Motocross delle Nazioni. A Lommel tutti contro gli USA

Motocross delle Nazioni. A Lommel tutti contro gli USA
Massimo Zanzani
Sulla sabbia belga l’imperativo di tutte le squadre è battere la formazione statunitense; Cairoli punta alla vittoria MX1 | M. Zanzani, Lommel
28 settembre 2012

Punti chiave

 

A 31 anni di distanza il Motocross delle Nazioni ritorna a Lommel, il tempio della sabbia capace di stroncare qualsiasi pilota di motocross non sufficientemente dotato di tecnica e tenuta fisica. Una 66ª edizione che ha un solo filo conduttore: dare un taglio alla supremazia degli americani. E quest’anno, grazie alla imprevedibilità data dalle caratteristiche del circuito, tutto è possibile anche se effettivamente anche quest’anno il team degli Stati Uniti composto da Ryan Dungey (KTM), Blake Baggett (Kawasaki) e Justin Barcia (Honda) è quello che vanta la migliore competitività di squadra.


E sarà ancora una volta il Belgio, che nel 2004 fu l’ultima squadra a battere gli yankee prima della loro serie di vittorie, a tentare il colpo grosso con Clement Desalle (Suzuki), Ken De Dycker (KTM) e Jeremy Van Horebeek (KTM). L’Inghilterra ha due forti pretendenti in Max Anstie, che corre nella Open con la Honda ufficiale di Bobryshev del 2011, e Jake Nicholls, il quale risiede da tempo a Lommel, ma ha proprio in Tommy Searle (Kawasaki) il lato debole vista la sua non estrema competitività sulla sabbia, la Francia oltre ad un piazzato ma non vincente Xavier Boog punta su Marvin Musquin e Gautier Paulin che però sulla sabbia non è un fulmine, la Germania può far molto bene con Max Nagl (KTM) e Ken Roczen (KTM) ma ha un punto interrogativo su Marcus Schiffer, mentre l’Olanda ha solo Jeffrey Herlings come punta di diamante.

Tony Cairoli ha tutte le carte in regola per vincere la MX1, ma Davide Guarneri nella classe Open e Alex Lupino non partono con le stesse velleità

 

Gli azzurri

E non manca la formazione azzurra che, per quanto riguarda il risultato di squadra difficilmente sarà in grado di replicare i successi del 1999 e del 2002. Tony Cairoli ha tutte le carte in regola per vincere la MX1, ma Davide Guarneri nella classe Open e Alex Lupino non partono con le stesse velleità nelle rispettive categorie.


«Ovviamente noi faremo del nostro meglio anche se questa gare a squadre è sempre un’incognita – ha detto Cairoli - il confronto con gli statunitensi lo ritengo comunque sempre impari se con questa gara vogliamo confrontare chi è il migliore tra americani ed europei. L’ideale sarebbe prendere i loro migliori 20 piloti e altrettanti degli europei che corrono i GP, a quel punto si vedrebbe la differenza e penso che penderebbe dalla nostra parte in quanto ritengo che in media il nostro livello sia più elevato. Purtroppo il modo con cui è formulata questa manifestazione favorisce in modo evidente i piloti d’oltreoceano che possono pescare su di un bacino molto più grande rispetto a qualsiasi altro Paese. Io punterò alle vittorie di manche, ci sarà anche Herlings e sarà proprio una bella battaglia».