SX 2019. Webb alla prima in 450 ad Anaheim

Massimo Zanzani
L’Angel Stadium ha incoronato l’ufficiale KTM, che ha vinto la sua prima gara nella classe regina davanti al compagno di squadra Musquin e a Tomac; a McElrath la 250
20 gennaio 2019

Tre prove, tre vincitori diversi. Dopo l’affermazione di Justin Barcia e l’inaspettato successo di Blake Baggett, sul gradino più alto del podio della seconda puntata, disputata ad Anaheim, è salito per la prima volta Cooper Webb nella giornata che ha dato lustro alla KTM, grazie anche al posto d’onore conquistato da Marvin Musquin.

Un risultato che conferma il livello raggiunto dalla stagione 2019, caratterizzato dalla grande competitività dimostrata dai contendenti al titolo ed il grado di livellamento che aumenta la spettacolarità grazie anche all’ottimo lavoro fatto quest’anno nella realizzazione dai circuiti.

«Sarà una stagione molto intensa - ha spiegato Roger de Coster a Moto.it - ci sono almeno quattro o cinque atleti molto simili nelle performance, ed anche il livello tecnico ha alzato ulteriormente l’asticella da parte di tutte le Case. Piloti come Roczen, Tomac, Marvin e Cooper hanno iniziato la stagione convinti di poter vincere il titolo e hanno dato subito il massimo, per cui il grado di agonismo è stato altissimo, e probabilmente continuerà così finché il campionato non si assesterà.

Peccato che noi della KTM siamo partiti un po’ in ritardo a causa del problema al ginocchio accusato da Marvin un paio di settimane prima dell’inizio che lo ha costretto ad un intervento chirurgico per via del quale non ha più potuto spendere molte ore sulla moto, ed è solo ora che comincia a riprendersi.

Il risultato di oggi ci ha dato molto entusiasmo, perché è arrivato con due piloti sul podio al termine di una giornata non facile a causa delle tre finali talmente ravvicinate, che lasciavano ai pilota solo una ventina di minuti per prepararsi a quella successiva: addirittura, a Cooper ancora meno, perché dopo ogni vittoria di manche ha dovuto stare quasi una decina di minuti in pista per l’intervista TV. Non so ai piloti, ma ai team questo formato non piace perché è molto stressante, i piloti con più partenze hanno maggiore possibilità di cadere, sono costretti a preparare la moto di scorta che non serve quando c’è una finale sola, e la somma del punteggio lascia aperto il risultato conclusivo fino all’ultimo».

Webb ha mandato in porto una giornata quasi perfetta che lo ha visto strappare a denti stretti la prima affermazione a Ken Roczen all’ultima curva e fare il bis in quella successiva - dopo aver controllato perfettamente la gara, una volta scavalcato il compagno di squadra francese alla prima curva con una mossa al limite della correttezza, che ha poi ripianato scusandosi con lui al termine della conferenza stampa - e chiudere 3° la giornata dopo essere stato scavalcato da Musquin.

Ottima gara anche del transalpino quindi, che ha trovato grande soddisfazione nella consapevolezza di essere sulla strada del ritorno ai vertici prima del previsto e di avere comunque già un ottimo passo, come ha confermato il tempo migliore in assoluto, spiccato nelle qualifiche davanti a Tomac e Roczen. Quest’ultimo ha buttato all’aria una posizione da podio a causa della caduta nella seconda manche, dopo aver perso il controllo della sua Honda sulla tosta serie di whoops, dovendosi accontentare del 4° posto finale con un 2-4-3 dietro all’ufficiale numero 3 della Kawasaki, che dopo due quarti posti ha controllato alla perfezione la 3ª manche per tutta la durata della gara.

Una pesante caduta che non gli ha permesso di chiudere la frazione finale ha condizionato anche la giornata di Justin Barcia, rimasto comunque al disotto delle aspettative nelle manche precedenti concluse con un 7-3, così come il protagonista della prova precedente Baggett, che ha chiuso con un mesto 15° posto.

Soddisfazione invece per Angelo Pellegrini, che dopo essersi sudato l’ammissione alla finale, grazie al posto d’onore ottenuto nella last chance, ha avuto al soddisfazione di chiudere l’evento 19°: un piazzamento che in mezzo ai mostri sacri del "cross artificiale" a stelle e strisce è davvero tanta roba.

Combattutissima anche la 250, che ha visto tre vincitori diversi: Colt Nichols, il compagno di squadra Dylan Ferrandis e Shane McElrath, che si è aggiudicato la gara con un 3-2-1 davanti al francese e al leader del campionato. Solo 5° invece Adam Cianciarulo, solo 14° nella seconda frazione per una caduta alla quale ha sommato un 4-2.