Classic TT: Dunlop e la Norton a 123 mph? Il confronto con Hislop e la mitica vittoria del 1992

Classic TT: Dunlop e la Norton a 123 mph? Il confronto con Hislop e la mitica vittoria del 1992
Il "King of The Mountain" eguaglia con la Norton rotativa il tempo sul giro spiccato da Hislop sulla stessa moto durante il mitico Senior del 1992! Incredibile? Questa performance però racconta più il mito di Hislop che la leggendaria grandezza di Michael Dunlop, ecco perché
24 agosto 2025

Viaggiare a 123 miglia all'ora di media sullo Snaefell Mountain non è una cosa da tutti, ancora meno se il mezzo sul quale sfrecci per il tracciato del Tourist Trophy è una moto dei primi anni '90 come quelle che sono in gara in questi giorni per il Classic TT. La gara di fine agosto vede partecipare i grandi della specialità, compresi John McGuinness, Davey Todd (eccezionalmente su una Ducati, lasciando le BMW per il momento nei box del suo team 8Ten), Hutchinson, Dean Harrison, Nathan Harrison e - ovviamente - Michael Dunlop, il più grande di tutti con le sue 33 vittorie al Tourist Trophy.

 

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Michael partecipa al Classic TT nella categoria Formula 1 con una Norton WRS588 a motore rotativo, la stessa moto portata in gara da suo papà Robert e molto simile a quella a che fu protagonista nel Senior TT del 1992 con Steve Hislop vittorioso su Fogarty e con Robert Dunlop terzo, anche lui su Norton.

In sella al birotore Norton Michael ha girato durante le prove del Classic TT - seppure il tempo non sia ufficiale - a 123.505 mph di media, segnando il più veloce giro di sempre di una Norton rotativa sul Mountain (Brookes con una Norton SG6 V4 da 220 cavalli nel 2017 superò le 130 mph), poco più rapido di Steve Hislop nel 1992 durante l'epica gara del 1992, 123.50 mph. Semplicemente pazzesco. O no?

Per comprendere meglio cosa significhi quel tempo nel 1992 e cosa voglia dire adesso, diamo un'occhiata innanzitutto a cosa sta facendo oggi Nathan Harrison nelle qualifiche del Manx GP con una Kawasaki ZX-7RR: il pilota mannese ha svettato con la media di 126.611 mph e sembra proprio avere ancora margine, poi andiamo per un attimo a vedere come nacque quella vittoria di "Hizzy" nel 1992.

 

 

 

Il leggendario Senior TT del 1992

Nel 1992 Steve Hislop non era nelle migliori condizioni sportive: di fatto era a piedi, aveva avuto un iniziale accordo con Honda per correre nel BSB e nel TT ma poi gli fu preferito Simon Crafar e si fece avanti Yamaha offrendogli una moto per il solo TT. Ma Hizzy voleva il pacchetto completo: insomma, Hislop non voleva rinunciare al BSB e sapeva di potersi giocare ancora la vittoria al TT (ne aveva già vinti 10), perché mai avrebbe dovuto accettare una offerta al ribasso e per giunta limitata al solo Tourist Trophy? Alla fine Yamaha schierò Rob McElnea al BSB e Hislop restò a piedi, proprio mentre la scacchiera del TT 1992 andava definendosi con il temibilissimo e agguerrito Carl Fogarty che saliva sulla sella della Yamaha - lui che fino a poco prima aveva esordito nel WSBK con la Honda - per correre la gara sull'Isola di Man.

Poche opportunità per Hislop, se non quella di accettare l'offerta di Norton per correre il TT e riportare alla vittoria nel Senior la marca inglese dopo 31 anni, un tentativo che era inziato nel 1988. Norton non versava in condizioni finanziare ineccepibili, in quegli anni. Le difficoltà economiche erano affiancate da motori rotativi caratteriali e bisognosi di sviluppo, non sempre affidabili, pronti al surriscaldamento, che richiedevano ciclistiche sviluppate ad hoc e piloti determinati. Per dire, lo stesso Hislop nel 1991 aveva rifiutato l'offerta di Norton rispondendo che quella moto non sarebbe arrivata al secondo dei sei giri del Senior, eppure nel 1992 le cose andarono diversamente e forse per convenienza, forse un po' obotrto collo e per un innegabile ritorno di immagine (pilota britannico su moto britannica, sfida epocale al TT) accettò e una moto bianca (Cadalora style, ma quattro anni prima) con pochi sponsor e un bel numero 19 sulla carena fu approntata per lui. Per inciso: su Moto.it a breve protrete vedere quella moto in un video che chi scrive ha girato al Birmingham National Motorcycle Museum. 

Ma torniamo ai fatti: i primi test furono deludenti, con problemi di affidabilità significativi oltre a permanenti e ineliminabili compromessi sulla carburazione che costringevano a scegliere tra una miscela magrissima e surriscaldamenti frequenti o una miscela grassa con performance limitate. Ma Hislop era un duro e la provvidenziale rimozione del parafango anteriore prima della gara della F1 del 1992 portò un po' di refrigerio al motore e un ottimo secondo posto. E per il Senior? Beh, un cupolino più protettivo e dei semimanubri più aperti - volti a garantire miglior controllo della moto alle altissime velocità medie del TT - furono il corredo di Hizzy per giocarsi la vittoria della gara delle gare, il Senior dove si sarebbe scontrato con Carl Fogarty che avrebbe guidato quella stessa Yamaha che era in precedenza destinata a lui. 

 

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Parte il Senior e Hizzy decide di mettere sul piatto tutto, senza riserve: il Tourist Trophy è pericoloso, non perdona errori e nel suo libro Hislop ammette candidamente che se guidando la moto di puro istinto a 180 miglia all'ora per un attimo gli balenò qualche istinto di autoconservazione, fu sufficiente rimettere il casco dietro il cupolino per continuare la ricerca di quella vittoria al Senior che era rivincita, riscatto ed esaltazione per lui e per Norton. La gara di sei giri dura 228 miglia, quasi due ore senza riposo lungo il circuito di oltre 60 chilometri. Alla fine Hislop vince su Fogarty per 4,4 secondi, nonostante il futuro 4 volte campione del mondo SBK avesse strapazzato il crono dell'ultimo giro con un increbile 123.61 mph di media, un record che durò sette anni. Nel frattempo Hizzy aveva comunque fatto segnare un 123.50, che è il tempo che Michael Dunlop ha battuto proprio ieri, in modo non ufficiale.

 

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Alla luce di questa storia e a parere di chi scrive, Michael in questi giorni ha segnato senza dubbio una performance pazzesca che in realtà esalta ancora di più la prestazione di Steve Hislop del 1992, ottenuta con gomme e sospensioni dell'epoca e sopratutto con una moto bisognosa di sviluppo specie al posteriore, sviluppo che avvenne nel 1993 ma che fu reso irrilevante dal fatto che la Casa inglese iniziò un periodo finanziariamente molto incerto che la portò di mano in mano fino ad arrivare oggi nella proprietà di TVS che sta preparando un importante ritorno a EICMA 2025. 

La 588 di Michael non è certamente identica a quella di Hislop, con ogni probabilità beneficia di freni e pneumatici più performanti e di una ciclistica più a punto, anche a se così a distanza non possiamo sapere quanto diversa e quanto migliore della moto di Hislop. Viene anche da pensare che le condizioni di carburazione nelle quali gira il motore di Dunlop siano prudenziali e quindi forse con performance inferiori a quelle della moto che vinse nel 1992, ma è giusto dire che Michael ha fatto il suo crono con partenza da fermo.

Altrettanto certamente non è sempre corretto fare paragoni sui tempi sul giro all'Isola di Man perché le condizioni meteo sono sempre differenti e peraltro lo stesso tracciato si evolve, fosse soltanto per qualche parte che viene riasfaltata, una pezza, una nuova buca o un dosso che cambiano morfologia ed è molto probabile che negli ultimi 32 anni di cambiamenti di questo tipo il Mountain ne abbia fatti diversi: sembra che l'intero circuito si sia velocizzato parecchio.

Così tutto quello che viene da dire è che il Classic TT è uno spettacolo vitale ed emozionante, il TT - pur controverso come tutte le road race - ha un'aura di mito innegabile che respinge o attira ma che non lascia indifferenti. Un'ultima cosa: sarebbe stato bello chiedere a Hislop un parere su questo tempone di Michael Dunlop, ma Hizzy se n'è andato nel 2003 con un incidente in elicottero. Per chi vuole, a Onchan Head c'è una bellissima statua che lo ritrae: si vede tutta la bay di Douglas. E' uno dei miei posti preferiti dell'Isola. 

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Foto: iomttraces