Ducati lascia la SBK. La risposta di Infront

Ducati lascia la SBK. La risposta di Infront
Carlo Baldi
Infront Motor Sports ha diramato un comunicato in risposta a quello con il quale la Ducati ha annunciato il ritiro della propria squadra ufficiale dal mondiale Superbike | C. Baldi
30 agosto 2010

Punti chiave


 La società che organizza il mondiale delle derivate dalla serie si dichiara dispiaciuta e delusa in quanto in effetti Infront ha sempre fatto il possibile per mantenere il miglior equilibrio possibile tra le moto a due e a quattro cilindri, vale a dire tra Ducati e le altre case costruttrici.

Ma la decisione di abbandonare la Superbike non è stata certo presa a causa del regolamento della Infront. Ducati ha deciso di concentrare i propri sforzi sulla MotoGP e sulla produzione di nuove moto, tra le quali coi saranno anche quelle destinate in futuro ai team privati che partecipano al mondiale Superbike. Comunque sia la Superbike andrà avanti anche senza la Ducati visto che, come afferma nel suo comunicato Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports, restano comunque sei le case impegnate nel mondiale, oltre alla Ducati che ha comunicato di voler continuare a fornire il proprio supporto ai team privati che utilizzeranno le moto di Borgo Panigale.


Il comunicato di Infront

Infront Motor Sports ha appreso con dispiacere la decisione di Ducati di non partecipare con un team ufficiale al Campionato Mondiale Superbike 2011.
La casa di Borgo Panigale ha costruito gran parte del proprio successo e della propria fama grazie alle vittorie nel campionato del mondo per moto derivate di serie, a cui ha partecipato sin dall’inizio, aggiudicandosi 16 titoli costruttori e 13 titoli piloti con i suoi modelli di produzione, sempre dotati di motore bicilindrico. Anche lo scorso anno Ducati è stata in lotta per la vittoria nel campionato fino all’ultima gara di Portimao, a dimostrazione della grande competitività del suo modello di punta, la 1198, e a riprova del grande equilibrio del regolamento tecnico in vigore.

«Siamo dispiaciuti ed anche un po’ sorpresi della decisione di Ducati - ha affermato Paolo Flammini, CEO di Infront Motor Sports -, poiché più volte ci è stato richiesto un cambiamento regolamentare per riequilibrare i valori del 2 cilindri 1.200cc nei confronti dei 4 cilindri 1.000cc ma lo scorso anno, senza la presenza del fenomeno Ben Spies, le Ducati 1198 avrebbero dominato il campionato con Haga e Fabrizio, ed è quindi difficile per noi comprendere oggi questa decisione, che ovviamente dobbiamo rispettare.

Altresì il FIM Superbike World Championship vanta oggi la presenza di ben sei costruttori oltre alla Ducati, con marchi quali Aprilia, BMW, Honda, Kawasaki, Suzuki e Yamaha e pertanto deve mantenere un assoluto equilibrio regolamentare, senza privilegiare una o più case in particolare.

Siamo però soddisfatti che Ducati abbia confermato il proprio supporto tecnico ai team privati che saranno impegnati con i loro modelli nel campionato 2011 e che prosegua lo sviluppo, anche per le competizioni SBK, del loro nuovo modello di moto supersportiva».