SBK. Red Devils, privati alla riscossa

SBK. Red Devils, privati alla riscossa
Il team Red Devils Roma fa un primo bilancio dopo le prime cinque gare di campionato. La squadra di Andrea Petricca è l’unica struttura privata impegnata nel mondiale Superbike
28 maggio 2014

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 E’ tempo di bilanci per il team Red Devils Roma, dopo i primi cinque round del campionato mondiale eni FIM Superbike. La squadra di Andrea Petricca è l’unica struttura privata impegnata nel mondiale Superbike, una sfida certamente difficile per un team che deve competere con case ufficiali, che dispongono ovviamente di ben altre risorse, sia economiche che tecniche. Ma il team italiano ha dimostrato di poter competere ad alti livelli grazie al suo grande impegno, alle capacità tecniche dello staff capitanato da Enrico Folegnani ed al supporto dell’Aprilia, al secondo anno di collaborazione con il Red Devils Roma.

Il rapporto tra la casa di Noale ed il team romano potrebbe avere un futuro a lungo termine, visti i programmi della squadra di Petricca, il cui obiettivo è quello di diventare il team di riferimento per una casa ufficiale. «Abbiamo iniziato un programma triennale – ha dichiarato il General Manager del team Red Devils Roma – per diventare la squadra di riferimento di una casa ufficiale. Ora disponiamo delle capacità tecniche per poterlo fare e di sponsor interessati al nostro progetto. Abbiamo già parlato dei nostri programmi futuri con Aprilia e ad oggi la casa di Noale è quella che preferiremmo per raggiungere i nostri obiettivi».


Per quanto riguarda invece la stagione in corso, le difficoltà incontrate ad inizio stagione sono
ormai state superate
, come spiega il responsabile tecnico del team Enrico Folegnani. «L’inizio non è stato facile perché rispetto allo scorso anno abbiamo cambiato completamente il nostro approccio alla RSV4, una moto senza dubbio eccezionale, ma con caratteristiche ben precise e particolari. Se a questo aggiungiamo che anche Elias ha uno stile di guida molto personale, risulta chiaro che mettere assieme queste due realtà vincenti non sia stato semplice. Ora pensiamo di aver trovato la quadratura del cerchio anche grazie all’Aprilia, che ci ha messo nelle condizioni di intervenire al meglio sulla nostra moto».

E per finire ecco il parere di Toni Elias. L’ex campione del mondo Moto2 ha lavorato molto con
la sua squadra alla ricerca del miglior feeling con la sua RSV4 ed i risultati stanno finalmente
premiando il suo impegno e quello dei suoi tecnici.

«La RSV4 ha un grande potenziale, ma ha caratteristiche che non si adattano facilmente al mio stile di guida. Per questo non è stato facile trovare un compromesso tra il mio modo di guidare e la mia Aprilia. Ora però, grazie al lavoro della mia squadra ed all’aiuto della casa di Noale, abbiamo fatto grandi passi in avanti e
siamo in grado di ottenere quei risultati che ci competono».