La special del lettore: una Moto Guzzi V7 che guarda al passato

La special del lettore: una Moto Guzzi V7 che guarda al passato
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Pochi ritocchi estetici ma tanto tempo in officina per questa V7 che prende in prestito dalle sue progenitrici alcune soluzioni come la doppia sella, il cupolino e le valigie laterali
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
8 giugno 2021

Partendo da una Moto Guzzi V7 il nostro lettore Mauro ha ricavato una special decisamente ben riuscita e con una certa allure cinematografica, frutto dell'immaginazione del proprietario cui la V7 è arrivata ceduta dal cognato, invaghitosi della versione Centenario, ma anche la dimostrazione che il buon gusto e pochi ritocchi possono portare a risultati ben più che apprezzabili. Nonostante gli impedimenti che la pandemia ha posto al progetto, in soli tre mesi la moto è uscita dall'officina ed è già in strada!

Se meccanicamente e ciclisticamente la moto è assolutamente originale, molto singolari appaiono le sovrastrutture, che vedono innanzitutto un lungo lavoro di adattamento per i telaietti originali, donazione postuma di una Moto Guzzi T5 di fine anni '80 ex-Polizia di Stato, e la realizzazione del supporto della intrigante coppia di selle singole, a sua volta plasmato sugli attacchi originali e garanzia di totale reversibilità della trasformazione.

Il serbatoio è in vetroresina, copia di quello della V7 Special, e realizzato da Cafè Sport Lab, mentre la verniciatura bianca satinata è opera di Cubicatutto e rifinita con adesivi che mimano quelli delle Guzzi anni '70, frutto della perizia di Copione Creative Lab.

Bello l'accostamento del cupolino completo proveniente da un Nuovo Falcone, mentre il bulbo coprifaro viene ricavato da una sfera di lampione da giardino: una one-off così è frutto di tanta passione ma, lasciando la parola a Mauro, anche di “tanta, tantissima bravura e pazienza di Luciano (il fabbro n.d.r) nell'ascoltare ed esaudire tutte le mie follie nel piegare acciaio e lamiera ad ogni desiderio”. Costi? 2.000 euro, ma senza contare le infinite ore di lavoro di Luciano...

 

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