EICMA: si parla di sicurezza

EICMA: si parla di sicurezza
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Il convegno sulla sicurezza stradale pone l'accento sulle "criticità" dell'andare in moto e suggerisce importanti correttivi (educazione stradale, ABS, protezioni evolute)
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14 novembre 2009


Nel mondo dei motori non possono esistere tecnologia, innovazione, attenzione all’estetica senza quell’insieme di riguardi e di cautele che si riassumono nella parola “sicurezza”.
E’ questo il pensiero che emerge in modo inequivocabile dal Convegno “Sicurezza stradale: utenti deboli, soluzioni forti” organizzato da Confindustria ANCMA insieme ad ANIA – Fondazione per la Sicurezza stradale.

I numeri resi pubblici nel corso della conferenza fanno senza dubbio riflettere: le più recenti statistiche Istat dimostrano come in cima alla triste classifica della mortalità fra i cosiddetti “utenti deboli” della strada figurino i motociclisti.
Solo in Italia, dove circolano ben 8 milioni di motoveicoli, gli incidenti che hanno visto coinvolti i mezzi a due ruote a causa della disattenzione degli altri utenti della strada sono più di 90.000 (corrispondente al 21% dell’incidentalità stradale complessiva). Le ultime indagini attestano che i decessi tra i centauri in un solo anno, il 2007, sono state 1.540.
Un ulteriore dato incontrovertibile afferma senza mezzi termini che la maggior parte dei motociclisti coinvolti in incidenti stradali viene investita dagli altri utenti della strada, i conducenti di autovetture.
Inoltre le aree urbane italiane hanno un livello di rischio stradale superiore rispetto a quelle delle maggiori città europee.

“La sicurezza stradale è sempre stata una delle priorità del Governo – afferma il Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli intervenuto come relatore nel corso del Convegno – Il nostro Ministero sta già combattendo contro questo “bollettino di guerra annuale” con la creazione della Campagna di sensibilizzazione “Sulla buona strada” che vede l’entusiastica adesione di importanti personaggi del mondo dello sport. Tre sono i fronti su cui il Governo sta agendo: prima di tutto una più efficace educazione stradale già all’interno delle scuole; in secondo luogo l’utilizzo di sistemi di sicurezza più all’avanguardia quali il Tutor nelle autostrade o l’inserimento dell’ABS nei veicoli; infine un miglioramento degli accessori come i caschi di ultima generazione o gli indumenti protettivi”. 

I futuri scenari illustrati nel corso del Convegno inducono senza dubbio all’ottimismo: gli utenti della strada stanno dimostrando di aver acquisito una sensibilità ed una attenzione maggiore di fronte a tematiche importanti come quella sulla sicurezza. La battaglia però non è ancora conclusa.