MV Agusta ritorna ufficialmente indipendente. Martin CEO e Trunkenpoz presidente

MV Agusta ritorna ufficialmente indipendente. Martin CEO e Trunkenpoz presidente
La casa di Schiranna torna sotto il controllo totale di Art of Mobility dopo due anni di partnership con gli austriaci. Gli uomini al timone restano gli stessi: Luca Martin promosso CEO mentre Hubert Trunkenpolz presidente
10 luglio 2025

Si completa ufficialmente il ritorno di MV Agusta nelle mani di Art of Mobility, dopo che la crisi finanziaria di KTM AG aveva già costretto gli austriaci a rimettere sul mercato il marchio varesino nei mesi scorsi. La novità non sta tanto nella separazione - già annunciata - quanto nella governance post-divorzio che vede rimanere al comando uomini provenienti proprio da KTM all'insegna dunque di una certa continuità con quanto fatto negli ultimi due anni.

La transazione, completata nelle scorse ore, restituisce il 100% della proprietà alla holding di Timur Sardarov, ponendo fine a un'alleanza che inizialmente era sembrata a tutti promettente. Il sodalizio con gli austriaci aveva portato contributi significativi nello sviluppo della rete concessionaria e nelle tecnologie produttive, fino alla tempesta che si è abbattuta sul Gruppo Pierer.

Nonostante la separazione da KTM, leggiamo in questo passaggio la volontà di non rompere bruscamente con quanto avvenuto durante l'acquisizione austriaca: i vertici di MV Agusta restano in mano a manager provenienti proprio dalla casa austriaca. Luca Martin, che assume ora la carica di CEO dopo aver guidato la transizione come COO e Deputy CEO, così come Hubert Trunkenpolz, confermato presidente del consiglio di amministrazione, sono arrivati proprio con l'operazione KTM. Le loro nomine - quella di Martin in particolare - rappresentano una scelta di continuità che premia la conoscenza dell'azienda acquisita durante il periodo KTM. Anche Filippo Bassoli mantiene la posizione di Board Member e Chief Brand & Marketing Officer, garantendo stabilità nel reparto commerciale.

E i Sardarov?

Timur Sardarov e Ratmir Sardarov entreranno nel consiglio come amministratori non esecutivi in rappresentanza di Art of Mobility, mentre Hubert Trunkenpolz - figura chiave del mondo KTM - come detto è stato confermato come presidente del consiglio di amministrazione.

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"Stiamo entrando in una nuova ed entusiasmante era per MV Agusta", ha dichiarato Timur Sardarov, CEO di Art of Mobility. Le sue parole tradiscono l'entusiasmo per un ritorno alle origini che dovrebbe liberare il potenziale del marchio dalle eventuali limitazioni imposte dalla partnership precedente.

Più articolata la riflessione di Luca Martin: "Essere nominato CEO di MV Agusta è un grande onore. Questo brand è un vero simbolo dell'eccellenza italiana". Il nuovo amministratore delegato non nasconde l'ambizione di costruire su "un'eredità straordinaria" ma soprattutto di "plasmare il futuro con chiarezza e determinazione".

La filosofia del "beyond performance"

L'aspetto più significativo della dichiarazione di Martin è il ringraziamento esplicito a Hubert Trunkenpolz: "Vorrei anche ringraziare Hubert Trunkenpolz per aver creduto in me fin dai miei primi giorni in KTM". Una frase che conferma i legami profondi con l'ex casa madre e la continuità di un approccio manageriale che affonda le radici nell'esperienza austriaca.

Il concept "Everlasting Beauty Beyond Performance" non è solo uno slogan marketing ma la sintesi di un approccio che vuole andare oltre i "numeri puri" per offrire "vera emozione, precisione e controllo". Un posizionamento che dovrà essere sostenuto da prodotti concreti e non solo da dichiarazioni d'intenti.

La transizione operativa

Dal punto di vista operativo, la separazione non sarà immediata. Alcune funzioni operative continueranno a essere gestite congiuntamente fino alla fine dell'anno fiscale, garantendo continuità ed efficienza. Una scelta pragmatica che dovrebbe evitare scossoni alla produzione e alla distribuzione.

La rete concessionaria sviluppata durante la partnership KTM rappresenta uno degli asset più preziosi da preservare, mentre le tecnologie produttive dovranno essere integrate definitivamente nei processi interni.

Il ritorno all'indipendenza totale rappresenta per MV Agusta l'ennesima scommessa per uno dei marchi più gloriosi e prestigiosi ancora in vita. Da un lato, la libertà strategica potrebbe sbloccare il potenziale creativo e commerciale del marchio. Dall'altro, la perdita del supporto industriale e finanziario di un colosso come KTM potrebbe esporre l'azienda a difficoltà operative in un mercato globale. La vera sfida sarà ora dimostrare che l'indipendenza non è solo una questione di orgoglio o di necessità ma una scelta strategica vincente. Il mercato è spietato e non perdona gli errori: MV Agusta dovrà dimostrare di saper camminare sulle proprie gambe senza inciampare nell'ennesimo cambio di rotta continuando a costruire bellissimi sogni a due ruote ma garantendo allo stesso tempo affidabilità e assistenza ai clienti e profitti sufficienti a mantenere le affezionate e appassionate maestranze varesine. Perciò non possiamo che fare un grosso "in bocca al lupo" ad MV!

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