Bollo moto: come si calcola, come si paga e con quali scadenze [GUIDA]

Bollo moto: come si calcola, come si paga e con quali scadenze [GUIDA]
Alberto Raverdino
Il bollo della moto, o del cinquantino, è un tema con cui ogni proprietario deve misurarsi per poter circolare nel rispetto della legge. Vediamo insieme ogni singolo aspetto di questo argomento
6 dicembre 2023

Il bollo moto, o tassa di possesso, è una tassa annuale che i proprietari di veicoli devono pagare per poter circolare legalmente su strada. In Italia, il bollo è stato introdotto per la prima volta nel 1959 come una tassa sul possesso dei veicoli a motore. Inizialmente, il suo importo era calcolato in base alla cilindrata del motore, nel corso degli anni, sono state apportate diverse modifiche al sistema di calcolo, tenendo conto di fattori come l'inquinamento e le emissioni di CO2. Oggi, l'importo del bollo in Italia dipende dalla potenza del motore e dalle emissioni di CO2.

Nel resto d'Europa, la situazione varia da paese a paese. In Germania, ad esempio, esiste una tassa simile chiamata "Kfz-Steuer", che viene calcolata in base alle emissioni nocive del veicolo e alla sua classe di efficienza energetica. In Francia, la tassa di possesso dei veicoli è chiamata "Taxe sur les véhicules de société" ed è basata sulla potenza del motore e sulle emissioni di CO2.

Alcuni paesi europei, come i Paesi Bassi, hanno adottato un approccio diverso, introducendo un sistema di tassazione basato sull'uso effettivo del veicolo. In questi casi, i proprietari di veicoli pagano una tassa in base ai chilometri percorsi ovvero in base all'uso effettivo del veicolo.
È importante notare che le politiche fiscali legate al bollo possono variare nel tempo e sono soggette a cambiamenti in base alle esigenze economiche ed ambientali dei singoli paesi. Infine, anche se non tutti sono d’accordo e le polemiche a riguardo non mancano, l'obiettivo principale di queste tasse è, o dovrebbe essere, quello di incentivare l'uso di veicoli più ecologici e ridurre l'impatto ambientale del trasporto su strada.

Chi deve pagare il bollo moto

La tassa di circolazione dei veicoli è una tassa di possesso che colpisce coloro che risultano proprietari di un veicolo, auto o moto, alla scadenza di un preciso periodo. Non importa quindi che la nostra bella moto sia effettivamente in circolazione oppure no, il presupposto che ci impone il versamento del denaro nelle casse dello stato è la semplice ed effettiva proprietà della moto stessa, ovvero di cui si è intestatari presso il PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Caso a sé invece il bollo dei ciclomotori 50cc, questi devono pagare solo se utilizzati su pubblica strada e con importi differenti in base alla regione di appartenenza, ma attenzione, in alcune di queste, come per esempio la Lombardia o il Piemonte, il bollo sui ciclomotori non è nemmeno dovuto.

Il bollo moto è quindi una imposta diretta che riguarda il patrimonio di un individuo, una persona fisica, oppure di una persona giuridica, come una società. In realtà, parlare di patrimonio appare un pochino stonato perché il valore di quanto andremo a versare non è proporzionale al valore effettivo di mercato della moto in oggetto, ma sarà calcolato secondo un altro criterio che vediamo qui di seguito.

Come si calcola il bollo moto

Prima di tutto occorre assicurarsi di avere a disposizione i dati necessari per il calcolo del bollo. Ciò che serve è il numero di targa, la cilindrata della moto, la potenza in kW del motore, la sua classe ambientale e l’anno di prima immatricolazione; sono tutti dati che si trovano sul libretto di circolazione. Occorre anche tenere presente in quale regione risiede il proprietario della moto perché ogni regione ha una propria rilevanza per il calcolo dell’importo da versare.

Ma vediamo come si procede per il calcolo.

I motocicli fino a 11kW pagano un importo fisso che si differenzia solo in base alla classe ambientale e alla regione di appartenenza. Banalmente un Euro 0 pagherà di più rispetto ad un Euro 3 o superiori. Qui di seguito gli importi indicati sulla legge tributaria nazionale, ma attenzione, ogni singola regione può andare in deroga ed applicare alcuni aumenti.

Qui di seguito la base di calcolo suddivisa per la classe ambientale di riferimento:

26,00 euro per le moto Euro 0;
23,00 euro per le moto Euro 1;
21,00 euro per le moto Euro 2;
19,11 euro per le moto Euro 3 e superiori

Come avete visto il calcolo del bollo moto in Italia dipende da diversi fattori, tra cui la potenza e anche l'età del veicolo. Per calcolare il bollo moto, è necessario quindi determinare la potenza espressa in kW e successivamente consultare la tabella delle aliquote. Fate attenzione perché questa tabella può variare nel tempo, quindi è importante consultare la versione più aggiornata.
Attenzione quindi anche all'età del veicolo perché può influire (gradevolmente) sul calcolo del bollo moto, per esempio per le moto più vecchie potrebbe essere prevista una riduzione dell'importo e anche questa informazione può essere ritrovata nella tabella delle aliquote o presso l'ente responsabile della tassazione dei veicoli.
Una volta determinata la cilindrata del motore e considerata l'età del veicolo, è possibile calcolare l'importo del bollo moto moltiplicando l'aliquota corrispondente per la potenza del motore.

Per i motocicli con oltre 11kW occorre aggiungere all’importo fisso corrispondente alla classe ambientale di riferimento l’importo assegnato per ogni singolo kW in più.

Facciamo un esempio pratico: un motociclo euro 3 con 50kW di potenza pagherà l’importo fisso assegnato dalla regione per gli 11kW più l’importo fisso attribuito per ogni singolo kW per i restanti 39.

Complicato? Forse non è un calcolo così semplice e comodo, ma a semplificare le cose c’è comunque il portale dell’ACI o quello dell’Agenzia delle Entrate. Accedendo con autenticazione SPID, è possibile usufruire al servizio che calcola il bollo che dovete pagare inserendo i dati richiesti.

Quali sono le scadenze del bollo moto

Le scadenze del bollo moto e le metodologie di pagamento variano sia in Italia che all'estero. È importante essere consapevoli di queste informazioni per evitare sanzioni e assicurarsi di essere in regola con le leggi fiscali.

In Italia, il bollo moto deve essere pagato annualmente entro una data specifica, che varia a seconda della regione di residenza. Solitamente, la scadenza è fissata tra il 31 gennaio e il 31 marzo di ogni anno. È fondamentale tenere traccia di questa data e assicurarsi di effettuare il pagamento in tempo utile per evitare multe o sanzioni.

E se si tratta di una moto nuova? In questo caso occorre pagare dopo qualche giorno dalla data di prima immatricolazione, in tutti gli altri casi il bollo può essere pagato a partire dal primo giorno del mese successivo a quello della scadenza. Se per esempio il bollo scade a febbraio, sarà possibile pagarlo dal 1 al 31 marzo. Non è quindi possibile pagarlo prima del termine del mese di scadenza e pagandolo in ritardo, ovvero dopo la fine del mese seguente alla scadenza, si incorrerà in sanzioni ed interessi.

Come si effettua il pagamento del bollo moto

Per quanto riguarda le modalità di pagamento, in Italia è possibile pagare il bollo auto presso gli uffici postali, le banche o tramite servizi online dedicati. È importante conservare la ricevuta di pagamento come prova di avvenuto pagamento, è vero che ormai ora tutto è digitalizzato, ma anche solo per annotazione personale vale la pena conservare la ricevuta con cura.

Per pagare il bollo moto sarà possibile recarsi presso una delle tante agenzie di pratiche auto abilitate al sistema dei pagamenti, oppure presso gli uffici postali, le tabaccherie abilitate oppure on-line sul portale dell’ACI anche attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Accedendo con lo SPID, è possibile usufruire del servizio che calcola il bollo che dovete pagare inserendo i dati richiesti e successivamente pagarlo attraverso la piattaforma pagoPa.

Volendo dare uno sguardo verso i nostri vicini in Europa e senza andare troppo lontano, rileviamo che nel contesto internazionale, le scadenze e le modalità di pagamento del bollo possono variare sensibilmente da paese a paese. Ad esempio, in alcuni paesi europei, come la Germania o la Francia, il bollo può essere pagato tramite addebito diretto sul conto bancario o tramite servizi online dedicati. Molto interessante ed ispirato ad un chiaro principio di correttezza l’approccio dei Paesi Bassi che richiedono il pagamento del bollo tramite un sistema di fatturazione basato sui chilometri percorsi.

Calcolo del bollo moto nelle diverse regioni d’Italia

Come dicevamo più sopra, se è vero che la tariffa su cui calcolare il bollo è stata scritta su base nazionale, è altrettanto vero che le singole regioni possono scegliere di andare in deroga ed applicare un aumento su quanto indicato dalla legge tributaria nazionale. Ecco, quindi, che esistono differenze tra regione e regione, alcune sono più care di altre e questo è il motivo per cui è fondamentale indicare la regione di residenza del proprietario del veicolo quando si va a calcolare il costo del bollo.

Generalmente, le regioni italiane più care per quanto riguarda il bollo auto sono quelle del Nord, come Lombardia, Piemonte e Veneto. Queste regioni hanno spesso aliquote fiscali più elevate rispetto ad altre parti del paese. Ciò può essere attribuito da diversi fattori, tra cui una maggiore densità di traffico e una maggiore presenza di veicoli di lusso o ad alte prestazioni. D'altra parte, le regioni del Sud Italia, come la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, tendono ad avere tariffe più basse per una minore densità di traffico e a una minore presenza di veicoli di lusso.

Considerazioni finali

La tassazione attraverso il bollo presenta sia aspetti positivi che negativi e la sua utilità e proporzionalità sono spesso oggetto di dibattito tra i cittadini. Sicuramente possiamo dire che appare corretto l’incentivo all'uso di veicoli meno inquinanti, ma è altrettanto vero che la differenza di tassazione tra un veicolo di classe più o meno inquinante è di fatto irrisoria rispetto a quanto l’utente dovrebbe spendere per acquistare un nuovo veicolo. Quest’aspetto sembra poter spogliare le nobili intenzioni e, anzi, per molti ha un effetto regressivo. Ciò significa che un tale approccio ha il potere di mortificare con tassazioni più elevate chi non può permettersi veicoli più moderni favorendo invece coloro che hanno una maggiore capacità di spesa; in soldoni colpisce in modo più significativo le persone a basso reddito che possiedono veicoli più vecchi o meno efficienti dal punto di vista energetico.

Ecco, quindi, che non sono pochi coloro che ritengono che la volontà reale da parte dello Stato sia quella di far “cassa”. In linea di massima questo non sarebbe del tutto sbagliato, ma solo a patto che queste entrate fossero utilizzate per finanziare la sicurezza stradale, arricchendo le infrastrutture stradali, i servizi pubblici e, in generale, la sicurezza delle strade troppo spesso criticata e, a ragion veduta, criticabile.

Non manca nemmeno una critica verso la complessità amministrativa che troviamo attorno al calcolo e al pagamento del bollo. Il sistema come avete visto può essere piuttosto complesso e richiedere sia una buona conoscenza delle specifiche tecniche del veicolo sia dei metodi di pagamento. Fortunatamente esistono sistemi automatici in grado di semplificare la vita dei cittadini ma in ogni caso il sistema può comportare una maggiore burocrazia e costi amministrativi sia per i proprietari di veicoli sia per le autorità fiscali.

Anche il tema della proporzionalità è oggetto di discussione e il caso dei Paesi Bassi dà ragione a chi ritiene che se il presupposto è quello di limitare l'utilizzo di mezzi inquinanti, nel calcolo del dovuto andrebbe considerato l’effettivo utilizzo del motociclo o del veicolo in genere. C’è chi crede e sostiene con vigore, ed è difficile dargli torto, che l’importo del bollo non è proporzionale al reale utilizzo del veicolo o alla sua capacità di inquinamento. Ad esempio, un proprietario di un veicolo ad alte emissioni potrebbe utilizzarlo meno frequentemente di un proprietario di un veicolo a basse emissioni, ma pagare comunque una tassa più elevata. Anche in questo caso vale il punto di vista da cui si osserva il problema: scopo ambientale o raccolta fondi?

In conclusione, la tassazione attraverso il bollo presenta vantaggi come l'incentivo all'uso di veicoli ecologici e la generazione di entrate per lo stato, tuttavia le critiche non mancano soprattutto a riguardo della effettiva equità e alla proporzionalità della tassa, nonché il peso dell'onere finanziario che grava sui proprietari dei veicoli. È importante trovare un equilibrio tra l'obiettivo di incentivare l'uso di veicoli più ecologici e la considerazione delle implicazioni finanziarie ed equità sociale.

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