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Il Motocross delle Nazioni è la gara a ruote tassellate più importante dell’anno, e quindi per noi era semplicemente impossibile non fare delle pagelle. Irriverenti, divertenti e sarcastiche, ma sempre con un pizzico di verità. Piloti, pista, organizzazione, telecamere e grafiche... non abbiamo risparmiato proprio nessuno.
Buona lettura!
Pista: 8
Solo 8? Ad una pista così, solo otto? Certo, sembra spaziale se confrontata con quelle a cui noi europei siamo abituati… ma vi ricordate la Ironman di qualche anno fa? Il famoso doppio in salita e il “Godzilla” in discesa? Nulla di tutto ciò.
Per carità, questi cambiamenti non sono da imputare a MXGP, che anzi si è occupata di preparare il tracciato al meglio per questa gara, per altro riuscendoci bene. Però, per il 10, ci vuole altro. Mica è Unadilla Valley.
Regia: 5
Dividiamo la questione in due fronti. Il primo è la faccenda satellite: quel buco di qualche minuto in gara 1 (che non solo ci ha regalato un Cairoli improvvisamente retrocesso di diverse posizioni, ma ci ha anche lasciati molto perplessi) è un errore che non deve capitare.
Passiamo alle telecamere: ma come è possibile che il National, sempre sulla stessa pista, qualche mese fa sembrasse molto più avvincente? Inquadrature dinamiche, copertura emozionante...
Se l’erba del vicino è più verde, e non si è dotati di pollice green, magari si può provare anche solo a copiare, no?
Certo, quando poi ci si mette anche RJ Hampshire ad abbattere una postazione con tanto di cameraman, non c’è santo che tenga. Non vogliamo che diventi il Grande Fratello, ma qualche telecamera in più non farebbe male.
Pubblico: 10
Serve davvero aggiungere qualcosa? Tutti gli spalti pieni e poi gli americani... pazzi! Robe da far venire la pelle d'oca attraverso lo schermo.
Jett Lawrence: 9
Weekend quasi perfetto. Peccato per quella manovra ai danni di Gifting in gara 3. Recupero incredibile, ma siamo onesti: tutti abbiamo pensato che rimontasse molto più in fretta. Da vedere è tanto emozionante quanto fastidioso. Quanto è tecnico, pulito e leggero sulla moto. Fa un altro sport.
Hunter Lawrence: 10
A uno che ogni volta che scende in pista occupa la prima posizione cosa gli si può dire? Nulla. Hunter ha fatto il Jett. Nemmeno le due scivolate in gara 2 hanno permesso agli avversari di avvicinarlo. A volte non "fa rumore" come il fratello, ma sbriga la pratica in maniera altrettanto efficiente. Alieno.
Eli Tomac: 8
Capitan America in tutto e per tutto. Dal suo debutto ad Hangtown sono passati 15 anni, non dimenticatelo, ed è ancora lì. Inossidabile.
RJ Hampshire: 3
3 come le cadute in gara 2. Non contento, decide di abbattere una delle telecamere e poi di ritirarsi. Dopo un National così bello e solido, ha deciso proprio al Nazioni di tornare a fare l’Hampshire dei tempi migliori. Tra le altre cose “arruolato” per sostituire Sexton e dobbiamo dire che gli USA hanno scelto un degno sostituto. Qualcosa di positivo dovremmo pur dirlo, però… la sua Husqvarna, secondo noi, era la moto più bella del Nazioni. Hampshire, l’hai combinata grossa.
Lucas e Sacha Coenen: 5
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e quindi perché non assaporare un po’ di suolo americano dopo tutti quelli dei vari tracciati europei? Siamo alle solite. Velocissimi, senza dubbio, forse gli unici a poter tenere testa ai fratelli australiani, eppure non perdono occasione per regalare al pubblico cadute tanto spettacolari quanto pericolose. Piccolo appunto per Sacha, che durante gara 1 viene abbattuto da un F22… ah no, scusate, era Justin Cooper. Coenen… un cognome, una garanzia.
Tony Cairoli: 6 e mezzo
Se consideriamo i risultati, siamo sicuri che qualcuno oggi se la starà ridendo per via delle scelte fatte dalla Federazione. Non sappiamo se Lata o Guadagnini sarebbero stati in grado di fare meglio, ma peggio di così? Bella domanda. Se invece consideriamo che a 40 anni nemmeno una frattura alla mano rimediata in gara 1 è riuscita a tenerlo fuori da gara 3… Abbiamo visto assegnare lauree honoris causa per molto meno. Infinito. Tony va bene così. Grazie. Ora però largo ai giovani, e se non accelerano abbastanza? Facendoli correre meno di sicuro non andranno più forte.
Andrea Adamo: 8 e mezzo
L'unico dei nostri ad arrivare nella top 5 di classe. Le partenze a centro gruppo non hanno aiutato eppure ha difeso a denti stretti la maglia azzurra. E ora sotto con la 450.
Andrea Bonacorsi: 9
La gara di qualifica e gara 2 sono state corse in modo magistrale. Peccato solo per gara 3, dove il poco tempo per rifiatare e alcuni problemi intestinali lo hanno messo alle strette. Ha ammesso, dopo la gara, che sotto al casco ha rischiato più volte di vomitare, forse stava pensando a qualche pista europea in cui di solito si corre il mondiale. Bravo Bona, e adesso vediamo con la moto nuova cosa succede.
LE GRAFICHE DEL TEAM ITALIA: 0. INCOMMENTABILI
Ma a chi è venuta l'idea di utilizzare dei numeri così? Ma seriamente? Cioè, so che tutti abbiamo pensato che fossero dei numeri sfusi attaccati sulle tabelle. Un po' come succedeva nelle migliori gare regionali dei primissimi anni 2000 quando i paddock erano popolati da Fiat Marea con carrello annesso. Scusate, ma a questo punto erano più belli e "caratteristici" i numeri fatti con lo scotch del Team Marocco di qualche anno fa. Belli come un pugno in faccia da parte di Mike Tyson.
Romain Febvre: 9
Nove. Troppo? Troppo poco? È vero, non ha brillato, ma siamo abbastanza certi che sia arrivato in America ancora brillo dai festeggiamenti del mondiale, situazione del tutto comprensibile, del resto. L'unico ad avere una reazione di orgoglio nei confronti di Jett Lawrence. Un vero leone, un vero campione.
Maxime Renaux: 5
Forse troppo poco rispetto al suo compagno di squadra (visti i piazzamenti similari) eppure Maxime, per l'ennesima volta, è stato completamente incolore. Questa situazione con Yamaha deve essere estremamente pesante e, per fortuna, con il Nazioni questa storia d'amore tossica si è chiusa. Adesso vedremo cosa combinerà in questa nuova esperienza con l'italiana.
Kay de Wolf: 10
Vince la MX2 e non è una novità. Il voto alto glielo diamo anche un po' per compassione, dato che Coldenhoff non è andato oltre il sabato e Vlaanderen si è ritirato in gara 3. De Wolf è un po' come quell'amico che guida sempre e che, a fine serata, riporta a casa tutti: rimane da solo e si chiede chi glielo ha fatto fare.
Team Germania: 2
Come le curve fatte prima che i loro sogni andassero in frantumi. Roczen cade due volte e Langenfelder... ma voi lo avete visto Simon? Non pervenuto. Un po' sfortunati un po' così... Al posto di Ironman si sarebbero divertiti di più all'Oktoberfest.
Jan Pancar: 8
Sarà arrivato in camper e carrello anche in America? Chissà. Fatto sta che fa una gara 2 da vero eroe. La sua curva di crescita è stata incredibile negli ultimi due anni. Insieme a Gajser compongono una squadra fortissima. Peccato solo che il Nazioni si corra in tre e che Peklaj sia arrivato ora sotto la bandiera a scacchi. Non c'è due senza tre.
Per questo 2025 è tutto. Ora occhi puntati sul Supercross di Parigi e sul World SX. Senza motocross sì, ma non per troppo, per fortuna.