford. La stima arriva a 200.000 euro, ma forse ve la caverete con meno
24 agosto 2022

All'evento The Autumn Stafford Sale - The Classic Motorcycle Mechanics Show, che si terrà i prossimi 15 e 16 ottobre nella città inglese di Stafford, la casa d'asta Bonhams si occuperà della vendita di 116 moto. Si tratta di modelli storici e d'epoca, da competizione e dio serie.
I tre pezzi più pregiati, in ordine crescente di valutazione, sono una Indian 350 da speedway del 1927, una Crocker 500 del 1934 – altra americana – sempre da speedway, e una Ducati 75SS del 1974. Quest'ultima è stimata fra i 165.000 e i 200.000 euro, staccando le altre due di 25-50.000 euro.

E' una valutazione importante quella dell'esemplare Ducati, presentato come uno dei primi 200 prodotti a Borgo Panigale sui 450 totali costruiti appunto fra il 1973 e il 1974.

In occasione dell'asta organizzata sempre da Bonhams, e sempre a Stafford, l'anno scorso, un altro esemplare della 750SS era stato battuto a 136.000 euro. Anche in quel caso la provenienza originaria era l'Italia, con un restauro eseguito da Mario Sassi, ma con una successiva immatricolazione in Germania nel 2003.

La Ducati 750SS in vendita ora differisce dall'originale unicamente per il montaggio di un radiatore dell'olio, mentre a prima vista sono state sostituite diverse viti e si nota un restauro conservativo ben fatto.

Un po' di storia

Alla fine degli anni Sessanta la Ducati decise di realizzare un bicilindrico di grossa cilindrata col quale entrare nel settore delle maximoto.

L'ingegner Fabio Taglioni disegnò una moto dalla meccanica raffinata, che venne presentata sotto forma di prototipo nell'autunno del 1970 ed entrò in produzione alcuni mesi dopo.

Si trattava della 750 GT, caratterizzata dalla disposizione a L dei due cilindri, che assicurava un ottimo raffreddamento e garantiva anche una equilibratura decisamente buona.
La distribuzione era monoalbero con due valvole per cilindro e il telaio era a doppia culla aperta. Questa Gran Turismo, che disponeva di 57 cavalli, venne seguita alla fine del 1972 dalla 750 Sport, che ebbe scarso successo.

Nel 1973 la Casa bolognese presentò la 750SS, una moto che poteva essere considerata la replica delle bicilindriche che avevano trionfato nella 200 Miglia di Imola nel 1972 con l'uno-due di Paul Smart e Bruno Spaggiari.

La moto ebbe un impatto straordinario, per l'estetica entusiasmante e per le prestazioni che le consentirono immediatamente di iniziare ad imporsi nelle gare per le moto derivate dalla serie.
Più potente della Honda CB750 Four, costava anche parecchio di più e soprattutto aveva una ciclistica veramente sportiva.

Il motore derivava direttamente da quello della GT ma era erogava circa 70 cavalli ed era dotato di distribuzione desmodromica: fu il solo con il desmo nella versione a carter tondi. L'alimentazione era assicurata da due carburatori da 40 mm.
Questa moto, dalla quale è derivata la 900 SS, è rimasta in produzione fino al 1977.
Della prima serie ('73-'74) ne sono stati costruiti in tutto 450 esemplari.

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Ducati 750 SS Desmo
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