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I numeri raccontano una trasformazione costante della mobilità milanese: ci si muove sempre più su due ruote. E noi che in sella ci saliamo ogni giorno non possiamo che trovare conferma alle nostre osservazioni. Secondo i dati riportati da Il Corriere della Sera, il parco motociclistico della città continua la sua crescita ininterrotta da oltre vent'anni, con un saldo sempre positivo tra nuove immatricolazioni e rottamazioni: +6.200 nel 2024, +5.500 nel 2023, +5.100 nel 2022.
Questo trend costante ha portato Milano a sfiorare una soglia psicologicamente importante: 200mila veicoli a due ruote entro la fine del 2025, contro i circa 197mila del 2024. Un dato che assume ancora più rilevanza se confrontato con il passato: rispetto a dieci anni fa sono 40mila in più, mentre nell'arco di vent'anni il numero è praticamente raddoppiato.
1. Il riscaldamento globale come alleato inaspettato
La prima chiave di lettura del fenomeno è climatica. Gli inverni sempre più miti di Milano hanno trasformato quella che un tempo era una scelta stagionale in un'opzione valida tutto l'anno. Le giornate sotto zero sono diventate sempre più rare, le nevicate un ricordo, e questo ha reso l'uso delle due ruote più confortevole e meno pericoloso rispetto agli storici inverni lombardi del Novecento.
2. La strategia anti-auto
Il secondo fattore è politico-amministrativo. Milano ha messo in campo un "grappolo di politiche" mirate a scoraggiare l'uso dell'auto: Area C a 7,50 euro, parcheggi a pagamento diffusi, multe e garage privati dai costi proibitivi. E a questo si aggiungono dichiarazioni continue che puntano a scoraggiare l'utilizzo dell'auto privata. Una strategia che, se l'obiettivo era spingere verso il trasporto pubblico, ha ottenuto un effetto collaterale forse imprevisto da chi amministra, molto meno da noi che - come detto - andiamo per strada: molti milanesi hanno semplicemente cambiato mezzo privato, passando dall'auto alla moto.
I dati dell'Agenzia per la mobilità del Comune fotografano una situazione paradossale. Mentre il tasso di motorizzazione automobilistica resta stabile (490 auto ogni mille abitanti, ben sotto la media nazionale di 683), è proprio la quota crescente di scooter e moto a far lievitare il numero complessivo di mezzi privati in città.
Nel 2024 Milano ha raggiunto 995.550 veicoli immatricolati, il dato più alto degli ultimi vent'anni, e la soglia del milione è ormai a portata di mano. Le auto sono aumentate di sole 13mila unità in dieci anni e sono persino diminuite rispetto al 2023, ma le due ruote hanno più che compensato questo calo.
Un aspetto interessante emerso dall'analisi è che molte moto e scooter non sostituiscono l'auto ma si sovrappongono ad essa. La dinamica è chiara: due ruote per gli spostamenti lavorativi infrasettimanali, auto per i weekend e per le necessità familiari. Questo spiega perché il numero di automobili non sia diminuito proporzionalmente all'aumento delle moto. In altre parole spicce, le auto non sono sparite ma... stanno più tempo ferme.
Il risultato finale è un paradosso della mobilità urbana: pur rimanendo sotto la media nazionale per tasso di motorizzazione automobilistica, Milano si avvicina al milione di veicoli totali, creando inevitabilmente maggiore congestione. Anche se non circolano tutti contemporaneamente, occupano comunque uno spazio urbano che non solo non può essere aumentato ma che proprio le scelte politiche hanno in molti casi ridotto. Le due ruote a motore e a pedale rimangono dunque il modo più snello di muoversi.
Ritornando all'auto, rimane comunque un segnale positivo: circa la metà delle auto milanesi monta oggi motori Euro 6, testimoniando un alto tasso di ricambio verso motorizzazioni meno inquinanti anche rispetto ad altri città italiane. E se stanno ferme... inquinano ancora meno.