Indian Black Bullet Scout: il mito di Bonneville

Indian Black Bullet Scout: il mito di Bonneville
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Una special d'autore, una citazione alle drag racer degli anni 50 firmata Jeb Scolman, che nasce attorno al motore della nuova Scout 1200. Indian l'ha voluta per riportare sul lago salato il mito delle Scout da record
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
14 luglio 2015

La Indian Motorcycles è risorta grazie a Polaris Industries e rappresenta ora la sola alternativa americana alla Harley-Davidson dopo essere stata lungamente in concorrenza diretta con le moto di Milwaukee, almeno nella prima metà del Novecento. Ripartita con la riedizione moderna della Chief, e della mitica Scout, la Polaris ha puntato su un designer ex Rolls-Royce e adesso ha commissionato a Jeb Scolman una special da portare a Bonneville; sul lago salato degli storici record.
Scolman è l'autore della Spirit of Munro, realizzata per il lancio del nuovo motore Indian ThunderStroke da 111 pollici cubi. Questa volta Jeb è partito dal motore 1.200 di una Scout e ha realizzato ex novo una drag racing dai forti richiami anni 50 e 60, con un telaio in esili tubi tondi - tirato all'osso - e un aerodinamico cupolino che giustifica il nome della moto: Black Bullet.

Alla Indian ricordano che su alcune hot road del dopoguerra si montavano i serbatoi sganciabili degli aerei e che i piloti di moto ripresero quelle forme a ogiva per realizzare dei cupolini in grado di fendere bene l'aria. La Black Bullet accentua questa idea disegnando anche un serbatoio e codino che sono aerodinamici e affilati allo stesso modo. Il manubrio è uno stretto clip-on montato sopra la base di sterzo e le pedane posteriori sono sull'asse della ruota posteriore, priva di sospensione.
La moto sarà esposta a Sturgis dal 31 luglio all'8 agosto e poi andrà sul lago salato di Bonneville come una speciale Scout che si rispetti.

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