La Ducati rinuncia alla Superbike

La Ducati rinuncia alla Superbike
Carlo Baldi
I perché di una decisione clamorosa. Addio o arrivederci? Cosa ne pensano i team privati. Fabrizio nel mirino della Yamaha | C. Baldi
28 agosto 2010


La notizia era nell’aria e le voci che erano trapelate a Silverstone nella serata di domenica, riferivano della decisione della casa italiana di concentrare tutti i propri sforzi nel progetto Valentino Rossi, rinunciando così ad un campionato che da sempre la vede come protagonista. Ma le cause di questa decisione non vanno ricercate soltanto nell’impegno economico che la casa di Borgo Panigale dovrà affrontare per far fronte all’ingaggio di Rossi in MotoGP, ma anche nella ormai scarsa competitività della 1198R che non sembra in grado di tenere il passo della RSV4 Aprilia e della S1000RR BMW.

La nuova Superbike 1200 della casa italiana sarà pronta solo nel 2012 e quindi non avrebbe molto senso per Ducati partecipare ufficialmente ad un mondiale senza avere la possibilità di lottare per la vittoria. Aprilia e BMW con il loro impegno sia tecnico che economico sono riusciti a cambiare i valori in campo nel mondiale Superbike, mettendo in difficoltà la casa di Borgo Panigale. Piloti del calibro di Michel Fabrizio, Noriyuki Haga e Carlos Checa pur essendosi aggiudicati una gara a testa, quest’anno non sono mai stati in grado di lottare per il titolo con Haga che è addirittura precipitato in una crisi profonda. Al contrario Biaggi e la sua Aprilia sembrano imbattibili mentre la squadra BMW di Davide Tardozzi è andata crescendo di gara in gara ed il prossimo anno con Marco Melandri (come vi avevamo anticipato tempo fa) punterà decisamente al titolo mondiale.

Ducati evidentemente non vuole restare schiacciata tra questi due colossi e preferisce affilare le armi per poi rientrare in gioco con la nuova 1200 e tornare ad occupare quelle posizioni che competono ad un’azienda che si è aggiudicata il mondiale Superbike per ben 13 volte. Non a caso nel suo comunicato ufficiale il Presidente ed Amministratore delegato Ducati Gabriele Del Torchio afferma che le risorse tecniche sino ad ora impegnate nel team Superbike verranno dedicate allo sviluppo delle nuove supersportive. Sempre nel comunicato ufficiale con il quale la Ducati saluta con un arrivederci il mondiale delle derivate dalla serie (sperando sia solo un arrivederci e non un addio) non manca una tirata d’orecchi agli organizzatori del mondiale Superbike che hanno consentito un’interpretazione del regolamento che ha allontanato la Superbike stessa dal suo spirito originario ed hanno di fatto trasformato le moto di serie sino ad avvicinarle sempre di più a dei prototipi. Questa corsa sfrenata all’elettronica ed alle prestazioni sempre più esasperate hanno causato un aumento dei costi rivelatosi insostenibile per molti team, proprio in un momento di grave crisi economica.

Tutto vero se non fosse per il fatto che anche la Ducati in passato ha contribuito a questo stato di cose. La casa di Borgo Panigale ha avuto per anni la moto migliore del lotto, tanto che si era successivamente seduta sugli allori ed aveva interrotto lo sviluppo delle sue Superbike, preferendo concentrare i propri sforzi sulla MotoGP. Davide Tardozzi si era spesso lamentato di questo stato di cose, affermando che i risultati positivi continuavano ad arrivare solo grazie all’eccezionale lavoro del suo team e di un pilota del calibro di Troy Bayliss. Poi però quando Troy ha deciso di smettere e Tardozzi ha accettato la proposta della BMW, la Ducati non ha avuto la forza di resistere all’assalto di Aprilia e BMW, sino ad arrivare alla decisione odierna di abbandonare quel campionato che ha contribuito in maniera determinante a rilanciare il marchio Ducati negli anni ottanta e che ha spesso consentito alla casa italiana di sfruttare commercialmente le vittorie di campioni come Roche, Fogarty, Chili, Corser, Falappa e Polen.

La speranza è che nel 2012 Ducati ritorni nel mondiale Superbike, ma questo dipenderà anche dalle decisioni della Dorna e della FMI relativamente all’impiego di motori derivati dalla serie nel campionato MotoGP. Staremo a vedere.

La decisione della Ducati avrà ripercussioni che riguarderanno ovviamente i team privati e il mercato piloti. Michel Fabrizio è sempre più vicino alla Yamaha, dove prenderebbe il posto di Crutchlow, destinato alla MotoGP. Da tempo il team di Meregalli desiderava lavorare con un pilota italiano e quindi non si è lasciato sfuggire la possibilità di mettere sotto contratto il pilota romano. Per quanto riguarda invece Haga, sembra prendere corpo un interessamento da parte della Kawasaki, preoccupata per le condizioni di salute ed i tempi di recupero di Chris Vermeulen.

Parlando invece dei team privati abbiamo contattato i proprietari delle due squadre private Ducati che maggiormente si sono messe in luce quest’anno : Genesio Bevilacqua del team Althea e Danilo Soncini del team Supersonic.
«Sono naturalmente dispiaciuto del fatto che Ducati abbia deciso di ritirare il proprio team ufficiale dal mondiale Superbike nel 2011 – ci ha dichiarato Bevilacqua - anche se questa decisione di fatto avvantaggia la mia squadra, che il prossimo anno potrà disporre di materiale ancora migliore e che potrà contare sull’aiuto del Reparto Corse Ducati il quale, venendo a mancare la squadra ufficiale, potrà aiutarci a raggiungere quei risultati che già quest’anno siamo stati in grado di ottenere. Anche se Ducati non proseguirà nello sviluppo delle 1198R – ha proseguito il proprietario del team Althea – preferisco proseguire la mia collaborazione con Ducati, anche per non interrompere quel rapporto basato sula reciproca stima che sono certo porterà ad importanti sviluppi nei prossimi anni.»

E’ dello stesso avviso anche il proprietario del team Supersonic che però non nega contatti con altre case. «Ho appena parlato con i responsabili del reparto corse Ducati – ci ha confidato Soncini – che mi hanno confermato la loro disponibilità a proseguire una collaborazione che nella stagione in corso ha dato ottimi risultati. E’ mia intenzione partecipare al prossimo mondiale Superbike con due piloti e Ducati si è detta pronta a fornirmi il materiale anche per il secondo pilota. Non disponendo più di un team ufficiale – ha proseguito Soncini – Ducati potrà concentrasi maggiormente sui propri team privati e questo è uno dei motivi che al momento mi fa preferire la casa di Borgo Panigale rispetto ad altre proposte che comunque sto ancora valutando. Da appassionato e da motociclista devo dire che il non vedere più la Ducati impegnata in modo ufficiale in Superbike mi spiace davvero molto e spero proprio che il suo sia solo un arrivederci e non un addio.»

Oltre ad Althea e Supersonic (ed all’eventuale conferma anche da parte del team DFX) un nuovo team farà il suo debutto nel mondiale delle derivate dalla serie nel 2011. A sostenere l’impegno economico sarà un manager dell’Est Europeo che quest’anno ha sponsorizzato un team della Superbike e che il prossimo anno ha deciso di mettersi in proprio e di utilizzare moto Ducati 1198R.