MotoGP in Thailandia. Valentino Rossi: "Avevo il potenziale per stare nei 5"

MotoGP in Thailandia. Valentino Rossi: "Avevo il potenziale per stare nei 5"
Giovanni Zamagni
Una caduta in Q2 costringe il 'Dottore' a partire dalla terza fila con il nono tempo: "Peccato, si poteva fare meglio. Ma ho un buon passo, si può fare una bella gara. Quartararo, Vinales e Marquez, però, hanno il ritmo per andare via"
5 ottobre 2019

BURIRAM - Mentre Fabio Quartararo e Maverick Vinales si sono giocati la pole, Valentino Rossi ha sprecato l’occasione favorevole, rallentato da una caduta con la prima gomma morbida. A quel punto, tutto si è complicato: il nono tempo a 1”022 da Quartararo è un risultato sicuramente negativo.

"Sì, ed è un vero peccato: avevo il potenziale per stare nei primi cinque. Purtroppo ho fatto un errore alla curva 5 e a quel punto mi è rimasto poco tempo. La seconda moto non era esattamente uguale alla prima e anche le gomme erano differenti (anteriore duro invece che soffice, n.d.r.). Peccato".

Com’è il passo?

"Non male. Credo che i primi tre siano messi meglio degli altri, ma ci sono anche le tre Ducati che vanno forte, Morbidelli e Rins. Insomma, un bel gruppo, ma se i primi tre partono bene potrebbero anche andarsene".

Per Quartararo è la quarta pole stagionale: sei sorpreso?

"Sapevo che sarebbe andato forte, ma credo che nessuno pensasse che potesse essere così veloce. Guida molto bene la Yamaha: è molto scorrevole, un po’ come faceva Lorenzo, ed è forte in frenata".

 

Sei stato l’unico a utilizzare la gomma morbida anteriore in Q2, perlomeno con la prima moto, e anche nelle FP4: come mai?

"Mi trovo bene con la soffice, nelle FP4 ho voluto fare 15-16 giri consecutivi, è un’opzione per la gara. Ma poi non è detto che la sceglierò, la dura è una valida alternativa".

Su questo circuito si può superare?

"Soprattutto in rettilineo, ma non è certo il nostro caso… Ma sono veloce nel pezzo guidato, si può fare una buona gara".

Cosa è cambiato dal 2018?

"Per la verità, qui eravamo stati veloci anche l’anno scorso; adesso la moto si guida un po’ meglio, abbiamo più accelerazione e abbiamo fatto un passo in avanti nell’elettronica. Honda e Ducati, però, riescono a far lavorare meglio la gomma posteriore, a consumarla meno: non è un caso che la Yamaha vada spesso bene in prova, ma diventi più complicata da gestire in gara".

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