Tourist Trophy e sicurezza: pubblico, piloti, marshal

Tourist Trophy e sicurezza: pubblico, piloti, marshal
Incarcerati due soggetti che avevano attraversato la strada durante lo svolgimento del Classic TT
28 agosto 2025

Dopo l'incarcerazione per 24 settimane del soggetto reo di aver attraversato la strada durante le prove del Classic TT, la Polizia dell'Isola di Man sembra aver arrestato un altro sconsiderato spettatore, questa volta dalle parti di Ballacraine, che commetteva la stessa pericolosissima stupidaggine: le "robuste" reazioni da parte delle Autorità mannesi sono proporzionate ai pericoli che comportamenti di questo tipo generano. 

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C'è da dire che, considerata la notevole affluenza (parliamo di TT, Classic TT e Manx GP) e la lunghezza del tracciato, il fatto che questi eventi siano estremamente sporadici e senza conseguenze depone a favore della compostezza e della coerenza del pubblico, in genere composto da appassionati poco inclini ad andare sopra le righe; tuttavia un'intemperanza o una distrazione possono essere disastrose e le cronache del TT ci ricordano di episodi di persone scese "in pista" a recuperare lattine rotolanti accidentalmente cadute durante le gare, personaggi che occupano la sede stradale e poi rimossi con la forza (e incarcerati), motociclisti che entrano nelle strade prima che l'autovettura della direzione di gara riapra il tracciato.

Allargando il campo d'osservazione e solo per sottolineare come non bisogna mai sottovalutare nulla, nel 2018 avvenne pure un episodio assurdo: dopo l'incidente mortale a Dan Kneen la gara fu interrotta e ai piloti fu chiesto di tornare al paddock percorrendo il tracciato di gara in senso inverso. Putroppo una macchina della direzione gara procedeva nel senso normale proprio per raggiungere il luogo dell'incidente e prese in pieno il gruppo di piloti: ebbe la peggio Steve Mercer che passò molti mesi in ospedale e tutt'oggi non ha più l'uso della gamba destra. Per non parlare del catastrofico e imprevedibile incidente a  Gene McDonnell, quando un cavallo spaventato da un elicottero scavalcò le recinzioni e irruppe dalle parti di Ballaugh Bridge. 

 

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Anche sulla scorta di questi e di altri eventi, si è fatto - e si continua a fare  - molto sul piano della sicurezza al TT e sull'Isola di Man in generale, da anni non si corre più col bagnato e la sala di controllo gestisce un capillare sistema di comunicazione tra Direzione Gara e i circa 550 (!) Marshal lungo tutti i 60 km del percorso, dove per forza di cose non si può presidiare ogni singolo metro di tracciato. Il format di gara non da più spazio al "Mad Sunday", anche se beffardamente gli incidenti privati durante le due settimane del TT non sono rari sulla parte "liberalizzata" del Mountain e portano spesso anche dei contraccolpi sul programma di prove e gare. 

Chi scrive ha avuto la possibilità di fare il Marshal per un giorno (tra non molto il video!) e vi assicura che vedere il pubblico sporgere un gomito o una gamba dal muretto in direzione della strada fa scattare un allarme rosso: un incidente non mette soltanto a rischio l'incolumità dei piloti, ma anche quella degli spettatori (nel 2007 purtroppo due uomini furono travolti da una moto in gara).

Nel corso degli oltre 100 anni di vita del TT, e del Manx GP/Classic TT, le procedure di sicurezza, gli sforzi dell'organizzazione e diremmo anche la percezione del pericolo sono andati di pari passo con l'aumento delle prestazioni delle moto; anche se non è certo possibile dire che il Tourist Trophy abbia una sicurezza intrinseca paragonabile a quella di una gara in circuito, sappiamo come si cerchi sempre di fare il massimo per la sicurezza dei piloti, del pubblico e dei Marshal.

 

Foto: iomttraces