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Granducato di Toscana, 25 Dicembre. Be, è un momento di presunzione finalizzato. Ad attirare la vostra attenzione. Abbiate pazienza e siate indulgenti. Presuntuosi non lo siamo ma… È Natale, di “Buon Natale” ne avete sin sopra i capelli. È il giorno che i “Buone Feste” esondano e non ci fate quasi più caso. Allora, siccome volevo farvi gli auguri, e volevo che fossero recepiti anche dagli insonnoliti e dagli abbioccati, mi sono inventato il pretesto, quello di darvi il nome del vincitore della Dakar delle Moto.
Quindi… Buon Natale. Buone Feste. Buon Anno Nuovo! Da me, dalle nostre testate, da Moto.It e da Automoto.It, dalle nostre redazioni. E dal neo promosso nel Gruppo, il Canale televisivo 510 dove stiamo riversando tutta questa nostra passione perché corra insieme alla vostra su una “dashboard” più ambia e confortevole.
Però. Già che ci siamo. Stiamoci dentro, a questo slancio di presunzione, e andiamo avanti con il pretesto. Il nome del vincitore della Dakar 2026 Arabia Saudita ve lo do lo stesso. Eccolo qua. Sicuro, “giocabile”. La Dakar delle Moto. Sveliamolo con natalizia curiosità e finta pazienza.
Dal 3 al 17 Gennaio. 8.000 chilometri, quasi 5.000 di prove speciali, due tappe Marathon Refugee (quest’anno si chiamano così e sono una via di mezzo tra la Marathon conosciuta e la “sospesa” 24H Chrono), oltre 400 veicoli, 120 Moto, più di 200 tra Auto, SSV, Camion, le Auto e i Camion Classic, la Mission 1000 energeticamente sperimentale. 12 giorni di gara, una giornata di riposo (nella Capitale, Riyhad, il 10 gennaio), partenza e arrivo nello stesso luogo: Yanbu, Ovest della Penisola del Regno, sul Mar Rosso. È il Rally-Raid della Storia, l’”originale”, il tremendo, infernale. È cambiato molto nei suoi quasi, ormai, 50 anni, ma è rimasto fedele al suo spirito di base, essere la prova-avventura al massimo consentito dai tempi (che sono cambiati, di molto anche).
Cominciamo a scremare. Il Rally delle moto se lo giocano tre Marche: KTM, Honda, Hero. Sono nell’ordine di competitività, secondo me, ma tutte e tre sono super affidabili (che è quel che più conta). Tutte e tre avranno in sella un vincitore della Dakar o un Campione del Mondo Rally-Raid. Rispettivamente: Daniel Sanders e Luciano Benavides, Ricky Brabec, Ross Branch. Son quelli che “sanno come si fa”. Il pilota del Botswana tende all’”avanzamento” di grado e vuole la sua prima Dakar, Brabec ha vinto due volte, Sanders è il Campione in carica. Ci sono Piloti che hanno dimostrato di poter competere al massimo livello e per l’obiettivo massimo, perché hanno vinto tappe o sono stati in testa alla corsa. Tra questi, Adrien Van Beveren, Honda, Ignacio “Nacho” Cornejo, Hero, Skyler Howes, Honda. Ci sono giovani cha avanzano, Bradley Coix, Sherco, Michael Docherty, KTM, Presto Campbell, Honda, il nostro Paolo Lucci, Honda, e giovani che son già esplosi, Tosha Schareina, Honda e Edgar Canet, KTM. Tosha ha vinto l’unico Rally che non è andato a Sanders nella sua stagione iper trionfale, il Marocco, e Edgar è il Campione in carica della Dakar Rallly2. Quindi salgono di grado nella nostra “grading list”.
Ma veniamo a noi. Dando per scontato che possiamo, a Natale, eliminare ogni sorta di colpo di scena, c’è un elemento chiave che si affaccia nell’indagine e che si rivela una vera e propria “prova”! Siamo alla Dakar 3.0. La prima era quella della grande avventura, colpi di scena incredibili, distacchi di ore dati e poi ricevuti, piloti persi nel deserto. Poi la fase 2. I gran premi del deserto, velocità stratosferiche, strategie sopraffine, distacchi minimi, aspettare il giorno chiave per fare la differenza, poi controllare e vincere. Superata anche questa. Oggi la Dakar si vince andando all’attacco il primo giorno, e ogni giorno anche se si parte per primi e si deve aprire la pista. C’è un Pilota che ha “innescato” questa reazione e che ha vinto lasciando tutti di sasso, increduli. Non si riteneva possibile, e invece...
Dunque, la formula è quasi matematica (un po di presunzione, eh). Gli avversari hanno avuto un anno di tempo per applicarsi, per imparare, per “addestrarsi” e per allenarsi avvicinandosi alla nuova corrente. Ma ce n’è uno che l’ha inaugurata e applicata in modo implacabile, irresistibile. Quel Pilota ha vinto e certamente ha affinato la sua tecnica straordinaria. È il Pilota che vincerà la Dakar 2026 Arabia Saudita numero 48, Daniel Sanders.
Buon Natale. Felice Anno Nuovo. Questo è quel che conta oggi.
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