Zero e il prezzo delle moto elettriche. Il vicepresidente Umberto Uccelli: "Non dev'essere un problema" [L'INTERVISTA]

Zero e il prezzo delle moto elettriche. Il vicepresidente Umberto Uccelli: "Non dev'essere un problema" [L'INTERVISTA]
Marco Berti Quattrini
Con il Vicepresidente di Zero per capire se è vero che le moto elettriche costano così tanto. Si parla di progetti, di nuovi modelli in arrivo e non è da escludere nemmeno uno scooter
12 luglio 2022

Quanto tempo ci vorrà ancora per avere dei mezzi in grado di convincere la maggior parte dei motociclisti e non solo gli entusiasti? Lo abbiamo chiesto a Umberto Uccelli Vicepresidente, Direttore Generale EMEA di Zero Motorcycles. Il produttore californiano infatti è uno dei marchi più concreti nel panorama moto. Quello che risponde meglio ai due problemi delle moto elettriche: costo e autonomia.

"Io aggiungerei a questi due elementi anche il tempo di ricarica. Sono i punti che assillano una parte dei motociclisti e quindi dei potenziali clienti. Iniziamo dal prezzo. Esistono diverse moto elettriche che sono già allineate con quelli delle moto tradizionali e i prezzi si allineeranno sempre di più con il crescere dei volumi di vendita. Le nostre moto non sono economiche perché sono di alta gamma e ad oggi sono più care - ma nemmeno di tanto - rispetto a moto di marche prestigiose e di alta gamma. Se poi non consideriamo il prezzo di acquisto ma il prezzo di utilizzo (quanto un veicolo ci costa in un arco temporale considerando manutenzioni tagliandi e benzina) i nostri studi dimostrano che facendo 8.000 km all'anno nell'arco di pochi anni il diviario del prezzo di acquisto viene assorbito. Quando le moto elettriche avranno un prezzo di acquisto uguale a quelle a benzina, costeranno la metà perché ci sono molti meno costi accessori. E' un concetto molto più complesso e molti non lo considerano e guardano solo il prezzo di listino. Per avere prezzi più bassi o si rateizza distribuendo l'impatto del prezzo su più anni, oppure devi fare un prodotto più economico. Quindi con caratteristiche e ingegnerizzazione differente. Ovviamente è un discorso molto importante anche per noi, sia come prodotto che come logica. Noi abbiamo una gamma abbastanza cara, ma stiamo studiando sempre nuovi segmenti, nuove opzioni e nuove possibilità anche l'idea di prodotti diversi e con caratteristiche diverse per risultare attraenti a fasce di clienti diversi. Considerando tipo di utilizzo che ognuno fa della moto si può fare un confronto tra una moto elettrica e una tradizionale e di solito il prezzo non è mai un problema".  

 

E per quanto riguarda l'autonomia?"Noi  in questo momento abbiamo la miglior tecnologia in termini di batterie e di utilizzo dell'energia. Possiamo vantare uno dei prodotti con la migliore autonomia sul mercato. Se anche qui si fa il discorso: 'mi voglio alzare alla mattina a Milano ed essere la sera a Catania', allora non siamo in grado di offrire un prodotto per fare una cosa del genere. Come se noi vendessimo moto da cross e il cliente mi chiedesse di fare la MotoGP: non è la moto giusta per quel tipo di utilizzo. Dall'altro lato sappiamo da un'analisi condotta da un'Università belga che i motociclisti mediamente percorrono meno di 20 km in ogni singolo viaggio. Sappiamo anche che gran parte dei nostri clienti che usa regolarmente le moto la carica una volta alla settimana. Anche chi durante i weekend fa qualche viaggetto è assolutamente in grado di divertirsi. Poi ognuno, come detto, deve considerare le proprie necessità, noi siamo arrivato a oltre 300 km di autonomia, ma è chiaro che una parte dei clienti è ancora in difficoltà su questo aspetto".

 

Voi avete la fortuna di avere una panoramica globale. Come sta cambiando la percezione delle moto elettriche nei diversi paesi? 

"Sta cambiando abbastanza rapidamente e molto grazie al mercato dell'auto. L'auto sta investendo tantissimo in comunicazione e in prodotti e sta cambiando parecchio la percezione del cliente medio, facendogli capire che l'elettrico è oggi e non domani. Questo grande investimento in comunicazione e infrastrutture sta spiegando a tutti che questa è la tecnologia che è stata scelta ed è la più semplice. Noi abbiamo investito tanto in formazione, in moto demo e in eventi. Per noi è fondamentale che i nostri concessionari facciano provare le moto e anche il passaparola ci sta aiutando tantissimo.
C'è un grande cambiamento nell'approccio che il motociclista medio ha della moto elettrica. In particolare il motociclista italiano è molto esigente perché nasce e cresce in una terra di grande tradizione e quindi è anche più legato al passato. C'è più inerzia legata a una tecnologia più classica, ma ci sono anche motociclisti  che sanno il fatto loro e che quando salgono su una moto elettrica e la provano sono in grado di capire subito che hanno sotto al sedere un prodotto divertente. L'Italia quindi è più indietro come infrastrutture e mentalità, ma vedo anche un potenziale enorme perché quando la cosa viene recepita l'italiano è anche più rapido nel cambiare. Anche i numeri lo confermano, perché siamo più indietro ad alti Paesi europei ma stiamo crescendo".


Un aspetto su cui state lavorando è la personalizzazione. Come si fa a far affezionare i motociclisti a una moto elettrica?

"Il motociclista, in particolare quello italiano, vuole  un prodotto unico, ama la personalizzazione e ama avere una moto con le caratteristiche che vuole. Personalizzare la moto è quindi un aspetto su cui abbiamo lavorato tanto e grazie alla tecnologia abbiamo anche la possibilità di offrire più prodotti non solo fisici, ma anche software in grado di modificare l'esperienza di guida. Possono essere il GPS, ma anche un aumento di prestazioni o dell'autonomia". 

Gli scooter sono il segmento che sembra essere già pronto per l'elettrico. Zero ha mai pensato o sta pensando di entrare in questo segmento?

"I nostri ingegneri stanno studiando tantissimi progetti. In questi anni abbiamo sviluppato la gamma, la batteria e la nuova piattaforma. Non posso svelare quello che è il piano, ma posso dire che la gamma continuerà a svilupparsi e che ad EICMA presenteremo qualcosa di importante e che sarà solo un primo passo. Nei prossimi dieci anni avremo progetti che riguarderanno anche differenti segmenti di moto e stiamo studiando anche prodotti diversi anche per altri tipi di clientela. C'è tantissimo fermento!".

Esiste un mercato dell'usato? E se sì com'è?

"Il mercato dell'usato esiste e possiamo dire che appena una moto usata viene messa in vendita tendenzialmente viene subito comprata. C'è una forte richiesta e quando arrivano moto posizionate ad un altro prezzo rispetto al nuovo, un cliente che prima non poteva permettersela magari la acquista. Chi compra una moto usata poi ha domande differenti. Se quando compro una moto a benzina cerco di capire come è stato usato il motore o se il telaio è piegato, nel caso dell'elettrico una delle preoccupazioni maggiori è il pacco batteria. Se la batteria si rompe infatti perdiamo metà del valore della moto. Per ora avendo noi una garanzia di 5 anni sulla batteria non abbiamo ancora riscontrato problemi ma in proiezione, quando ci saranno sempre più moto sul mercato, ci sarà sempre più l'esigenza di tutelarsi in caso di problema con la batteria".  

Caricamento commenti...