Monopattini in sharing. Gli italiani sono i meno "vandali"

Marco Berti Quattrini
Da una chiacchierata con il General Manager di Lime scopriamo che rispetto a diversi altri Paesi europei noi italiani siamo più rispettosi. Dati e altre curiosità sui monopattini e sullo sharing
18 dicembre 2020

Quanti chilometri si fanno in media con un monopattino in sharing? Quante volte viene noleggiato ogni giorno? Che aspettativa di vita ogni mezzo? Noi italiani che "noleggiatori" siamo rispetto ai cugini d'Europa? Abbiamo fatto queste e un sacco di altre domande a Benjamin Barnathan, general manager di Lime. In particolare Benjamin si occupa di Italia, Francia e Benelux (Belgio, Lussemburgo e Olanda) quindi ha un punto di vista doppiamente privilegiato: ha un panorama su diverse realtà europee e soprattutto segue dall'interno l'evolversi del fenomeno sharing.

Con lui quindi abbiamo tracciato un profilo dell'utente italiano tipo e l'abbiamo confrontato con le abitudini nel resto d'Europa. Abbiamo cercato di capire quanto il diffondersi dello sharing stia cambiando non solo il volto delle città e il sistema di mobilità urbana, ma anche i sistemi di sharing stessi. A partire dall'hardware, con monopattini che hanno una vita 20 volte più lunga rispetto solo a un paio d'anni fà e che possono essere più facilmente riparati e rimessi in strada. Anche le modalità di fruizione si stanno evolvendo con una sempre più evidente intermodalità e una diversificazione nei veicoli (monopattini, bici, scooter) che un unico player mette a disposizione dei propri clienti. Lo stesso vale per le modalità di noleggio che con le tariffe flat stanno cambiando le abitudini di noleggio, in particolare in Italia, dove sono molto apprezzate.

Insomma, un'analisi molto interessante su un aspetto centrale della mobilità di oggi e del futuro.