Stabilità alle basse velocità: Yamaha AMSAS, per non cadere più

Stabilità alle basse velocità: Yamaha AMSAS, per non cadere più
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Il sistema AMSAS di Yamaha (Advanced Motorcycle Stability Assist System) tiene in piedi la moto autonomamente alle basse velocità
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
21 dicembre 2022

Takuya Kinoshita, direttore generale della Motorcycle Business Operations di Yamaha Motor Co, un paio di anni fa ne aveva preannunciato l'esistenza: è il progetto relativo alla moto che non cade e che - perdonateci il gioco di parole - ricade all'interno delle iniziative di Yamaha per ridurre i rischi e le conseguenze degli incidenti motociclistici. Non è quindi un progetto nato esclusivamente per fare sfoggio di tecnologia ma si inserisce nell'alveo degli studi di Yamaha sulla sicurezza che contano su tre principali pilastri su cui agire per aumentarla: Tecnologia, Abilità alla guida e Connettività.

 

Proprio sul primo punto, Yamaha ha in studio da tempo dispositivi e tecnologie che mirano a mantenere la moto in piedi: probabilmente ricorderete il progetto Motobot del 2015 a cui è seguito nel 2017 il concept MOTOROiD 03, ma questo percorso relativo allo sviluppo della guida assistita è stato intrapreso da Yamaha anche con prototipi e concept precedenti e potrebbe portare - in futuro - anche alla guida autonoma, del resto programmi e prototipi simili sono stati nel tempo mostrati sia da BMW che da Honda con la sua Riding Assist-E.

 

Il sistema AMSAS di Yamaha (Advanced Motorcycle Stability Assist System) è un "semplice" sistema che impedisce alla moto di cadere alle velocità inferiori a 5 km/h e consiste in più motori elettrici: uno piazzato sulla ruota anteriore e che provvede anche al moto del veicolo, gli altri posti dalle parti del cannotto di sterzo che agiscono sul manubrio in modo opportuno per bilanciare il veicolo. Un'applicazione del genere viene essere supportata da una IMU a 6 assi e il prototipo che vedete nel video è soltanto a scopo dimostrativo e deriva da una R25 termica adattata per lo scopo.

Si tratta in ogni caso di un dispositivo che potrebbe essere ospitato su molte motociclette esistenti, senza interventi sul telaio.

Foto: YouTube

 

 

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