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Tallonare il veicolo che precede non è più solo una questione di cattiva educazione stradale, ma un'infrazione che può costare caro: in questo caso la patente. La Polizia cantonale ticinese ha deciso di dichiarare guerra a tutti gli utenti della strada che non mantengono la distanza di sicurezza dotandosi di una tecnologia sofisticata che misura con precisione estrema le distanze di sicurezza tra veicoli. Il risultato? In poco più di due anni, dal gennaio 2023 al maggio 2025, sono state ritirate 44 patenti per periodi compresi tra uno e tre mesi, con l'aggiunta di 15 ammonimenti formali.
Una stretta che interessa tutti gli utenti della strada: motociclisti, automobilisti e camionisti compresi, in un territorio dove le arterie autostradali rappresentano vie di transito cruciali per chi viaggia verso il Nord Europa.
La notizia emerge dalla risposta del Governo cantonale a un'interrogazione del deputato Giovanni Albertini, che ha sollevato il tema della sicurezza stradale in relazione ai numerosi cantieri presenti sul territorio. I numeri raccontano di un fenomeno tutt'altro che marginale: sono stati 118 i controlli specifici effettuati con il sistema "Sat Speed", un apparecchio che utilizza tecnologia video per rilevare le infrazioni in tempo reale. Per chi viaggia abitualmente sulle strade ticinesi, soprattutto i motociclisti che attraversano il Canton Ticino diretti verso la Svizzera interna o il Nord Europa, si tratta di un'evoluzione significativa nei metodi di controllo del traffico.
L'apparecchio "Sat Speed", installato nelle vetture della Polizia cantonale, riprende il flusso del traffico misurando contemporaneamente la velocità dei veicoli. Successivamente, un software dedicato analizza il filmato fotogramma per fotogramma, calcolando con precisione le distanze temporali tra un veicolo e l'altro. Il risultato è un dato oggettivo, inconfutabile, che non lascerebbe spazio a interpretazioni o contestazioni.
La normativa svizzera è cristallina sul punto: in condizioni normali e favorevoli, la distanza di sicurezza minima deve essere di almeno 1,8 secondi. Scendere sotto questa soglia significa violare il codice della strada, ma è quando l'intervallo si riduce che scattano le sanzioni più severe.
La giurisprudenza federale, richiamata dal Governo cantonale nella sua risposta parlamentare, stabilisce infatti che una distanza inferiore a 0,6 secondi costituisce un'infrazione grave, punibile con la revoca della licenza di condurre per almeno tre mesi. Si tratta di una sanzione pesante, che equipara questa condotta ad altre violazioni considerate particolarmente pericolose per la sicurezza stradale.
Esiste poi una fascia intermedia: chi mantiene una distanza compresa tra 0,6 e 0,8 secondi commette un'infrazione di media gravità, sanzionata con il ritiro della patente per almeno un mese. Un dettaglio importante, spesso ignorato dagli automobilisti e che dovrebbe far riflettere anche i motociclisti: la violazione viene valutata nel suo contesto complessivo, tenendo conto delle condizioni della strada, del traffico, della visibilità e della velocità. Non esistono quindi attenuanti generiche, ma ogni caso viene analizzato nelle sue specificità. Gli importi delle multe, precisa il Governo, confluiscono nelle entrate generali dello Stato e non costituiscono una finalità in sé del sistema di controllo.
Il sistema di controllo della sicurezza stradale in Ticino non si limita alla distanza di sicurezza. La rete di radar presenti sul territorio ha registrato nei primi sei mesi del 2025 ben 3.447 infrazioni: 2.686 semplici e 761 gravi. Numeri importanti, che però mostrano un trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Nel 2024 le infrazioni totali erano state 4.931, mentre nel 2023 si era arrivati a 6.297. Un calo che potrebbe indicare una maggiore consapevolezza degli utenti della strada - ma anche l'efficacia deterrente dei controlli - che però perde un po' di forza se si scopre che i controlli effettuati negli anni sono in calo.
Il Canton Ticino dispone di sette apparecchi per il controllo della velocità: un radar fisso posizionato sull'autostrada A2 a Balerna (punto di riferimento per chi rientra dall'Italia), quattro radar semi-stazionari e due mobili. Nel primo semestre 2025 sono stati effettuati complessivamente 1.057 controlli: 162 dal radar fisso, 776 dai semi-stazionari e 119 da quelli mobili. Anche in questo caso, i numeri sono in flessione rispetto al 2024 e soprattutto al 2023, quando i controlli erano stati rispettivamente 1.454 e 1.527.
Il Consiglio di Stato tiene a precisare un punto fondamentale: i radar non sono installati per fare cassa, ma rispondono esclusivamente a criteri di prevenzione e sicurezza. Per dimostrare questo approccio, l'Esecutivo cantonale evidenzia come il V Reparto della Gendarmeria stradale impieghi quattro unità a tempo pieno (per un totale di 3.757 ore annue) dedicate esclusivamente ad attività di prevenzione e formazione, mentre solo due agenti al 100% e un assistente al 50% si occupano di repressione, supportati da 2,5 collaboratori amministrativi.
Per chi viaggia in moto, questi dati dovrebbero suonare come un campanello d'allarme. Le due ruote, per loro natura, sono veicoli più esposti in caso di tamponamento o incidente. Mantenere una distanza di sicurezza adeguata non è solo una questione di rispetto del codice della strada, ma un vero e proprio strumento di tutela. Il sistema "Sat Speed" non fa distinzioni: misura le distanze di tutti i veicoli, moto comprese. E se è vero che spesso sono le auto a tallonare pericolosamente i motociclisti, è altrettanto vero che molti motociclisti tendono a sfruttare l'agilità del proprio mezzo per infilarsi in spazi ridotti, sottovalutando i tempi di reazione necessari in caso di frenata improvvisa.
Considerando le abitudini di guida di noi italiani, Sat Speed farebbe strage nella Penisola.
Fonte: Corriere del Ticino
Foto: ANSA/EBF