Assicurazione obbligatoria anche per i veicoli fermi, è legge europea

Assicurazione obbligatoria anche per i veicoli fermi, è legge europea
Sarà in vigore dal 28 dicembre, questa legge impone l’assicurazione obbligatoria anche per i veicoli fermi e custoditi in aree private. Seppure con evidenti zone d’ombra, la nuova Direttiva Europea sembra proprio ormai pronta ad arrivare anche nel nostro Paese.
20 dicembre 2023

Fino ad oggi l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile (RCA) ha riguardato i veicoli circolanti, compresi quelli parcheggiati in strade pubbliche. Ciò significa che in questo contesto pubblico, un’auto o una moto priva di assicurazione RCA è soggetta a sanzione amministrativa da un minimo di 866 ad un massimo di 3.464 euro. Non poco, ma giustificato dal concreto rischio di inadempienza nell’ipotesi di sinistro e quindi a vantaggio di tutta la comunità.

Questa Direttiva Europea invece entra di fatto nelle nostre case e allarga i confini della questione assicurativa anche dove non ci si aspetterebbe. Qualora infatti si possedesse una moto regolarmente iscritta nel Pubblico Registro Automobilistico, che per qualsiasi ragione venisse tenuta ferma anche per anni in un proprio spazio privato, ecco, anche in questo caso dal prossimo 28 dicembre saremo costretti ad accendere una polizza assicurativa.

In realtà bisognerà attendere regolamenti interni, nulla ancora è stato recepito dalle compagnie assicurative, tuttavia la normativa parla chiaro: “qualsiasi veicolo in grado di circolare al di là della volontà del proprietario di volerlo utilizzare, dovrà sempre essere coperto da una polizza assicurativa”.

Già il dire “in grado di circolare” pone un grande punto interrogativo. Se la moto non ha la batteria, oppure se smontiamo le candele d’accensione o le ruote, sicuramente non sarà in grado di circolare, quindi? chi controlla?

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La questione appare piuttosto antipatica anche perché tra noi motociclisti, sono tanti gli esempi di appassionati che tengono una o più moto ferme, stazionate in garage, magari per affezione, magari ereditate dal nonno e con la classica idea di riportarle in vita “quando avrò tempo”. Viene anche da pensare alle numerose officine che possiedono decine di moto, ben schierate, oggetti quasi d’arredamento, vecchie special…

Con questa legge, che di fatto pone anche un bel punto di domanda sulla possibilità molto gradita ai motociclisti di sospendere l’assicurazione durante il periodo invernale o per altri motivi personali. Anche se a quanto pare si potrà sospendere la polizza per un massimo di 10 mesi sull’annualità, il rischio di uno scossone nelle abitudini e sul parco moto degli appassionati motociclisti italiani è molto concreto.

Ci saranno polizze assicurative agevolate per moto stazionate in aree private? Se sì, con quali costi? Potrebbe valere l’idea che la classica polizza Capofamiglia, quella per intenderci che ci mette al riparo nel caso in cui si verifichino danni a proprietà altrui o lesioni causate dai membri della famiglia o dagli animali domestici, possa estendersi anche ai veicoli stazionati nelle nostre aree private?

Tutto è ancora in una zona d’ombra difficile da descrivere eppure il rischio è che molti si libereranno in fretta e furia della moto che, da anni, sta lì, a prendere la polvere. Il risultato potrebbe essere quello di un indebolimento della nostra ricchezza potenziale. Così come è accaduto per le auto vecchie ma non troppo e con tanti cavalli nel motore, l’introduzione del superbollo le ha fatte sparire in pochi anni. Oppure nel campo della nautica anch’esso inaridito per le stesse ragioni e che ha visto un fuggi fuggi di tanti armatori verso porti esteri di confine.

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