Massimo Clarke: DDC, il controllo dinamico delle sospensioni della BMW

Massimo Clarke: DDC, il controllo dinamico delle sospensioni della BMW
Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
Il DDC (Dynamic Damping Control) è un sistema di sospensioni semiattivo messo a punto dalla BMW utilizzando il know-how acquisito dall'azienda in campo automobilistico | M. Clarke
  • Massimo Clarke
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6 luglio 2011


Lo sviluppo tecnologico è sempre intenso, presso la Casa bavarese. In particolare, quello della ricerca e dello sviluppo a livello di sospensioni è da molto tempo a questa parte uno dei settori nei quali i tecnici della BMW si impegnano maggiormente. Nessun altro costruttore ha in produzione una tale varietà di sospensioni anteriori, tanto per cominciare. Alla classica telescopica, infatti si affiancano da tempo l’efficace e versatile Telelever e l’eccellente Duolever. Inoltre, la BMW ha dedicato particolare attenzione anche alla possibilità di regolazione e di controllo delle funzioni molleggiante ed ammortizzante, realizzando nel 2004 l’ESA (Electronic Suspension Adjustment), evolutasi nell’ESA II del 2009. Questi sistemi consentono al pilota di scegliere tra varie regolazioni, in modo da adattare il comportamento delle sospensioni ai loro gusti e alle loro esigenze. Ora i tecnici bavaresi sono andati ancora oltre, con il DDC (Dynamic Damping Control), un sistema di sospensioni semiattivo, che interviene in maniera automatica durante il funzionamento della moto e che è stato messo a punto utilizzando largamente il consolidato know-how acquisito dalla azienda in campo automobilistico.

Il pilota sceglie una “mappa”, delle tre disponibili (confort, normale e sport), indicando così alla centralina elettronica la sua preferenza in fatto di tipo di guida, e quindi di modalità di intervento delle sospensioni. La centralina del DDC è collegata a quelle dell’ABS e del sistema di controllo di trazione.

La funzione ammortizzante viene variata, nelle diverse situazioni di marcia, prendendo in considerazione l’escursione molleggiante di ciascuna ruota, il carico, l’inclinazione laterale della moto e i cambiamenti nella ripartizione dei pesi. Il sistema quindi è in grado di intervenire tenendo conto delle condizioni del fondo stradale, alle quali sono legati i movimenti verticali delle ruote. E in effetti può agire in modo da contrastare l’affondamento della sospensione anteriore in frenata e quello della sospensione posteriore in accelerazione, svolgendo una certa funzione anti-dive e anti-squat.

Le mappe individuano tre campi, all’interno di ciascuno dei quali forniscono quindi la taratura ottimale (gli interventi sono diversi a seconda della mappa prescelta). Per cambiare il livello di frenatura idraulica, il sistema interviene modificando la sezione anulare di passaggio a disposizione dell’olio, mediante apposite elettrovalvole, con tempi di risposta dell’ordine di alcuni millisecondi. Il principio è semplice: a una sezione minore corrisponde una maggiore resistenza al movimento del pistone dell’ammortizzatore, e viceversa. In aggiunta al controllo dello smorzamento idraulico, il sistema è in grado anche di intervenire a livello di molla, variandone la rigidezza, con modalità analoghe a quelle già impiegate dalla ESA II. Il DDC verrà impiegato sui nuovi modelli della gamma BMW, a partire da quelli di prossima presentazione.

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