E-bike dei rider nel mirino dell'ACI: "Sono tutte fuorilegge e andrebbero confiscate"

E-bike dei rider nel mirino dell'ACI: "Sono tutte fuorilegge e andrebbero confiscate"
Il vicepresidente dell'Automobile Club Milano, Pietro Meda, lancia l'allarme sulla sicurezza stradale in città e punta il dito contro i mezzi elettrici utilizzati dai fattorini delle consegne: "Non sono biciclette, ma veicoli che violano il Codice della strada". Una denuncia che riapre il dibattito sulla mobilità urbana e sulla necessità di regole più stringenti, mentre i numeri delle vittime della strada continuano a preoccupare
16 ottobre 2025

Il bilancio è drammatico e non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche: 3.030 vittime sulle strade italiane nel corso del 2024. Un numero che l'Istat ha certificato e che racconta una tragedia quotidiana spesso sottovalutata. Tra questi, 830 erano motociclisti, 470 pedoni e 185 ciclisti. Dati che evidenziano come gli utenti vulnerabili della strada paghino il prezzo più alto.

Milano e la Lombardia si confermano le aree più critiche del Paese, indossando quella che Pietro Meda, vicepresidente vicario dell'Automobile Club Milano, non esita a definire "la maglia nera" della sicurezza stradale. Nella Città metropolitana si sono registrati 90 decessi e 16.257 feriti, con 7.743 incidenti solo nel capoluogo lombardo (38 morti e 9.585 feriti). Numeri che, seppur in lieve calo rispetto al 2023, restano allarmanti. Preoccupa invece l'aumento dei decessi nelle province di Monza e Brianza (+7) e Lodi (+2), mentre i lombardi trascorrono mediamente tre ore al giorno in auto, un dato che li avvicina pericolosamente ai trasportatori professionali.

C'è poi chi, nello specifico a Milano, passa giorno e notte in sella a monopattini elettrici o e-bike: stiamo parlando dei rider. I loro comportamenti non sono passati inosservati ai nostri occhi e - giusto l'anno scorso - abbiamo realizzato un'inchiesta con l'obiettivo di capire se le biciclette utilizzate dai rider fossero legali o meno. La risposta è stata evidente sin da subito.

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Le bici elettriche dei rider sono illegali? || La nostra inchiesta [VIDEO]

L'accusa ai rider: "Circolano con mezzi illegali"

È durante il Forum dell'AutoMotive, 14 ottobre 2025, che Pietro Meda decide appunto di affrontare senza giri di parole una delle questioni più controverse della mobilità urbana milanese: i mezzi utilizzati dai rider per le consegne a domicilio. «Diciamolo chiaramente: circolano tutti con mezzi fuorilegge. Sono biciclette che biciclette non sono e che dovrebbero essere tutte confiscate», dichiara il vicepresidente dell'ACI senza mezzi termini.

La questione non è nuova, ma raramente era stata affrontata con questa nettezza da un'istituzione. I "biciclettoni" elettrici utilizzati dai fattorini delle piattaforme di delivery, infatti, spesso superano i limiti di potenza previsti dalla normativa italiana per le biciclette a pedalata assistita. Secondo il Codice della strada, le e-bike possono montare un motore ausiliario elettrico con potenza nominale continua massima di 0,25 kW, che si disattiva progressivamente al raggiungimento dei 25 km/h. Molti dei mezzi utilizzati per le consegne, invece, supererebbero abbondantemente questi parametri, trasformandosi di fatto in ciclomotori privi di targa, assicurazione e omologazione.

La problematica si complica ulteriormente quando si considerano gli aspetti assicurativi e giuridici. Come sottolinea Meda, molti conduttori di questi mezzi possiedono spesso licenze di circolazione rilasciate in Paesi con normative differenti rispetto al Codice della strada italiano. Una situazione che crea un vuoto normativo difficile da gestire e che espone tanto i rider quanto gli altri utenti della strada a rischi concreti.

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Con un commento che non nasconde una vena di sarcasmo, Meda anticipa le possibili reazioni dei cittadini di fronte a un'eventuale stretta sui controlli: «Se si confiscassero tutti questi mezzi, poi i milanesi si arrabbierebbero perché la pizza arriverà fredda». Una battuta che nasconde però una riflessione seria sul rapporto tra comodità individuale e sicurezza collettiva. «In una città come Milano non è possibile che ognuno faccia quel che vuole», ribadisce il vicepresidente dell'ACI, allargando il discorso a tutti i comportamenti scorretti che caratterizzano la mobilità urbana: dalle biciclette in contromano ai monopattini elettrici abbandonati sui marciapiedi.

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«È un problema culturale: sin da piccoli si deve essere educati al rispetto del Codice della strada», afferma Meda, identificando nella formazione il nodo centrale della questione sicurezza. Un'opinione condivisa da Lucia Vecere, responsabile Sicurezza di ACI, che punta sul ruolo delle scuole e su esperienze didattiche innovative – come l'utilizzo di visori alcolemici – per comunicare efficacemente con le nuove generazioni.

La sfida è complessa perché si muove in un contesto in continuo cambiamento. L'esempio dei monopattini elettrici è emblematico: nati come strumento ludico, sono rapidamente diventati un mezzo di trasporto per "l'ultimo miglio", creando nuove problematiche di convivenza negli spazi urbani. Anche l'intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel dibattito sulla sicurezza stradale, con progetti evoluti di guida autonoma che pongono interrogativi etici prima ancora che tecnici. Il programma "Moral Machine" ha già catalogato nel mondo 40 milioni di risposte per educare gli algoritmi sulle decisioni da prendere in caso di incidenti inevitabili.

La soluzione, secondo il vicepresidente dell'ACI, non può limitarsi alla repressione o ai controlli sporadici. «Si devono creare le infrastrutture e la cultura urbanistica adeguata al momento che stiamo vivendo, così da abbassare le statistiche con cui invece oggi ci stiamo misurando», conclude Meda. Un appello che chiama in causa amministratori locali, urbanisti, forze dell'ordine e cittadini in un progetto collettivo di ripensamento della mobilità urbana.

Resta da capire se e quando le istituzioni raccoglieranno questa sfida, trasformando le parole in azioni concrete. Nel frattempo, le "biciclette" dei rider continueranno a sfrecciare per le strade di Milano, in bilico tra l'esigenza di consegne rapide e il rispetto di norme che, evidentemente, necessitano di un aggiornamento urgente per stare al passo con l'evoluzione tecnologica della mobilità.

Fonte: Il Giornale

Foto: ANSA/LAB