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Una giornata speciale per celebrare eventi speciali: la città militare della Cecchignola, a Roma, ha vissuto una festa doppia, quella del 70° anniversario della fondazione del Museo Storico della Motorizzazione Militare e l’iscrizione della moto n. 300.000 al Registro Storico della Federazione Motociclistica Italiana.
Un appuntamento fortemente voluto dai vertici FMI, che conferma la forte comunione di intenti tra la Federazione e l'Esercito Italiano.
Il parterre era davvero ai massimi livelli, ad iniziare dalla rappresentanza FMI con il Presidente Giovanni Copioli, il Vice Presidente e Coordinatore del Comitato Moto d'Epoca, Rocco Lopardo e decine di funzionari e certificatori del Registro Storico, mentre per l'Esercito Italiano erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, il Tenente Generale Sergio Santamaria e una numerosa rappresentanza della Forza Armata; a conferire ulteriore prestigio all'evento, la presenza di Giacomo Agostini, cui tutti i presenti hanno tributato un caloroso saluto celebrativo di un'irripetibile carriera sportiva, con i quindici titoli iridati ed i diciannove allori tricolore.
La giornata è iniziata con il Seminario per Esaminatori e Referenti del Registro Storico; poi, dopo l'attesa visita al Museo Storico della Motorizzazione Militare, l'evento è entrato nel vivo nel primo pomeriggio, con "Storie di Moto in Prima Linea", aperto con la presentazione della Moto Guzzi 350 del 1957 appartenente all'Esercito Italiano, il veicolo n. 300.000 iscritto al Registro Storico.
A seguire, c'è stata la Celebrazione del 70° anniversario della fondazione del Museo Storico della Motorizzazione Militare, sottolineandone il ruolo nella tutela della storia della motorizzazione italiana; per l'occasione, la FMI ha consegnato una targa che verrà apposta all'ingresso del Museo.
«Il nostro Registro Storico - ha detto il Presidente Copioli nel suo intervento - ha raggiunto un traguardo significativo iscrivendo la moto numero trecentomila, dimostrando quanto la storia del motociclismo sia sinonimo di cultura e tradizione, occasione per riscoprire il nostro passato e guardare al futuro con nuova consapevolezza. Ringrazio l’Esercito Italiano per aver condiviso con noi un appuntamento di prim’ordine».
«Il Museo Storico della Motorizzazione Militare - ha ricordato Sergio Santamaria, Tenente Generale dell'Esercito Italiano - è il custode di cimeli che descrivono l’evoluzione tecnico-ingegneristica della motoristica militare e rievocano le gesta delle donne e degli uomini dell’Esercito Italiano, da sempre ispirate ai più alti valori della Repubblica. Il prestigioso riconoscimento tributato al Museo dalla Federazione Motociclistica Italiana è una legittimazione della passione e dell’impegno di chi si adopera ogni giorno per la tutela e la valorizzazione di questo grande patrimonio storico».
Nel 1987, la FMI ha istituito il Registro Storico Nazionale per tutelare il patrimonio motociclistico nazionale e promuovere la ricerca, il restauro e la conservazione dei motoveicoli di interesse storico.
La prima moto iscritta al Registro è stata una MV Agusta 175; nel 2009, grazie anche all'attività capillare attività svolta sul territorio, fu tagliato il traguardo delle 100.000 iscrizioni, con una Moto Guzzi 500 8 cilindri, obiettivo doppiato nel 2016 quando viene iscritta con il numero 200.000 la Moto Morini 175 Bialbero; ed oggi siamo a quota 300.000, con la Moto Guzzi 350.
In parallelo, la preziosa attività del Registro Storico viene confermata da importanti riconoscimenti: nel 2003 viene inserita nell’articolo 60 del Codice della Strada e poi il Decreto Ministeriale sui “Veicoli Storici – 17 Dicembre 2009” abilita lo stesso Registro al rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, il solo documento che attribuisce la qualifica di veicolo di interesse storico e collezionistico.