Un anno di Superbike

Un anno di Superbike
Carlo Baldi
Siamo alla fine del 2012 ed è tempo di bilanci. Diamo un'occhiata ai numeri della classifica della Superbike per valutare la stagione passata e fare qualche previsione per quella futura | C. Baldi
31 dicembre 2013

Punti chiave

 

Il 2012 sta per finire ed è tempo di consuntivi e di valutazioni per il mondiale Superbike che quest’anno ha vissuto uno dei campionati più avvincenti e combattuti, proprio nell’anno che l'ha visto festeggiare il suo primo quarto di secolo. Una stagione che resterà nella storia dei campionati delle derivate dalla serie non solo perché si è decisa per mezzo punto, ma anche perché stata l’ultima sia per il gestore Infront che per il campione del mondo Biaggi.  Come lo stesso Max ha scritto su Twitter: “Nulla sarà più come prima”.


I numeri

Un campionato fantastico, deciso sul filo di lana, con tre piloti che se lo sono conteso a suon di vittorie di giri record e al di là delle impressioni e delle considerazioni personali restano i numeri a raccontarci che stagione abbiamo vissuto. Abbiamo analizzato il campionato 2012 dividendolo in due gironi di sette gare ciascuno, (una specie di andata e ritorno come nel calcio) ed abbiamo stilato i nostri giudizi di fine anno per i magnifici dieci. I primi dieci piloti della classifica finale del 2012. Un'analisi rivolta al passato ma che in alcuni casi ci può dare interessanti indicazioni anche per il futuro.


Max Biaggi

E’ stato nella prima parte della stagione che Biaggi ha costruito il suo successo raccogliendo ben 210,5 punti, facendo meglio nell’ordine di Rea, Sykes e Melandri. Il Corsaro ha quindi potuto gestire la seconda parte del campionato, correndo nelle condizioni che più gli piacevano e che già nel 2010 gli avevano consentito di aggiudicarsi il titolo. Una seconda parte comunque difficile per il pilota dell’Aprilia, visto che ha conquistato solo 147,5 punti e nella speciale classifica del “girone di ritorno” è solo quarto, dietro a Sykes e Melandri e anche al suo compagno di squadra Laverty. Max è partito fortissimo per poi gestire il campionato da professionista freddo e calcolatore qual’era. Una caratteristica tipica dei grandi campioni. Cinque vittorie e tre sole battute a vuoto per un pilota che il prossimo anno ci mancherà molto.

Tom Sykes
Tom Sykes


Tom Sykes 

Al contrario di Biaggi Tom ha cercato in tutti i modi di recuperare nel finale quanto aveva perso all’inizio, quando la sua Ninja consumava in modo anomalo le coperture Pirelli e lui doveva cedere alla distanza. Risolto il problema, Sykes ha fatto vedere a tutti i …. sorci verdi. Solo 164,5 punti nella prima parte di stagione contro i 193 della seconda. Le sue quattro vittorie di manche, ma soprattutto i due soli zero in classifica, dimostrano che Tom è un pilota vincente ed estremamente costante. E’ quello che ha sbagliato di meno e che (come i test di fine stagione hanno dimostrato) partirà nel 2013 con i favori del pronostico.


Marco Melandri

E’ il pilota che ha vinto di più ma che ha anche sbagliato di più. Sei vittorie fanno da contraltare a ben sette battute a vuoto, di cui cinque nelle ultime sei manche. Ciò nonostante i punti raccolti da Marco nella seconda parte di stagione - 173 - sono stati superiori a quelli conquistati nella prima 155,5. Una rimonta fantastica rovinata però nel finale, quando ha gettato alle ortiche un mondiale che era alla sua portata. Il prossimo anno Melandri sarà forte dell’esperienza maturata in questa sfortunata stagione e di una BMW ancora più competitiva e sarà molto probabilmente il più temibile avversario di Sykes.


Carlos Checa

E’ stata la sua peggior stagione da quando corre con la Ducati ed ha pagato lo scotto di correre con una moto non più in grado di reggere il confronto con Aprilia, BMW e Kawasaki. In queste condizioni il suo quarto posto finale non è certo da buttare via. Quattro vittorie ma anche sei volte senza punti, Carlos nel complesso si è espresso in ugual misura nella prima parte della stagione – 140,5 punti – come nella seconda – 137. Un dato indicativo circa la sua competitività : su 20 manche portate a termine Checa è salito sul podio 9 volte con una percentuale vicina al 50%. I dubbi che riguardano la sua stagione 2013 si riferiscono solo alla sua nuova Ducati e non certo alle sue grandi capacità.


Jonathan Rea

Una stagione rovinata nella fase due, quando ha raccolto solo 106,5 punti contro i 172 ottenuti nelle prime sette gare. Due vittorie e cinque volte con zero punti. Ci sarebbe piaciuto vederlo all’opera con una moto più competitiva rispetto alla CBR1000RR, che però ormai lascerà solo in cambio di una MotoGP. Un grande talento che non raccoglie quanto dovrebbe. Colpa di una moto inferiore o dei suoi ancora frequenti errori? A 26 anni Johnny deve trasformarsi da mina vagante a pilota vincente. Staremo a vedere.


Eugene Laverty

Un campionato dalla due facce quello di Eugene, che ha fatto fatica nella prima parte, quando ha raccolto solo 95 punti (anche a causa della rovinosa caduta nelle prove di Phillip Island) ma che ha poi concluso alla grande, portandone a casa ben 168,5 nelle successive sette gare. Il suo terzo posto nella classifica del girone di ritorno e la sua vittoria a Portimao (la sua unica vittoria stagionale) dimostrano che ormai il feeling con l’Aprilia è quello giusto e che nel campionato 2013 la casa di Noale potrà contare su di lui per difendere il proprio titolo mondiale.
Sylvain Guintoli
Sylvain Guintoli


Sylvain Guintoli

Mai come in questo caso è giusto dividere la stagione in due parti. Guintoli ha infatti disputato 8 prove con il team Effenbert, conquistando 110 punti ed una vittoria (Assen), mentre salito sulla Ducati del team Pata ha poi disputato 5 prove raccogliendo 103,5 punti e due primi posti (Silverstone e Magny Cours). In pratica ha ottenuto negli ultimi 5 round quasi gli stessi punti raccolti nelle precedenti 8 prove. Un finale in crescendo per il francese, veloce sull’asciutto e velocissimo sul bagnato. Sylvain arriva all’Aprilia nel momento giusto, quello della sua massima maturazione. Nei test di Jerez ha dimostrato di trovarsi a suo agio con la RSV4 Factory e siamo certi che la sua fame di vittorie farà il resto. Con Sykes e Melandri sarà uno dei piloti da battere nel 2013.


Leon Haslam

Per Leon il giro di boa è stata la seconda gara di Donington quando è passato dalla felicità di poter essere il primo pilota a vincere con una BMW alla delusione ed alla rabbia per un’incolpevole caduta all’ultima curva. Non si è più ripreso ed il terzo posto di Misano è poi risultato essere un lampo di luce in una stagione grigia, se non buia. I 123 punti conquistati nella prima fase (con un solo passaggio a vuoto) facevano presagire per l’inglese un campionato di vertice, ma i miseri 77 raccolti in seguito (con ben sei manche concluse con zero punti) lo hanno relegato all’ottavo posto. Costretto a cambiare aria, il figlio di Ron ha scelto la Honda per una stagione che non si preannuncia certo facile a meno che il team Ten Kate non riesca a ridargli quella fiducia nelle proprie capacità che sembra abbia perso.


Chaz Davies

La rivelazione del 2013 sale sulla BMW ufficiale nel tentativo di entrare tra i top rider della categoria. Chaz ha pagato lo scotto del debutto in Superbike (non solo suo ma che del suo team) e nelle prime sette gare ha conquistato solo 49 punti con ben sei zero in classifica. Musica completamente diversa nella seconda fase dove ha conquistato la vittoria al Nurburgring e portato a casa 115,5 punti pur se con altre 4 battute a vuoto. Di fatto però non appena moto e team sono risultati competitivi, lui ha corso nel gruppo di testa, dimostrando di poter andare decisamente forte. Per il prossimo anno il rischio è che la storia si ripeta e che il suo doversi adattare alla nuova moto gli possa far perdere la prima parte della stagione, ma se così non fosse Davies potrà dire la sua nella lotta per il titolo.
Davide Giugliano
Davide Giugliano


Davide Giugliano

Il talentuoso pilota del team Althea ha concluso la sua prima stagione in Superbike nella top ten. Un ottimo risultato per Davide che come Checa ha pagato la scarsa competitività della ormai vecchia 1198. Qualche volta ci ha messo del suo ed è caduto spesso, ma sono cose che capitano ai cavalli di razza che non sopportano di restare indietro. Agli 80 punti della prima fase hanno poi fatto riscontro i 63 della seconda. Nove passi falsi sono molti, ma non troppi per un debuttante come lui che è riuscito a salire sul podio ad Assen e a Misano. Essere l’unico pilota dell’ambizioso team Althea, per di più al debutto con un’Aprilia sulla quale non è ancora salito, non sarà una cosa facile e Giugliano dovrà dimostrare di aver raggiunto quella maturità che gli possa consentire di sopportare una pressione che quest’anno gli è stata risparmiata dall’ombra di Checa. In bocca al lupo.


Joan Lascorz


Ma non possiamo concludere questa nostra analisi del 2013 senza pensare a Joan Lascorz e a quanto è successo allo sfortunato pilota spagnolo. Noi che cerchiamo di seguire, anche se da lontano, l’evolversi della sua situazione lo abbiamo visto sereno e consapevole del suo stato. Chi gli è più vicino però ci parla anche di momenti di scoramento che comprendiamo e che ci stringono il cuore. Joan vuole tornare a correre, è già salito su di un kart e si parla di un suo futuro con le macchine da rally. Forza Johan, campione dentro e fuori la pista, il popolo della Superbike non ti dimentica.


Buon anno a tutti!