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La produzione industriale italiana ha registrato a maggio un calo dello 0,7% rispetto ad aprile, con una flessione annua dello 0,9% che conferma le difficoltà del settore manifatturiero. I dati diffusi dall'Istat dipingono un quadro di incertezza che colpisce particolarmente il comparto automotive, dove rientrano anche moto e scooter.
Il dato più preoccupante per il settore delle due ruote emerge dall'analisi per settori di attività economica: la fabbricazione di mezzi di trasporto ha subito una contrazione del 5,6% su base annua, posizionandosi tra le performance più negative dell'intero panorama industriale italiano.
Il settore motociclistico italiano, tradizionalmente uno dei fiori all'occhiello del Made in Italy, si trova ad affrontare venti contrari che soffiano da più direzioni. La flessione del 5,6% nella produzione di mezzi di trasporto non è solo un numero: rappresenta migliaia di moto e scooter che non sono usciti dalle linee produttive italiane.
Le cause di questo rallentamento affondano le radici in un quadro internazionale sempre più complesso. Come evidenzia l'Istat nella sua nota mensile, "l'incertezza associata al quadro internazionale è in ulteriore aumento", con particolare riferimento agli "annunci sulla politica commerciale Usa" e all'escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Il rallentamento non colpisce solo la produzione finale di veicoli. I beni intermedi, fondamentali per la filiera motociclistica, hanno registrato un calo dell'1% su base mensile e del 2,7% su base annua. Questo significa che i componenti essenziali per l'assemblaggio di moto e scooter - dai telai alle centraline elettroniche - stanno attraversando una fase di contrazione che si riflette inevitabilmente sulla produzione finale.
Anche i beni di consumo mostrano segnali di debolezza con una flessione dell'1,3% mensile e dell'1,8% annuo, indicando una prudenza crescente da parte dei consumatori nell'acquisto di beni non essenziali, categoria in cui rientrano spesso i veicoli a due ruote per uso ricreativo.
In controtendenza rispetto al panorama generale, il settore energia segna un incremento dello 0,7% su base mensile e del 5,3% su base annua. Un dato che assume particolare rilevanza nel contesto della transizione verso la mobilità elettrica, dove anche il settore delle due ruote sta investendo massicciamente in ricerca e sviluppo.
Le prospettive di crescita della domanda mondiale, come sottolinea l'Istat, "seppur in recupero, a maggio e a giugno sono ancora negative", suggerendo che il settore motociclistico dovrà navigare ancora per diversi mesi in acque agitate.
Nonostante le difficoltà, il mercato italiano delle due ruote può contare su alcuni elementi di solidità. Il mercato del lavoro mantiene una tenuta "ancora solida", l'export nei primi quattro mesi del 2025 ha mostrato segnali di crescita, e il Pil del primo trimestre ha registrato un +0,3%.
La sfida per i costruttori italiani sarà quella di trasformare questa fase di incertezza in un'opportunità per accelerare su innovazione e sostenibilità, settori dove l'eccellenza, l'inventiva e qualità italiane possono fare ancora la differenza.