Yamaha Tritown. Cos'è? Arriva davvero? Ne avremo davvero bisogno?

Yamaha Tritown. Cos'è? Arriva davvero? Ne avremo davvero bisogno?
Marco Berti Quattrini
Un ibrido tra monopattino e scooter a tre ruote. Potrebbe un prezioso alleato nel traffico cittadino, ma arriverà anche in Italia?
6 settembre 2022

Iniziamo con il capire di che si tratta. Yamaha parla del Tritown da cinque anni. E' un mezzo strano, a metà tra un monopattino a tre ruote e uno scooter elettrico. Negli anni ha cambiato non tanto forme quanto destinazione d'uso. Quando è stato presentato il concept nel 2017 si parlava di un veicolo a bassa velocità con la stessa funzionalità di un monopattino o di una ebike. Nel 2019 quando fu svelata una versione pressoché definitiva è parso evidente che il Tritown aveva potenzialità che andavano ben oltre. Negli ultimi anni sono state apportate ulteriori modifiche che fanno pensare ad un utilizzo stradale che si avvicina quindi più a uno scooter elettrico vero e proprio. 

Resta un ibrido dalle caratteristiche molto particolari. Le due ruote anteriori garantiscono una sicurezza imparagonabile agli altri mezzi di micromobilità e per di più il diametro più che abbondante gli permette di non temere pavè e piccole buche. Tutte caratteristiche che lo avvicinano agli scooter a tre ruote che conosciamo, basta pensare al Tricity, giusto per rimanere in casa Yamaha. 
 

Se ci concentriamo invece sulla posizione di guida il Tritown è davvero innovativo: piedi affiancati e posizione eretta. Per curvare si userà peso del corpo e manubrio. Un manubrio alto e snello che però nella versione più recente diventa più solido. Il motore è collocato all'interno della ruota posteriore mentre tra le gambe è trova spazio la batteria che sembra essere estraibile dall'alto. 

Ma arriverà davvero? Anche in Italia? Di certo c'è che Yamaha ha recentemente dichiarato di voler puntare su mezzi elettrici radicalmente innovativi. Poi ci sono una serie di dettagli che fanno pensare a un utilizzo su strada: gli indicatori di direzione e anche lo spazio per una targa sul posteriore. Insomma gli ingredienti per vederlo circolare ci sono tutti. Ovviamente tutto dipenderà da diversi fattori. Dovrà conciliare, velocità, autonomia e prezzo. Se la combinazione di questi tre numeri sarà vinente potrebbe essere il primo di una nuova generazione di veicoli. 

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