Effetto Euro 5+ anche in Europa: mercato moto a -11,3% nel primo semestre 2025

Effetto Euro 5+ anche in Europa: mercato moto a -11,3% nel primo semestre 2025
I dati ACEM confermano quanto previsto: il primo semestre 2025 segna un netto rallentamento delle immatricolazioni nei principali mercati europei con cali a doppia cifra in quasi tutti i Paesi. Solo la Spagna tiene il passo
25 luglio 2025

I dati ACEM relativi al primo semestre 2025 confermano le previsioni più pessimistiche: le immatricolazioni di motocicli nei cinque principali mercati europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) sono crollate dell'11,3%, passando dalle 611.145 unità del 2024 alle attuali 542.361. Un risultato che era evidente da mesi agli addetti ai lavori e che trova la sua spiegazione principale nell'introduzione della normativa Euro 5+ obbligatoria dal 1° gennaio 2025. La transizione normativa ha inevitabilmente creato quell' effetto fine serie di cui abbiamo parlato spesse volte.

Secondo quanto riportato dai dati ACEM, le nuove registrazioni di motocicli nei cinque maggiori mercati europei hanno raggiunto 542.361 unità durante i primi sei mesi del 2025, rappresentando per l'appunto una diminuzione di circa l'11,3% rispetto al 2024.

Germania ko, l'Italia resiste meglio del previsto

Il quadro per Paese rivela però scenari diversi. La Germania registra il crollo più drammatico con un -29% e sole 90.010 unità immatricolate, seguita dal Regno Unito (-19,8%, 47.464 unità). Come già evidenziato negli articoli precedenti di Moto.it, il fenomeno "fine serie" causato dall'introduzione dell'Euro 5+ ha colpito particolarmente duramente alcuni mercati.

La Francia segna un -14,8% con 98.499 nuove immatricolazioni, mentre l'Italia limita i danni al -4,2% con 195.025 unità, confermandosi il mercato più solido del continente. Come riportato nei precedenti bollettini mensili, il mercato italiano ha mostrato segnali di graduale miglioramento rispetto ai primi mesi dell'anno.

L'unica nota positiva arriva dalla Spagna, che riesce addirittura a crescere del +5% con 111.363 immatricolazioni, dimostrando una tenuta del mercato locale che va controtendenza rispetto al resto d'Europa.

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I ciclomotori in picchiata: -19,2% in tutta Europa

Se le moto soffrono, i ciclomotori sembrano sempre più avviati verso l'estinzione. Le immatricolazioni di ciclomotori hanno raggiunto un volume totale di 68.690 unità nei sei mercati europei monitorati da ACEM, rappresentando una riduzione del 19,2% rispetto al 2024.

I dati per Paese dipingono un quadro uniformemente negativo: l'Italia crolla del -32,4% con sole 6.619 unità, la Francia perde il -27,7% (21.607 unità), i Paesi Bassi il -17,4% (13.199 unità). Solo la Spagna limita il danno al -2% con 5.628 immatricolazioni.

Le parole di ACEM: "Riconoscere il ruolo dei veicoli L"

Antonio Perlot, Segretario Generale di ACEM, non nasconde le difficoltà del momento ma guarda al futuro: "La prima metà del 2025 conferma l'aggiustamento del mercato atteso dopo la transizione all'Euro 5+, con un calo dei volumi di registrazione complessivi in diversi mercati europei chiave".

Tuttavia, Perlot sottolinea come "i motocicli rimangano una scelta popolare per la mobilità individuale in molte parti d'Europa" e lancia un appello alle istituzioni europee: "È essenziale che i veicoli della categoria L siano pienamente riconosciuti e supportati come parte integrante del futuro mix di mobilità".

Scenario 2025: verso una stabilizzazione?

Come già evidenziato da ACEM nei mesi scorsi, era prevista una correzione del mercato nella prima metà del 2025 a causa della nuova normativa Euro 5+. I numeri del primo semestre confermano questa previsione, ma potrebbero anche segnare il punto più basso della curva.

Come riportato nei dati più recenti, a giugno 2025 il mercato ha mostrato i primi segnali di ripresa con un +6,2%, trainato principalmente dagli scooter. Un trend che potrebbe indicare l'inizio di una graduale stabilizzazione dopo i mesi più difficili dell'anno.

In sintesi:

Il primo semestre 2025 ha confermato le previsioni più pessimistiche per il mercato europeo delle due ruote. L'introduzione dell'Euro 5+ (più che le congiunture economiche) ha creato cali generalizzati che toccano punte del -29% in Germania.

Tuttavia, la tenuta relativa del mercato italiano e i primi segnali di miglioramento registrati nei mesi più recenti lasciano intravedere una possibile stabilizzazione nella seconda metà dell'anno. La sfida ora sarà capire quanto velocemente il mercato riuscirà ad assorbire il cambiamento normativo e a ritrovare un nuovo equilibrio.

L'appello di ACEM alle istituzioni europee per un maggiore riconoscimento del ruolo dei veicoli L nella mobilità del futuro rappresenta probabilmente la chiave per il rilancio del settore nel medio-lungo periodo. I governi ascolteranno e smetteranno di ignorare quando non osteggiare apertamente l'uso delle due ruote motorizzate? Lo vedremo solo in futuro.

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